Fammi fuori - Capitolo 25

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Pov' Francesca
La vita sembrava scorrere serenamente, la mia quotidianità era ormai definita. A scuola tutto bene.
Come sapete stavo con Marco, da ormai 8 mesi e stavo così bene... grazie a lui ho scoperto tanto e intrapreso nuove esperienze. Sembrava finalmente che ognuno di noi avesse trovato il suo punto di riferimento, io avevo Marco, rora aveva Andri, una persona così dolce e simpatica. Non avrei pensato che a quella gita di Ottobre le cose avrebbero preso una piega così strana, rora era una semplice ragazza, che aveva conquistato una donna così matura, famosa, spiritosa e autoironica.

24 Giugno, ore 10:30
Eppure la vita non era cambiata, anzi, stavo per perdere una delle persone più importanti della mia vita. Quella mattina ero a casa insieme ai miei genitori, mi hanno dato quella notizia e il mio corpo si era immobilizzato. Non sentivo più nessun muscolo, ero marmificata.
La mia più grande paura si era concretizzata, l'ex marito di Andrea aveva sparato a rora, che sta nuovamente lottando tra la vita e la morte. Per di più era ricomparsa Alessandra, persona che volevo scomparisse per sempre dalla mia vita e invece aveva compiuto una "vendetta" dopo che 2 anni fa aveva quasi rovinato la vita della mia migliore amica. Nessuno avrebbe mai potuto schierarsi contro l'amore puro e sincero che provava per la sua donna, quella donna a cui ha chiesto di sposarla, quella stessa donna che le faceva venire i brividi ogni volta che sentiva il suo nome.
Ero in quella sala d'attesa al gelo, sembrava tutto grigio, non esistevano più i colori. L'arcobaleno non aveva più sfumature di colori, ma sfumature di grigio e nero. Il mio fidanzato mi stava raggiungendo, mi tenevo stretta alla maglietta di mio padre, non potevo dimenticare ogni momento passato insieme a quella ragazza così splendida, sin dalle elementari lei è stata la ragione per cui ero ancora in vita.

Pov's Andrea
Era entrata in coma. Non c'era un concreto nesso logico nelle situazioni che stavo vivendo, ma ero sicura che non ci fosse nemmeno un nesso concreto. Perché tutto a me? Perché proprio in quel momento che avevo trovato la felicità era tutto diventato scuro e tetro?

Quel mese lo passai nell'angoscia più totale, non avevo più voglia nemmeno di andare agli studi radiofonici, la mia vita si era fermata. Le lancette del mio orologio non si muovevano più. Ero stata risucchiata in un grande vortice temporale, a cui sembrava impossibile scappare.
Andavo a trovarla ogni giorno, con quella mite speranza che fosse li, ad aspettarmi, a cercarmi. Invece la trovavo sempre lì, su quel lettino, sempre nella stessa posizione. Cristina aveva perso quel sorriso che la contraddistingueva, Giovanni parlò con i suoi professori che decisero di fargli fare l'esame di Maturità a Settembre. Avevano tutti perso il sorriso, ognuno rimaneva nei suoi pensieri, non si parlava, si pregava e basta.
Non potevo nemmeno immaginare di vivere senza di lei, non era nemmeno contemplato. Lei doveva vivere è avrebbe vissuto.
Mio marito (ormai ex) era stato arrestato per presunto omicidio e era in attesa del processo, non avrei mai più voluto vederlo. L'uomo che rischiava di aver rovinato la mia vita e quella della mia compagna non era più un uomo per me, ma un estraneo.
Quello di cui ero più certa era il fatto che la mia donna era in ballo tra la vita e la morte, non c'era un secondo che io non stringessi la sua gracile mano, sperando in ogni momento che si risvegliasse e mi dicesse che va tutto bene.

Era sera tardi. Non riuscivo a dormire come ormai da un mese a quella parte, prendevo molti sonniferi ma nulla, le mie pupille non si chiudevano, pensavo a come potessi essere in pericolo vista la presenza in circolazione della ex di Aurora, Alessandra, che era scappata e ora era ricercata per omicidio. Quella grande stronza insieme a mio marito avevano teso una trappola ad aurora e avevano fatto questo.
Sinceramente non potevo essere tranquilla, ma i miei sogni spesso erano portati da un pensiero o da un regalo che rora mi aveva fatto qualche giorno prima: un peluche che dovevo stringere la notte per addormentarmi. In effetti abbracciandolo riuscivo ad addormentarmi pensando a lei, a come poteva essere la nostra vita se non fosse successo quello che è successo, al nostro possibile matrimonio, alla vita con il piccolo bebè che avrei partorito a momenti. Quante notti abbiamo passato a trovare i nomi più assurdi per il piccolo, alla fine avevo scelto da sola, in una delle notti più tristi in cui sentivo tremendamente la sua mancanza, il nome che avrei dato alla creatura nel mio grembo. Ah, mi sono dimenticata di dirvi che era un maschietto, lo avevamo scoperto circa 1 mese prima ed eravamo entrambe felicissime, anche perchè rora già si immaginava a giocare alla play o a calcio, io mi immaginavo mentre gli avrei messo lo smalto (RICORDATE CHE È BELLISSIMO LO SMALTO SUI RAGAZZI, COSI COME I TRUCCHI) perché sarebbe cresciuto in una famiglia senza pregiudizi, senza discriminazioni, senza alcun tipo di rimorso o rimpianto.

12 luglio
"Pronto?"
"ANDRI VIENI PRESTO, RORA SI È SVEGLIATA E TI STA CHIAMANDO"

Non vi sto nemmeno a dire la mia gioia di quando ricevetti quella telefonata, corsi con tutta la velocità possibile (che Usain Bolt me faceva na pippa) fino all'ospedale e appena arrivai al corridoio 4, il suo, vidi Cristina e Giovanni che mi guardavano, erano felici e piangevano. Entrai in fretta e furia e la vidi, con quegli occhietti finalmente aperti e con un sorriso stampato in bocca. Mi vedeva, percepiva la mia presenza, era tornata.
"Amore, sei qui, non ti lascerò mai più, come stai"
"Bene, un po' debole, ma sono viva, mi sei mancata tanto."
"Anche tu, più di quanto tu possa immaginare, adesso ci aspetta una vita insieme, senza che nessuno ci possa ostacolare"

Infatti Alessandra era stata trovata e arrestata, condannata a 1 anno di reclusione in un carcere minorile, mentre Francesco era stato condannato a 3 anni di reclusione, che avrebbe scontato a Rebibbia.

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8 agosto, ore 20
Avete presente quella sensazione di assoluta incredulità e impossibilità di esprimere le vostre emozioni in un determinato momento. Ecco, io mi sentivo così l'8 Agosto.
Il 7 Agosto mi trovavo a casa insieme a rora e la sua famiglia, dato che qualche giorno più tardi dovevamo andare in vacanza nella casa dove loro andavano sempre d'estate, anche se io avevo detto di no perché mi sentivo di troppo, invece Cristina ha insistito tantissimo e ovviamente anche Aurora. La mattina però quando mi sveglai sentii un bagnato nel letto strano, così pensai di essermi pisciata addosso, poi dopo circa 5 secondi ho realizzato e ho chiamato rora.
"Amoreeeee, si sono rotte le acque AAAAAA"
"Che cosa, oddio sono impreparata aiuto. Mettiti seduta, chiamo subito mamma"
Le presi la mano e la abbracciai per un attimo:
"Amore, andrà tutto bene, non è la fine del mondo AHAHHA, insieme siamo invincibili"
"Siamo superoine AHAHHAAH, dai amore vieni che andiamo in ospedale"
"Aspetta, devo chiamare mamma, papà e nonna Rina, saranno super emozionati. Ah e anche Ema aaaaaa"
"Amore chiamiamo anche i parenti in Romagna e al Polo Nord ma ora vieni sennò il bambino nasce qui e l'ostetrica la fa mia madre"
"Beh, sennò facciamo come Socrate, progenitrici di bambini così come io sono progenitrice di idee"
"Andri possibile che anche in situazioni come queste ti viene da scherzare o mostrare la tua immensa cultura a tutti?"
"Amore io sono la donna più intelligente del mondo, però tu mi ami lo stesso anche nella mia superbia"
"Sempre"
(No, non ho rubato la battuta a Severus Piton)

Alla fine dopo un bel po' di travaglio e qualche dolore di troppo, alle 20:10, come un fulmine a ciel sereno, con la mano fissa su quella della mia amata, sentii finalmente un urlo, era lui.
Alle 20:10 nacque il piccolo Cristian.

Spazio Autrice
Ciao a tutti ragazzi,
come state? io così così, anzi la storia mi aiuta a passare le giornate, ormai siamo ad un punto importante la nascita del piccolo pargolo che le nostre protagonista hanno aspettato così tanto.
Piccole precisazioni:
- ho deciso di far nascere Cristian l'8 Agosto in occasione della prima volta che ho realmente amato Andrea (quella vera). Era l'8/8/2020.
- si chiama Cristian perché è un nome che mi piace e onestamente anche perché è il figlio di Totti (il capitano)
- questa storia è stata scritta MOLTO PRIMA della possibile rottura tra Andrea Delogu e il suo vero marito, visto che sembrebbe che si siano lasciati. Ogni fatto ovviamente è casuale e inventato dalla sottoscritta.
- le 20:10 è anche l'ora in cui è nata la sottoscritta

Vi mando un super kiss e ci vediamo alla prossima!❤

Last Chance (un amore senza età)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora