Last Chance (un amore senza età)

Momenti no - Capitolo 24

Pov's Sconosciuto
"DIMMI IMMEDIATAMENTE DOVE SONO!!!"
"Calmati, devi solo sapere dove la troverò domani, nel frattempo devi allearti con noi. Se lo farai avrai la tua vendetta e il tuo bambino"
"NON POSSO ASPETTARE! LA VOGLIO MORTA, UCCISA E NELLA BARA"
"Tranquillo, te la consegneremo, ma dobbiamo stare attenti. La polizia si aggira molto spesso in quella zona e sarebbe pericoloso agire senza pensare. Se invece pensiamo, sarà una passeggiata di salute."

Pov's Andrea
Una sensazione nuova avvolgeva il mio corpo quella mattina successiva al mio compleanno. E no, non era il corpo nudo della mia anima gemella, ma era un qualcosa di ancora più maestoso nel mio cervello si stava articolando peggio di un antico cruciverba.
Avevo detto di si. Le avevo detto di si alla richiesta più romantica della mia vita. Sono scoppiata a piangere sulla sua spalla e poi ho detto si. Il si più pesante della mia vita. Non avrei mai pensato che in davvero pochi mesi la mia vita avrebbe preso questa strana piega. La vecchia Andrea probabilmente starebbe ridendo tantissimo in questo momento vedendomi, ma onestamente non mi importava. Mi sentivo libera. Come mai fino a quel momento.
La mia amata aveva organizzato tutto così bene, con dettagli accurati e una voglia assurda di conquistare il si più fatidico della mia vita. Eppure la vedevo sempre così nervosa, come se quasi si stesse pentendo della sua stessa avventata richiesta. Ma probabilmente mi stavo sbagliando.
Fu così che iniziò una dura giornata di lavoro. Ma anche di più.

Pov's Aurora
aveva detto si. Alla mia così avventata quanto desiderata richiesta aveva detto di si. Non potrò mai dimenticare il suo sorriso misto alle lacrime quando me lo ha detto, proclamando così il nostro amore come eterno. E se ve lo chiedete no, ancora oggi non mi pento. Ma quel giorno avrei dovuto affrontare qualcosa di più grande. Lei. Finalmente avrei potuto vederla dal vivo e avrei potuto sputarle in faccia ciò che mi tengo da anni e anni. Perché non avrebbe rovinato la mia felicità, ancora.

Alle 5 dovevo essere in quel parchetto che aveva tutta l'aria di essere un luogo losco e non particolarmente pattugliato dalla polizia, ma non minteressava, l'unica consolazione era sempre il pensiero fisso di Andri, che mi accompagnava in ogni momento della giornata, quel suo sorriso, il fisico perfetto, mi accompagnavano anche in quei momenti in cui tenevo davvero il peggio per la mia incolumità.

Alle 4:30 dissi a mia madre che avevo un appuntamento con Fra e uscii di casa, fu proprio in quel momento che avrei voluto sbattere la testa a un muro e tornare a casa (anche sbattere qualcun altr- ok mi dissocio) e dire che andava tutto bene, quando non era così. Invece camminavo e camminando mi accorgevo che i palazzi da quel color marroncino erano diventati grigi scuri, tetri e cupi. Non era un bel presagio, ma non avevo altra scelta.

Tutto a un tratto mi trovai di fronte a un enorme campo di allenamento di calcio abbandonato, con le porte a pezzi e l'erba secca. Capii che non era un bel posto, anche per le facce con cui mi guardavano le persone che si affacciavano alle finestre, come per dire "Va de Retro" ma non ci potevo andare. Se solo avessi potuto raccontare tranquillamente a quelle persone la mia situazione, forse non mi avrebbero giudicata. Anche se in questo mondo di merda ormai si viene giudicati per tutto.
Appena girai l'angolo trovai un centro sportivo anche esso abbandonato, ma notai davanti un cartello.

"LASCIA QUI TUTTO QUELLO CHE HAI, TELEFONO E DOCUMENTI, E RICORDA LA FRASE PRINCIPALE"

Avrei scommesso che la frase principale era "Memento Mori" e come potevo essere così ingenua da non capirlo. Stavo andando incontro alla morte, sarebbero state le ultime foglie sull'asfalto che avrei visto, le ultime macchine che sfrecciavano, l'ultimo cinguettio degli uccelli, l'ultimo scoccare delle lancette dell'orologio.
Era finita.
Ma non potevo non fare ciò, così posai li vicino il cellulare, la carta di identità e la tessera sanitaria.