Parte Due. Cap 19. Ci Risiamo

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Torno a casa dopo le mie ore lavorative

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Torno a casa dopo le mie ore lavorative.

Sono stanca.

Frustata.

Per tutto il tempo non ho fatto altro che pensare al mio futuro con Can.
C'è un futuro? Se si, quale?

Apro lentamente la porta e trovo Can, al buio con solo una lampada accesa, seduto al divano con l'album delle foto in mano.

<Can > dico silenziosamente, avvicinandomi a lui e una volta vicino, mi tolgo le maledette scarpe

<Stavo guardando tutto quello che ho perso > afferma dispiaciuto.

Voce rotta dalla rabbia.

<Can...>
<No aspetta. Fammi finire per favore > mi dice, interrompendomi, mentre alza una mano

Mi accomodo di fianco e apro il mio cuore a lui.
Devo ascoltarlo.
Merita di dire tutto quello che gli sta procurando dolore.

Riapre l'album dalla prima pagina.

<Aspetta, chiudo la porta prima > dico e mi appresto a farlo.

Metto anche un giro di chiave.

<Qui sarai tipo a cinque, sei mesi di gestazione giusto? > dice mostrando la mia foto con la pancia, vicino all'albero
<Si. Più o meno >
<Perfetto... Eri tondetta ma tanto, tanto bella > afferma, senza mai guardarmi
<Questa è una delle foto che mi ha perforato il petto, peggio di un proiettile e sappi che davvero so distinguere uno dall'altro, perché ho provato il dolore di un proiettile che arriva improvvisamente a sbucarti la carne, ma confronto a questa foto, ho capito che non è nulla. > dice con voce roca

Quasi vicino al pianto.
Si mantiene.
Lui è forte

Mi mostra la foto della prima ecografia che mi feci fare dall'assistente del ginecologo.

<Quel coglione vicino te dovevo essere io, punto uno e punto due, perché quel sorriso smagliante? Noto con piacere come sentivi la mia mancanza

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<Quel coglione vicino te dovevo essere io, punto uno e punto due, perché quel sorriso smagliante? Noto con piacere come sentivi la mia mancanza. Come ti sentivi una merda a nascondere il mio unico figlio. Il mio sangue! > dice alzando di poco la foto

𝐏𝐢𝐮̀ 𝐈𝐧 𝐀𝐥𝐭𝐨 𝐃𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐋𝐮𝐧𝐚 [1 e 2 Volume] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora