𝐏𝐢𝐮̀ 𝐈𝐧 𝐀𝐥𝐭𝐨 𝐃𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐋𝐮𝐧𝐚 [1 e 2 Volume]

Parte Due. Cap 4. Nuove Realtà

Stento a credere alle parole di Can.

Non può aver messo fine alla nostra storia così.

È vero che ho detto quella frase.

L'avrei risparmiata se sapevo della sua presenza, ma ho detto quelle parole per far stare tranquillo mio padre.

Sopratutto mi sono sentita male quando ho chiesto di parlare nuovamente con lui e ha rifiutato sparando frasi che mi hanno lacerato il cuore.

A questo punto, non merita di sapere di nostro figlio; voglio assicurarmi che a mio padre non gli faccia nulla e che continui a credere alle mie parole, ovvero alla sua innocenza.

Spero che mio padre abbia parlato con lui.

Spero abbia detto tutto e mettere fino a questa cazza di vendetta che ha portato via già troppi innocenti.

Mi dirigo nella mia camera dopo aver rimesso la seconda volta in questa giornata così pesante.

Mi stendo a letto e chiudo gli occhi.

Penso.

Ripenso.

Can mi manca.

Mi manca tutto di lui.

Porto una mano sulla pancia e un sorriso fra le lacrime riesce a farsi spazio sul mio volto.

Sapere che dentro di me cresce il nostro piccolo amore, mi fa sentire grata.

Sento bussare.

<Avanti > dico e Gaetano lentamente entra con le mani occupate nelle tasche

<A cosa sono dovute quelle lacrime? > chiede
<Ho parlato con lui >
<E? >
<Nulla. É finita > dico e scoppio in un pianto disperato

Gaetano si siede di fianco e porta le mani sulla fronte

<Angela... Posso prendermi cura io del bambino > dice e il mio cuore accelera

Questo bambino è mio e di Can.

<Posso farlo da sola. Mi cercherò un lavoro >
<Non parlo solo economicamente. Voglio rappresentare una figura paterna per lui o per lei >
<Ha un padre! > gli ricordo
<Ma non vuoi metterlo al corrente. Quindi non sentirti sola. Ti sarò vicino io... E con questo intendo la gravidanza, parto e il dopo nascita > mi accarezza la spalla

Silenzio.

<Angela mi dispiace. Seriamente... Non dovevo mollarti. Avrei voluto tanto anch'io un figlio con te> dice guardando il basso

<Con te non ho mai desiderato un figlio però > dico schietta
<Lo so. Ogni volta eri terrorizzata all'idea. Per quello sono rimasto un pó così >
<Mi sembri piuttosto tranquillo! >
<Sai cosa? Dopo quello che hai subito, non riesco nemmeno ad essere arrabbiato con te. Ti sento fragile e so che hai bisogno di una spalla. Ti offro la mia! > dice e sorrido inevitabilmente
<Io sono confusa. Non so se sto facendo la cosa giusta, ma... Amo questo bambino incondizionatamente > dico mentre faccio piccoli movimenti circolari sulla pancia
<Tuo figlio sarà sicuramente stupendo. Sarai una mamma fantastica > dice con sorriso