𝐏𝐢𝐮̀ 𝐈𝐧 𝐀𝐥𝐭𝐨 𝐃𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐋𝐮𝐧𝐚 [1 e 2 Volume]

Parte Due. Cap Sette. Messaggio Inaspettato

Passiamo la serata a bere e ballare.

Da molto non mi capitava di bere così.

Mi alzo.

Mi gira la testa.

La musica è davvero alta e l'alcool non fa altro che peggiorare il mio stato.

Sento musica e voci rimbombare e mi mandano in confusione.

Esco dal locale e mi accendo una sigaretta.

Ana é dietro di me.

Non mi ha mollato un attimo.

<Can... Mi faresti fare qualche tiro? > chiede e annuisco
<Ti lascio qualche tiro alla fine > dico e sorride

Si siede sul muretto che circonda il locale.
Ci arriva visto la sua altezza e il tacco che la slancia ancor di più.

In cavalca la gamba e mette in mostra la lunga coscia soda.

È davvero bella e sensuale.

Ma devo resisterle

Mi tira a lei e gioca con le mie collanine, mentre io continuo a fumare

Passo la sigaretta e comincia a fare qualche tiro

<Grazie > dice facendomi l'occhiolino

Sorrido.

Estraggo il telefono e guardo le schermo.

<Non si è degnata nemmeno di farmi gli auguri. Che coglione sono> affermo deluso

<Ancora ci speri? > dice continuando a fumare
<Speravo. Non me ne fotte più una minchia>
<Così ti voglio > dice gettando la sigaretta

Mi tira a sé.

Porta le mani intorno alla mia nuca e avvicina il suo viso al mio

<Magari possiamo darci una possibilità > dice e mi confonde ancora
<Non possiamo avere una possibilità >
<Perché no - attacca le sue labbra alle mie - mi piaci - continua a baciarmi - tantissimo - mordicchia il labbro inferiore - diamoci questa possibilità Can. Con quella ragazza ormai è finita! > afferma

Come darle torto?

Ho sperato di sentirla.
Pensavo che il mio compleanno fosse stato un pretesto per scrivermi.
È davvero finita.
Devo mettere il punto alla nostra storia.
Lei lo ha già fatto.

Intanto le mani di Ana camminano sul mio busto e le fa scendere, arrivando sul bottone del pantalone e infilare un dito all'interno.

Mi eccita.

<Quante cose possiamo fare noi due > dice e porta la mia mano sul suo seno in vista

<Non avere paura di toccarmi > dice e quelle sue maledette mani continuano a torturarmi