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//Hyunjin//
Avevo dormito veramente una merda.
Ero veramente spaventato e non avevo la più pallida idea di dove potesse essere Felix.
"Cosa cazzo devo fare?" Sbuffai abbracciando il cuscino.
Verso le cinque del mattino, finalmente ebbi sue notizie.
Mi fiondai sul telefono sul comodino.

Lixie☀️
Hyunjin ho fatto un casino, non aspettarmi.
Ti prego non fare stronzate

Lixie☀️
Per favore

-Aspetta cosa??-
Ora ero ancora più preoccupato.
Mi passai le dita tra i capelli, ma il mio cuore smise di battere appena vidi il messaggio che arrivò qualche minuto dopo.

Lixie☀️
Ricordati che ti amo tanto Jinnie

"Porca puttana"
C'era qualcosa di grosso sotto e sicuramente non sarebbe tornato a casa mia.
Dovevo restare lucido e pensare a qualcosa che potesse essere veramente utile.
Iniziai a fare avanti e indietro davanti al letto prima di digitare il numero dell'unica persona che forse aveva qualche dettaglio più di me.
"Buorgiooorno" sbadigliò una voce impiastrata dal sonno
"Han Jisung ho bisogno del tuo aiuto"
"Oddio Hyunjin che è successo?" Chiese serio e dietro di lui si sentii la voce di Minho dire "tutto bene?"
"Felix mi ha scritto qualcosa di strano...
Ho bisogno di sapere dove può essere"
"Ehmm oddio..." era palese fosse preoccupato e che cercava di ricordare tutto quello che poteva "ah! Felix mi ha detto una volta che si incontravano spesso nel vicolo vicino ai cassonetti... quello verso l'università da casa vostra"
"Tu chiama la polizia e falla venire lì"
Dissi mettendomi i pantaloni per poi riattaccare.
Corsi subito fuori dalla porta pregando di trovarlo lì e di arrivare in tempo.

//Felix//
Le gambe mi tremavano, non poteva andare bene. Sapeva sicuramente cosa avevo fatto, o meglio cosa non ero riuscito a fare.
Era sicuro che sarebbe andata a finire così, era solo questione di tempo.
E se non mi fossi presentato?
Sarebbe stato peggio per le persone che amavo... ero in trappola e lui lo sapeva bene.
Ero pronto al peggio, però a differenza di come quando ero in Australia, non mi sarei arreso facilmente.

Continuai a camminare fino a quando non vidi la sua figura con il cappuccio alzato che mi accolse con un ghigno.
"Guarda qua chi c'è" disse facendo dei piccoli passi nella mia direzione.
"Sei sempre stato una delusione..." continuò ad avvicinarsi, mentre io provavo a fare qualche passo indietro fino ad arrivare ad un muro.
"Sapevo non fossi un vero uomo..." rise in quel modo che mi faceva accapponare la pelle ogni volta.
"Ed invece il vero uomo saresti tu? Papà?" Dissi ironicamente marcando l'ultima parola. "Una persona che non è in grado di accettare sul figlio perché è omosessuale si che è un macho" dissi quello che pensavo, tanto non avevo più nulla da perdere, almeno mi sarei sfogato.
"Tu lurida merda" si avvicinò di scatto prendendomi i capelli "hai fatto crescere la lingua... peccato che non ti servirà molto" provai ad affermare i suoi capelli, ma lui mi fece girare trovandomi con la schiena contro il suo petto e le braccia bloccate, tirò ancora di più i miei capelli facendomi arretrare il collo.
"Lo sai anche tu che non hai possibilità" sussurrò al mio orecchio prima di farmi sbattere la fronte contro il muro, più volte

Il sangue iniziò ad arrivarmi sugli occhi impedendomi di vedere bene.
"Quando troveranno il tuo sporco cadavere neanche tua madre ti riconoscerà" sibilò prima di provare nuovamente a sbattermi la testa nuovamente verso la superficie. In un gesto disperato provai a dargli un calcio riuscendo ad allontanarlo leggermente, il tempo di girarmi verso di lui e dargliene un altro, dritto in faccia. Ringraziai le lezioni di taekwondo che mi aveva costretto a fare da piccolo.
"Ti ricordi quando mi insegnavi a non avere pietà? Quando ero il tuo sacco sa boxe? Potrai anche uccidermi oggi, ma non sarà facile come pensi" dissi prima di tirargli un pugno.
Dovevo almeno oppormi, dovevo farlo per le persone che tenevano a me.
"Tu schifoso frocio"  disse saltandomi addosso facendomi cadere a terra con lui sopra di me mentre continuava a prendermi a pungi ed io provavo in tutti i modi di liberarmi.
Quando un suo pugno colpì il mio stomaco mi sentii svenire, ma non potevo perdere i sensi o sarebbe finita.
Cercai tutte le forze che mi erano rimaste per rotolare via in un momento in cui stava per sganciarmi un altro pugno e con difficoltà, portando prima le ginocchia su riuscii ad alzarmi, ma sicuramente la mia forza fisica in confronto alla sua non avrebbe mai retto il confronto.
Mi guardai velocemente intorno vedendo solo dei cassonetti. Ne sollevai uno correndo nella sua direzione colpendolo con quello.
Urlò dal dolore ed io feci un piccolo sorrisino.
Continuai così fino a quando non prese con le mani il cassonetto e lo spinse facendomi tornare indietro vero il muro con lui che spingeva il cassonetto su di me,strappando la felpa e procurandomi innumerevoli graffi. Strinsi i detti per il dolore.
Riuscii a mettere le mani sul cassonetto, allontanandolo il minimo per riuscire a spostarmi leggermente e spingendolo nuovamente verso l'uomo che barcollo un poco arretrando poi mi guardò ringhiando.
"Perché?" Gli chiesi urlando sull'orlo delle lacrime. "Perché mi odi così tanto da essere ossessionato?" Trattenni le lacrime, che non riuscii a capire se fossero di dolore fisico o psicologico. "Cosa cazzo ti ho fatto?" Continuai alzando le braccia al cielo.
Mi portai una mano sul viso per togliermi tutto quel sangue dagli occhi, la mia mano era completamente zuppa di liquido rosso.
-cazzo-

Lui rise e mi guardò come se fossi un idiota a non arrivarci da solo.
"Non sei mai servito a niente... fin da quando eri piccolo eri inutile, non sapevi fare niente e la tua forza fisica è sempre stata..." ridacchiò grattandosi il mento "persino tua cugina tre anni più piccola era più forte di te, avrei dovuto gia capire che eri uno sbaglio. Non sei mai stato degno di respirare, ne di portare il mio cognome. Ovviamente la ciliegina sulla torta HAHAHAHAHHA ti piace prenderlo in culo" continuò a ridere fragorosamente.

Lo sapevo, sapevo perfettamente che pensava ogni parola, ogni sillaba che aveva pronunciato... eppure sentii un vuoto nel petto.
Lui semplicemente odiava e disprezzava ogni cosa di me, ogni mio tratto caratteristico, ogni cellula del mio corpo.
Faceva male, faceva veramente male sentirselo dire.
"Che fai ora piangi?" Continuò a ridere.
Mi resi conto di non riuscire a muovere un braccio, non glielo feci notare e portai  l'altro sul viso asciugandomi le lacrime che erano scese senza che io me ne accorgessi.
"Piango per te..." dissi piano "perché sei cosi schifoso da farmi pena" dissi con un velo di ironia.
"Mi hai stufato..." prese un coltellino dalla tasca interna del giubbotto "che c'è ora non fai più lo spavaldo?" Chiese vedendo la mia espressione impaurita, arretrai cercando una via di fuga, ma non ne avevo.
Quando si fiondò su di me chiusi gli occhi preparandomi al dolore che avrei sentito, ma non arrivò nulla.

Aprii gli occhi e davanti a me c'era, con un coltello infilato nel petto, la persona a cui tenevo di più nella mia vita.
"Hyunjin!!" Urlai disperato.
Mi aveva fatto scudo con il suo corpo,  non potevo crederci, le lacrime scendevano in modo disperato dai miei occhi.
"Cosa cazzo hai fatto Hyunjin???" Urlai
Si accasciò sopra di me sorridendo, io lo portai verso il basso facendolo sedere a terra tenendogli il petto sollevato.
"Non piangere..." disse con la voce mozzata.
"Hyunjin ti prego..."  mi accasciai su di lui.
"Le senti? Sono le sirene, sono quasi qui e..." fece una piccola pausa "non la passerà liscia" sollevò una mano per accarezzarmi i capelli "starai bene"
Se avessi alzato lo sguardo avrei visto mio padre completamente nel panico che cercava inutilmente un modo per scappare, ma io ero troppo concentrato sul ragazzo che stringevo così forte tra le braccia che quasi mi facevano male.
"Non dire così... Jinnie..." urlavo così tanto che la gola mi briciava terribilmente "non puoi lasciarmi... anche tu starai bene..."
lui sorrise di nuovo e dalla sua bocca uscì un po' di sangue, portai una mano sul suo viso per toglierlo "Tu stai bene capito... t-tu g-guar-rirai i-io..." non riuscivo neanche più a parlare. Feci un urlo in preda al pianto "p-perdonami Jinnie è c-colpa mia... s-scusami..." cercai i suoi occhi che incrociarono subito i miei "s-scus-sa"
"Lixie..." mise la mano lentamente sulla mia guancia "se non sai scusarti bene in coreano... allora stai zitto" continuò a sorridere fino a quando la sua mano scivolò via dalla mia guancia e lui chiuse gli occhi.
"Hyunjin..." lo scossi spalancando gli occhi "Hyunjin... Hyunjin...Jinnie ti prego!" urlai mentre la polizia ci raggiungeva. 
Non rispondeva... non si muoveva...
Mi strinsi al suo petto urlando e piangendo con tutte le forze che mi erano rimaste.
Feci un urlo disperato prima di non sentire più niente, la vista mi si annebbiò, riuscii a intravedere il volto di Hyunjin mentre cadevo a terra perdendo i sensi

-
🥺

||Sunshine|| HyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora