||Sunshine|| Hyunlix

5

Sentii il telefono vibrare, era Jisung che mi chiamava
"Jisung si sto arrivando" risposi direttamente
"Si bhe pensavo ti fossi perso" rise un pò nervosamente, quindi pensai che Minho fosse già li
"Infatti mi ero perso" diedi conferma al suo dubbio
"Sei impossibile" rise dall'altra parte del telefono "noi siamo tutti qui" disse enfatizzando sul tutti.
Sapevo che mi stava avvisando della presenza di Hyunjin.
"Io sono alla porta" mi girai e vidi Jisung che mi faceva segni con la mano alzata
Davanti a lui c'era Minho affiancato da Chan
-giustamente non poteva mancare lui-
Mi lamentai mentalmente, vicino a lui sedeva annoiato il principe dell'università.
A stento lo riconobbi, si era tinto i capelli di biondo e probabilmente si era messo le extentions perché erano più lunghi di come mi ricordassi, aveva un dolcevita nero aderente e dei jeans bianchi con degli strappi. Persi un battito. Era splendido.
Ebbi l'istinto di scappare e tornare a casa, ma lo sguardo di tutti era su di me, ormai era tardi per cambiare idea

"Lix ce ne hai messo di tempo"  mi prese le spalle mentre mi sedevo vicino a lui
Poggiai il gomito sul tavolo ed il mendo alla mano
"Prima o poi mi abituerò a queste strade" sospirai. Sentivo lo sguardo di Hyunjin su di me, ma non volevo guardarlo.
"Jisung diceva che probabilmente non hai mai bevuto il soju" disse Minho
"No mai" confermai
Chan fece un sorriso enorme
-cazzo ridi?-
iniziai ad alterarmi, ma feci un respiro profondo e mi autoimposi di calmarmi
"Allora devi provarlo" lo guardai e feci il sorriso più finto che io abbia mai fatto
"Però" pensai ad alta voce "già non so se ritroverei la via di casa così, figurati se bevo"
Jisung mi scosse "io abito qui vicino, se volete possiamo continuare da me dopo, oggi ho casa libera"
"Io devo tornare a casa dopo, ma voi divertitevi" rispose Chan. La gioia che mi procurarono quelle parole era indescrivibile.
Scrissi a mia madre per avvisarla e poi iniziai a bere.

Dopo la quarta bottiglia iniziai a perdere la concezione di quello che avevo intorno.
Feci per aprire la quinta, ma qualcuno me la prese di mano.
"Basta, hai bevuto troppo e non sei abituato al soju" era da tanto, troppo che la voce di Hyunjin non mi ordinava qualcosa
"Hyunjin..." lo guardai finalmente, anche se ero un po' intorpidito  "ridammela" mi sporsi dall'altra parte del tavolo, praticamente buttandomi addosso a lui che rimase sorpreso. Riuscì a riprenderla ed iniziai a ridere, lui teneva il suo sguardo duro su di me.
"Non guardarmi così" continuai a ridere "fammi un sorriso che sei così carino oggi" poi guardai Jisung "anche tu sei bello oggi Jisung, ma Hyunjin di più"
"Felix forse è il caso di smettere di bere" mi disse il mio amico scoiattolo, anche lui un po' goffo nei movimenti
"No" risposi stringendo la bottiglia "ho pensato così tanto in questi giorni... e adesso è tutto vuoto nella mia testa" mi resi conto che gli studenti di informatica mi guardavano un po' stupiti e risi nuovamente
"Felix" disse duro Hyunjin "dammi la bottiglia"
Sbuffai "stai sempre ad ordinare cose a tuttiiii" mi avvicinai al suo volto che ora non mi faceva più paura grazie all'alcol "che modo orrendo di usare quelle bellissime labbra" dissi puntando il dito contro le sue labbra per poi toccarle e spingerle leggermente indietro facendogliele schiudere per lo stupore
-cosa cazzo ho appena detto??-
Avvicinai nuovamente la bottiglia alle mie labbra e continuai a bere
"Io direi che è il caso di andare a casa di Jisung" rise Chan
Mi girai verso di lui "ma tu..." lo indicai "come cazzo è che ridi sempre?"
Lui rise di nuovo e sta volta lo seguii a ruota.

Iniziò a girarmi tutto intorno e non capii bene come mi ritrovai appoggiato alla spalla di Hyunjin mentre andavamo da Jisung
"Dov'è Jisung?" Chiesi girando la testa per cercarlo
"È sulle spalle di Minho, non lo vedi?" Mi rispose Hyunjin. La sua voce non era dura , gli sorrisi un pò stupidamente.
"Puoi portarmi anche tu sulle spalle?" Chiesi avvicinando il mio viso al suo.
Si girò ed i nostri sguardi si incrociarono.
"Potrei ma non voglio" sorrise lui
"Uffaaa sei un principe cattivo" dissi poggiando un dito sulla sua guancia
Lui fece un sorriso con i denti e guardò le proprie scarpe.