CAPITOLO I - L'AVVENTO DI UNA NUOVA GUERRA SACRA

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Santuario di Atene, anno 1031 a.C.

Nelle parti più recondite della città, al di là dell'Acropoli, dove alla normale gente era vietato l'accesso non autorizzato, sorgeva una piccola cittadella che, per la sua natura politica e spirituale, era considerata come uno stato a sé: si trattava del Santuario dedicato ad Athena, dea della Guerra e della Giustizia.

La struttura, che era stata eretta ai tempi del mito, successiva alla vittoria ottenuta dalla dea nella Guerra Sacra combattuta contro Posèidon, dio degli oceani e dei terremoti, e al seguito affondamento della civiltà di Atlantide, sorgeva in tutta la sua maestosità e bellezza, arroccata su diverse colline, come simbolo di fortezza ed equità. Tre erano le strutture simboliche che per i pochi abitanti di quella città-stato rendevano sacri e al tempo stesso così misteriosi quei luoghi: la Grande Arena o Colosseo, le Dodici Case delle Zodiaco, luogo inaccessibile tranne che da pochi eletti, dove alla fine si ergevano le sale sacre del Gran Sacerdote e la Statua d'Oro di Athena, e un po' più distaccata una collina, dove al centro si ergeva poi una collina mistica che era dedicata alla lettura degli astri e alle interrogazioni degli oracoli, le cui leggende tramandavano sia la porta di accesso all'Olimpo, lo Star Hill.

In quel tempo era notte e il cielo stellato sembrava essere molto prolifico di premonizioni e avvenimenti che avrebbero dovuto solo essere interpretati. Lì, in quel luogo, una figura in abiti sacerdotali, con una maschera sul volto e una corona dorata che terminava con due draghi alati in opposizione tra loro, contemplava il cielo notturno e le stelle in cerca di qualche segno provenire da coloro che abitavano le volte celesti.

Dopo essere stato per ore a scrutare il firmamento, l'uomo si rivolse al cielo verso la sua divinità: «Athena, mia Signora, sono trascorsi più di mille anni dall'inabissamento di Atlantide... e dopo di essa c'è stata la Gigantomachia che, grazie al suo prezioso aiuto e a quello del supremo Zeus, ci ha visti trionfare. Per nostra fortuna, nessun'altra guerra sacra è avvenuta e noi, Cavalieri e tutti, devoti a te Athena, siamo riusciti a mantenere la pace in questo tempo, senza nemmeno l'intervento dei potenti Cavalieri d'Oro.»

Il Sacerdote poi abbassò lo sguardo per un attimo. Fece qualche passo verso il ciglio del monte e riprese: «E tuttavia, ho un presagio di come se stesse per accadere da qui a qualche anno, un avvenimento terribile che porterà di nuovo distruzione e morte. Viviamo in un periodo in cui la pace, un bene prezioso, viene messo da parte per i futili ideali degli uomini e per il potere assoluto. Oh Athena, ti invoco! Dammi un segno che possa portar via questa inquietudine da me, qualcosa che possa confermare che mi stia sbagliando, e che...»

D'improvviso, le parole del Sacerdote si spezzarono al manifestarsi di una scia luminosa che tracciò nel cielo una luce, per poi svanire poco dopo nel nulla. Il Sacerdote sorrise per un attimo e andò verso il centro del tempietto dedicato agli oracoli, quando una immensa e poderosa energia cosmica lo fece sballottare.

«Avverto un'energia cosmica di straordinaria potenza e bellezza... un cosmo amico senz'altro.» a seguito della visione di quell'evento manifestatosi, esclamò: «Athena! Mia Signora!»

Un bagliore di luce apparve proprio dinanzi al Sacerdote, un bagliore così immenso che la notte rischiarò quasi a sembrare giorno. Una luce dorata avvolse il corpo di una donna bellissima, dai capelli lunghi e mossi color castano e dagli occhi glauchi, di un azzurro lucente. La donna portava un abito bianco avvolto da una cintura dorata tempestata di rubini, parte di un'armatura sul petto, un elmo sul suo capo con al centro un diadema rosso e una sorta di criniera rossa, e un mantello bianco sulle spalle. Alla sua destra stringeva una lancia e sulla spalla sinistra vi posava una civetta bianca, con delle striature color castano.

«Siete proprio Voi, mia Signora!» ribatté di nuovo il Sacerdote.

«Sì, Andròmaco! Sono io, Athena. La figlia prediletta del Supremo Zeus. La Dea della Guerra e della Giustizia! Protettrice dei giusti e dei coraggiosi! Supremo Intelletto ed Ereditiera dell'Olimpo.»

Saint Seiya Shogun Hen - La Guerra MitologicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora