CAPITOLO XIV - LE PRIME PERDITE

23 2 2
                                    

Appena fuori la Tredicesima Casa, Seiya, Yanira, Mentore, Salomone, Teucro, Asclepio e Odisseo, che erano rimasti indietro rispetto a tutti gli altri, si trovarono di fronte una decina di guerrieri Makhài e con loro Nesso, Oizys ed Erimanto, rispettivamente Berserker dell'Armata del Fuoco, della Calamità e del Terrore.

«Dove credete di andare?» domandò Nesso con un'ariaa alquanto minacciosa. «Non avete capito che sarà proprio il Santuario la vostra tomba?»

«Vi consiglio di farvi da parte voi tutti, altrimenti non avrò alcuna pietà, questa volta!» rispose Odisseo. Poi, guardando Nesso, disse ancora con un sorriso di scherno: «Vedo che almeno tu sei sopravvissuto al mio attacco!»

«E se per questo anche gli altri!» replicò Nesso. «Devo riconoscere che ci hai ingannato tutti con quelle tue illusioni. Ma avresti dovuto ucciderci prima quando ne hai avuta l'occasione.»

«Nesso, non perdiamo altro tempo...» intervenne Erimanto. «Uccidiamoli tutti e tagliamo la testa ad Athena, così da offrirla al nostro signore Ares!»

«Come hai detto?» replicò a sua volta Seiya.

Tra le fila dei Cavalieri, si fece avanti Teucro che si rivolse ai nemici: «Il tuo amico ha ragione facciamola subito finita!» e dietro di lui, si fece avanti anche Asclepio, raggiungendo sia Teucro che Odisseo.

Anche Seiya decise di farsi avanti per unirsi alla battaglia, ma la mano di Salomone lo fermò dicendo: «Pegasus non è il caso che intervenga anche tu. Il tuo maggiore compito è proteggere prima di tutto Athena! Lasciali a loro quegli sciagurati e portiamo in salvo Yanira!»

«Il Grande Sacerdote ha ragione!» concordò Mentore.

Mentre Yanira e Salomone cercavano di andare via, protetti da Seiya e Mentore, uno dei tre gerarchi dei Berserker, Oizys tentò un attacco mortale a sorpresa contro di loro.

«Clade!» un'onda di fumo nero apparve dietro il Berserker e a poco alla volta si ingrandiva, con l'intenzione di fagocitare tutti i presenti.

«Crystal Obex!» ancora una volta Teucro si impose con il suo muro difensivo, che sembrava reggere bene all'inizio. Tuttavia, la pressione dell'attacco di Oyzis coadiuvata dall'energia di Nesso, cominciò ad avere la meglio, dal momento che alcune crepe stavano cominciando a formarsi sulla barriera di cristallo.

Notando che la pressione si stava facendo sempre più pesante, Odisseo si rivolse ai suoi compagni, dicendo: «Dobbiamo coordinarci meglio se vogliamo resistere e non rimetterci la pelle!»

«Sono pronto!» esclamò Asclepio, espandendo il suo cosmo e decidendo subito di attaccare i nemici: «Tonitrua Unguem!»

Una miriade di scariche elettriche lanciate da Asclepio raggiunse proprio Nesso, facendo sì che lattacco di Oizys risultasse meno efficace contro la difesa di Teucro, il quale con le mani ribatté il colpo spingendolo direttamente al mittente. La nuvola nera ritornò dietro Oizys che, dopo averla assorbita, rivelò il suo reale aspetto di donna.

«Dobbiamo approfittare!» esclamò Mentore.

«Mentore, Pegasus... Athena e il Grande Sacerdote sono nelle vostre mani!» li esortò Teucro.
I due Cavalieri annuirono e presero così la via della fuga, assieme a Salomone e Yanira.

«Guerrieri Makhài, non fateli fuggire!» ordinò loro Nesso.

Dieci e poco più guerrieri si scagliarono contro i quattro ormai in fuga, ma Seiya e Mentore si avventarono contro di loro e riuscirono a sbarazzarsene in poco tempo.

«Meteorum Pegasides!» urlò Seiya, attaccando un altro gruppo di tre guerrieri Makhài, tramortendoli con le sue meteore luminose.

Poco dopo, Seiya raggiunse i tre compagni di fuga che, intanto, erano riusciti ad uscire fuori il tempio attraverso un corridoio segretissimo che portava all'esterno, verso un sentiero nel bosco.

Saint Seiya Shogun Hen - La Guerra MitologicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora