Odisseo e gli altri Cavalieri erano giunti finalmente fuori le mura della città di Troia. Situata sulla collina di Hissarlik, la mitica città fu fondata dalleroe Dardano, antico Cavaliere di Athena, come riconoscimento per le sue gesta durante la guerra contro Posèidon successivamente alla caduta di Atlantide. Nei secoli successivi, la città fu conquistata dall'esercito degli Achei, guidati da Agamennone, che la cinsero in un assedio durato nove anni e terminato con la sua distruzione grazie allastuto stratagemma del cavallo di legno escogitato dal prode Odisseo, su consiglio di Athena.
Nel corso degli anni successivi, la città venne ricostruita perfettamente e ripopolata. Lopera architettonica di maggiore rilevanza era il megaron, una grande camera rettangolare con al centro il fo-colare, palazzo dei sovrani e sala del consiglio, spesso ornato di pitture, con pavimenti in pietra, dotato di grandi magazzini-forzieri per le provviste, le armi e i tesori.
Non si capiva tuttavia, perché cera un grande silenzio, così innaturale, come se la città fosse interamente disabitata. Odisseo si staccò dal gruppo facendo qualche passo e osservando la struttura delle mura, quelle mura imponenti che, nonostante la guerra, erano rimaste intatte, avvalorando le leggende che fossero state erette da Posèidon e Apollon in persona, come punizione da scontare in seguito al tentativo di ammutinamento degli Olimpi, al trono di Zeus.
«Strano che una città come Troia sia disabitata» si chiese, Diomede raggiungendo Odisseo di fianco a sé.
«Forse gli abitanti sono stati catturati dalle truppe di Ares oppure sono fuggiti via e rifugiatisi altrove!» rispose Menelao.
Odisseo quindi si voltò e si rivolse al gruppo di Cavalieri del quale aveva il comando, dicendo: «È inutile starcene qui a parlare. Ci conviene dividerci in tre gruppi e entrare nella città anche dalle porte secondarie, così da accerchiarli.»
«Per ve ma bene!» esclamò Diomede, e nominò due cavalieri come compagni di incursione: Leonida e Nemesi voi due verrete insieme a me ed entreremo dalla porta est della città!
«Sissignore!» rispose Nemesi.
«Questa volta, faremo vedere di che pasta sono fatti i Cavalieri di Athena!» replicò Leonida di Centaurus.
«Sono daccordo!» rispose Menelao. «Io, Telegono e Artemisia, invece faremo irruzione dalla porta ovest.»
Odisseo annuì e disse a sua volta, rivolgendosi ai tre cavalieri che erano rimasti, cioè Telemaco, Oreste e Tideo: «Noi quattro invece entreremo dalla porta principale.»
«Ma come faremo poi con le armi di Libra che serviranno per sconfiggere i Berserker di Ares?» chiese Leonida.
«Ci penseranno Salomone e Mentore.» rispose Diomede. «Con la loro potente energia mentale, ci consegneranno allistante le armi, nel caso ne avessimo bisogno!»
«Noi siamo i primi allora Andiamo!» esortò Menelao, lasciando il gruppo coi cavalieri scelti al seguito.
«Ci vediamo davanti al tempio presieduto da Phòbos! E cercate di non mancare!» disse Diomede, lasciando il campo e portandosi via i suoi di cavalieri.
«Tocca a noi ora!» esclamò Odisseo che, insieme agli altri tre Cavalieri varcarono lentrata principale della città. Nella mente del Cavaliere dOro della Sesta Casa, si ripetevano le parole della loro dea: «Mi raccomando state attenti a Phòbos!»
***
Yanira giunse anche lei al Santuario, raggiungendo così i Cavalieri autori della prima spedizione vincente. La ragazza era sul sagrato del Santuario, dove dietro si ergeva la grande statua doro della Dea Athena. Yanira si voltò per osservarla, rimanendo immobile per qualche minuto, come se volesse entrare in simbiosi con la figura stessa di Athena, fino a che giunse Salomone apparendo dal nulla e con in veste larmatura.
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Saint Seiya Shogun Hen - La Guerra Mitologica
FanfictionLiberamente ispirato al manga Saint Seiya di Masami Kurumada. Tutte le fonti della storia provengono dal manga e anime classico di Saint Seiya, dal manga Next Dimension, dall'Ipermito, dalla Mitologia Classica, e da alcuni fatti storici reali menzi...