CAPITOLO IV - IL GIOVANE GUERRIERO

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Santuario di Atene, primi mesi dell'anno 1019 a.C.

La città brulicava di molta gente in quel tempo giacché erano imminenti i tornei per le assegnazioni di alcune investiture a Cavalieri di Athena. Organizzati dalla massima autorità del Santuario, i combattimenti si sarebbero svolti all'interno del Colosseo di Atene sotto lo sguardo dello stesso Grande Sacerdote che, alla fine, avrebbe designato i più meritevoli guerrieri destinati all'addestramento definitivo.

Nella sala principale della Tredicesima Casa, il Grande Sacerdote, con la veste bianca, l'elmo d'oro e la maschera in volto, era seduto sul suo trono, accanto al quale vi erano due scrigni dorati. Al suo cospetto, c'erano due giovani inginocchiati, i cui nomi erano Teucro e Deucalione.

«Teucro, Deucalione...» esordì Andròmaco. «Vi siete distinti per il vostro onore e il vostro coraggio. Avete sostenuto prove durissime durante il vostro periodo di addestramento riuscendo a conquistare le armature sacre.»

Alzandosi poi in piedi, proseguì: «Per il potere concessomi dalla Dea Athena, vi nomino ufficialmente Cavalieri d'Oro di Aries e di Capricorn. Ma ricordate: essere Cavalieri d'Oro richiede un impegno che va al di sopra di qualsiasi altro incarico. Sarete i prescelti di Athena e la sua ultima linea di difesa contro le forze del male.»

«A questo compito giureremo fedeltà assoluta in nome di Athena, del suo Santuario e della Giustizia!» risposero insieme i due nuovi Cavalieri d'Oro.

Andròmaco ritornò di nuovo a sedersi sul suo trono e chiese ai due: «Sapete già quale sarà la vostra destinazione?»

«Si, Grande Sacerdote! Io sono stato assegnato all'isola di Cipro.» rispose Teucro.

«Io sono stato incaricato di sovrintendere l'isola di Creta!» rispose Deucalione.

Andròmaco annuì e riprese a dire: «Con voi due, il numero dei Cavalieri d'Oro è salito a nove. Presto tutte le Dodici Case saranno riempite e così potremo procedere finalmente anche alle investiture future dei Cavalieri d'Argento e di Bronzo.»

«Mio signore... mi auguro che le nostre siano investiture mantenitrici della pace e non siano utilizzate per combattere come è accaduto, purtroppo, molti secoli prima.» commentò Deucalione con una vena di tristezza.

«Per quanto possa volerlo nostro compito primario è sorvegliare e sedare i tentativi di guerra nel mondo sin dal principio. Solo così potremo garantire la pace.» rispose il Grande Sacerdote. «Non a caso i Cavalieri d'Oro vengono inviati a governare le grandi città e quei luoghi di confine più interessati!»

All'improvviso si aprirono le porte della sala principale e vi entrò una piccola ragazzina che stava correndo sfrenatamente per tutto il tempio, inseguita da alcune guardie. Teucro e Deucalione si voltarono e diedero uno sguardo verso la ragazzina, la quale incrociò gli sguardi dei due Cavalieri, ma senza fermarsi.

«Ora basta, Yanira! Fermati!» tuonò Andròmaco verso la ragazzina che si fermò all'istante.

Yanira, cambiò espressione e, dar super euforica, si fece più seria dirigendosi verso il trono dove stava seduto Andròmaco. Una volta fermatasi, si inginocchiò anche lei al cospetto del Grande Sacerdote e, cercò di scusarsi, esordendo: «Perdonatemi per il casino e l'imbarazzo causatovi, padre! Vi prometto che questo non accadrà più almeno quando ci saranno degli ospiti!»

Andròmaco rimase impassibile, ma annuì col capo e rispose: «Le tue scuse sono accettate, piccola Yanira ma la tua parola la prenderò come una promessa per il futuro!»

Yanira si alzò e si diresse quindi verso Andròmaco, rimanendo però in piedi, per vedere meglio chi fossero i due ospiti. Teucro e Deucalione diedero di nuovo uno sguardo verso gli occhi di Yanira, contemplandone la brillantezza e il suo colore azzurro come il cielo, e per qualche attimo sembrò che il tempo si fermasse.

Saint Seiya Shogun Hen - La Guerra MitologicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora