CAPITOLO X - L'AGGUATO E LA RIVELAZIONE DI ATHENA

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Ormai si era fatta sera ad Argo e tutti gli abitanti fecero ritorno alle proprie case dopo una lunga giornata di festa dedicata all'assegnazione delle armature dei Cavalieri. Tuttavia, erano rimaste ancora due città a dover investire ancora dei Cavalieri: Atene e Olimpia, dove erano in palio delle armature di Bronzo.
Gli abitanti di Argo avevano potuto assistere a due combattimenti davvero magnifici dai quali erano usciti vincitori: Seiya per l'armatura di Pegasus e Leonida per l'armatura di Centaurus. Lo stesso Seiya aveva potuto assistere anche al combattimento svoltosi nel pomeriggio in compagnia del suo maestro Mentore.

Ritornati in seguito nella loro casa, Seiya guardava con attenzione lo scrigno dell'armatura che aveva conquistato e che aveva posto sopra un tavolo. Gli ritornavano in mente le fasi del suo combattimento e anche di quello che aveva assistito per l'assegnazione dell'armatura d'argento del Centauro. Poi provò ad allungare il braccio verso la maniglia che avrebbe aperto lo scrigno. La afferrò, ma poi la voce del suo maestro lo fermò, facendolo spaventare.

«Seiya! Perché vuoi aprire lo scrigno? Che cos'è che cerchi lì dentro?» chiese Mentore.

«Nulla maestro!» rispose Seiya. «Niente d'importante! Forse è solo curiosità!»

«Se vuoi un consiglio, discepolo mio, le armature dei Cavalieri andrebbero aperte quanto meno possibile. Solo in casi estremamente rari.» poi sorridendo aggiunse: «Ma da parte tua può essere normale la semplice curiosità per vederla.»

«Maestro, tra tutti i Cavalieri di Athena, perché esiste una differenza di gerarchia e di armature? Se mi ha detto che a determinare la potenza di un guerriero è la capacità di bruciare il proprio cosmo?» domandò Seiya.

«Le armature sono dei catalizzatori tra il microcosmo dell'uomo e l'energia delle stelle che viene richiamata. La maggiore conoscenza del proprio cosmo consente un richiamo altrettanto maggiore di tale forza e di conseguenza una energia enormemente superiore. Le varie tipologie di armature consentono di catalizzare quindi la forma di energia adatta alla loro capacità di resistenza.»

«Capisco!» commentò Seiya.

«Ma per indossare e utilizzare i poteri di un'armatura superiore, bisogna essere in sintonia non solo con il proprio cosmo, ma anche con lo stesso segno zodiacale.» aggiunse Mentore. «In sostanza, la fonte di ogni forza per un Cavaliere è la costellazione da cui prende il nome. Mentre i Cavalieri d'Oro oltre a ciò hanno la padronanza del Settimo Senso.»

«Il Settimo Senso? Cosè?» domandò ancora Seiya.

«Il Settimo Senso è la conoscenza massima del proprio cosmo. Uno stadio di consapevolezza che va oltre all'intuizione e che rende i Cavalieri d'Oro simili ad Athena!»

«Simili ad Athena?» ripeté Seiya.

Poi Mentore si alzò verso Seiya, e poggiano le mani sulle sue spalle, disse: «Ne hai di domande da fare... Eh Seiya? Ma col tempo capirai da solo ogni cosa!»

Non finì nemmeno di parlare che nel cielo sfrecciò una scia luminosa che poi fu accompagnata da un sordo suono. Poi una improvvisa emanazione cosmica pervase tutta la casa e anche il territorio circostante. Il volto di Mentore divenne teso e preoccupato. Poi si rivolse a Seiya dicendo: «Hai avvertito anche tu questa specie di cosmo?»

Seiya annuì e rispose: «Sembra molto potente oltre che malvagio! Maestro, che facciamo?»

Un po' pensieroso, Mentore si voltò di scatto verso il ragazzo e disse: «Seiya, volevi vedere la tua armatura? Credo che sia arrivato il momento utilizzarla.»

Detto questo, i due si precipitarono fuori la loro casa e nel cielo intravidero altre scie luminose che si dirigevano non poco distante da loro. Mentore e Seiya, con lo scrigno sulle spalle, cominciarono a correre in direzione di quelle scie luminose fino a che le videro sparire.

Saint Seiya Shogun Hen - La Guerra MitologicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora