CAPITOLO II - LA BAMBINA ATHENA

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Santuario di Atene, anno 1029 a.C.

A seguito di quella notte, quando Athena fece la sua apparizione al Grande Sacerdote, erano passati appena un paio di anni ormai. Nelle sale private del tempio, Andròmaco osservava la piccola Yanira dormire profondamente, e nella sua mente ricordava il giorno in cui aveva raccolto l'infante dalle braccia morente della madre. All'esterno delle stanze private, un uomo con indosso una veste dorata e ricoperta da un mantello bianco, percorreva il corridoio che portava alla sala del trono.

Andròmaco era in stato meditativo, quando il capitano delle guardie del tempio gli annunciò che stava arrivando un ospite.

«Gran Sacerdote, mio signore... la persona che stavate aspettando è giunta qui.»

Dopo aver dato un ultimo guardo alla bambina dormiente, Andròmaco lasciò la sua stanza privata per dirigersi alla sala del trono. Raggiunta la sala, il Grande Sacerdote indossò la sua maschera e si sedette sul suo scranno dorato. Pochi istanti dopo, il portone di fronte al trono si aprì e comparve l'uomo vestito d'oro davanti al Grande Sacerdote. Pochi passi fece sul lungo tappeto rosso costui per raggiungere il trono del Sacerdote, che si trovava rialzato rispetto alla navata centrale del tempio di circa cinque gradini. Quindi, si scostò il mantello, si tolse l'elmo dalla testa e, inginocchiandosi davanti ad Andròmaco, pronunciò queste parole: «Mio signore e Grande Sacerdote di Atene... il mio nome è Salomone, Cavaliere d'Oro della costellazione di Libra... Per servirvi!»

Dopo un cenno del Sacerdote, l'uomo alzo il capo rivelando così il suo volto: i suoi capelli erano ricci e medi di colore nero, gli occhi verde smeraldo e una leggera barba solcava il suo viso. Nonostante si trattasse di uno tra i più forti Cavalieri d'Oro, aveva un portamento regale quasi come se il maggiore tra i due fosse proprio lui.

A quel punto Andròmaco cominciò a parlare rivolgendosi apertamente al Cavaliere d'Oro: «Salomone di Gerusalemme, ti ho fatto convocare in questa circostanza per metterti al corrente degli avvenimenti che si sono sviluppavi in questi ultimi tempi. So che stai combattendo una guerra al di fuori della Grecia, ma purtroppo la tua presenza qui al Santuario sarà purtroppo indispensabile nei tempi che verranno.»

«Niente è più importante di un vostro comando Grande Sacerdote, dato che le vostre azioni sono dettate espressamente da Athena stessa.» replicò Salomone.

Andròmaco quindi iniziò a raccontare: «Un anno e mezzo fa, mentre ero sullo Star Hill ad interrogare gli astri, ho avuto un'apparizione della nostra Dea Athena!» Salomone si fece allora più serio. «La nostra Dea era scesa dal cielo per annunciarci e allo stesso tempo metterci in guardia sull'avvento di una nuova guerra sacra.»

«Una nuova Guerra Sacra?»

«Proprio così! E dovremo prenderne parte tutti quanti, compresa Athena!» annuì il Grande Sacerdote.

«La Dea Athena scenderà in campo assieme a noi? A questo punto devo dedurne che questa guerra sarà terribile e sanguinaria... e che potremo anche non sopravvivere!» replicò Salomone.

Aggiunse Andròmaco: «Tuttavia per questa volta, la presenza di Athena non sarà la stessa, come avvenuto nelle altre guerre precedenti verificatesi!»

«Sarebbe a dire?»

«In verità... Lei è già qui tra noi!» e a quella rivelazione di Andròmaco, Salomone restò sbigottito. Il Sacerdote tuttavia capì subito la perplessità del Cavaliere d'Oro e, facendogli cenno di alzarsi, lo invitò a seguirlo.

Giunsero quindi alle stanze private, le stesse che Andròmaco aveva lasciato prima di andare a dare udienza al Cavaliere d'Oro. Fecero pochi passi. Poi Andròmaco si fermò e dietro di lui Salomone. I due ebbero raggiunto il letto dove riposava la piccola Yanira. Dopo averla guardata entrambi intensamente e senza proferire parola, si allontanarono a parlare.

Saint Seiya Shogun Hen - La Guerra MitologicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora