Saint Seiya Shogun Hen - La Guerra Mitologica

CAPITOLO XVIII - VIAGGIO AL CONTINENTE DI MU

Yanira aveva davanti a sé i ventinove Cavalieri che erano sopravvissuti all'attacco dei Berserker di Ares: tutti quelli che lei era riuscita a salvare con il suo potere e l'aiuto di Salomone. La prima schiera era costituita dai dieci Cavalieri d'Oro; la seconda schiera era costituita dagli otto Cavalieri dArgento; la terza dagli undici Cavalieri di Bronzo, tra quali c'era anche Seiya. Quando Yanira si vide tutti quei Cavalieri che aspettavano soltanto una sua parola, un po' di soggezione la pervase: era consapevole che quei Cavalieri erano lì solo per lei; che erano pronti ad andare in battaglia solo ad un suo comando; che erano tutti disposti a morire per lei e per il bene della Giustizia; che erano lì perché lei era Athena.

Yanira diede uno sguardo verso Salomone che annuì fiducioso; quindi si rivolse a tutti i ventinove Cavalieri e disse: «Miei Cavalieri, sono davvero felice di sapervi qui tutti sani e salvi. Purtroppo, non posso nascondere che la metà dei vostri compagni sono caduti in battaglia con valore e coraggio, difendendo strenuamente il Santuario dall'attacco nemico. Siamo stati sorpresi dall'esercito di Ares proprio nel luogo più sicuro di Atene e di questo non posso fare altro che assumermi io stessa la colpa di tutto!»

«Mia Signora Athena...» intervenne Odisseo. «Credo di poter parlare a nome di tutti. Noi Cavalieri possiamo solo renderle grazie per quello che ha fatto poco fa. Ci ha salvato la vita da una situazione che avevamo già battezzato come la nostra fine! E a chi come me che non ha subito creduto in lei, ha dato una seconda possibilità di rifarsi.»

«Per quanto abbiamo potuto seguire a distanza gli scontri, non siamo riusciti a comprendere come sia stato possibile che i Berserker abbiano avuto la meglio persino su voi Cavalieri d'Oro e come abbiano fatto a ridurvi tutti in questo modo!» intervenne Salomone.

«Non v'è dubbio che questi Berserker erano molto forti, specialmente i quattro dell'Armata del Fuoco e i quattro dell'Armata della Calamità!» intervenne Diomede.

«Tuttavia quei bastardi hanno giocato sporco!» esclamò poi Aiace a gran voce.

«Aiace ha ragione!» intervenne anche Teucro. «I loro colpi erano potenti, questo è vero. Ma noi eravamo in grado di tenergli testa e anche di contrastarli! Quando poi, hanno fatto uso...»

«Hanno fatto uso di straordinarie armi che ci hanno sorpreso e causato le ferite che abbiamo riportato in seguito!» aggiunse Mentore.

Poi proseguì Odisseo: «Le loro armi erano in grado di perforare anche le nostre armature d'oro come fossero state banali armature di soldati.»

«Persino io e Deucalione...» intervenne anche Dardano. «Non abbiamo potuto contrastarli benché potessimo fare uso di armi proprie.» riferendosi alla freccia di Sagittarius e ad Excalibur.

«Secondo quanto ci hanno rivelato gli stessi Berserker...» intervenendo nel discorso anche Asclepio. «Le armi che avevano con loro sarebbero state forgiate dal dio Hephestos in persona, su richiesta di Ares.»

Yanira e Salomone si guardarono ed appresero con un certo stupore la notizia.

«A questo punto è tutto chiaro!» rispose Salomone. «Solo armi forgiate dagli dei e per gli dei possono danneggiare le armature d'oro, ritenute le più potenti tra tutte quelle appartenenti alla schiera dei Cavalieri di Athena!»

«Grande Sacerdote, che cosa possiamo fare allora?» chiese Cadmo. «Non potremo certo restare qui per sempre!»

«Cadmo ha ragione! Dobbiamo contrattaccare e subito, prima che sia troppo tardi.» aggiunse Menelao. «I nostri compagni devono essere vendicati!»

«Basta così!» li rimproverò Salomone. «I Cavalieri di Athena combattono per la Giustizia, non per la vendetta!»

A quel punto intervenne anche Yanira, per stemperare l'atmosfera, dicendo: «Comprendo perfettamente il vostro dolore e leggo nei vostri cuori più la tristezza per la perdita dei nostri compagni piuttosto che la rabbia verso i nostri nemici! Ma credetemi, non faremo altro che il gioco dei nostri avversari! Quando invece dovremmo essere lucidi e concentrati su cosa fare in questa situazione!»