Segretario

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Louis non aveva certo la fama di essere una persona estroversa.

Era un uomo dai lineamenti decisi, e insieme al suo carattere contribuivano a creare un'aura di mistero intorno al maggiore dei Tomlinson.

Aveva ventiquattro anni ed era a capo dell'azienda di famiglia, la Tomlinson's Corporation.

Al momento l'azienda era all'apice del suo successo, si occupava di comprare case pignorate, ristrutturarle da capo a piede e rivenderle agli acquirenti migliori. Ogni celebrità si rivolgeva a loro per comperare la loro prossima nuova casa, affidandosi alla Tomlinson's Corporation avevano la certezza che sarebbe stata la casa dei loro sogni.

Ma c'era una cosa che nessuno sapeva, a parte la sua famiglia, cioè che era una persona veramente buona d'animo, mai e poi mai si sognerebbe di ferire una persona di proposito. Aspetto che poteva creare una problematica dato il lavoro che svolgeva; il dover licenziare almeno una persona alla settimana era un compito arduo e preferiva di gran lunga lasciarlo a uno dei suoi segretari.

Uno dei tanti segretari era un ragazzo tanto allegro quanto riccioluto di nome Harry, Harry Styles per la precisione.

È stato assunto solo un mese prima e già era riuscito a fare amicizia con tutti i suoi colleghi, illuminandone ogni giornata lavorativa con battute a dir poco imbarazzanti e scherzi vari.

Tutti lo adoravano.

Ma Harry non era affatto spaventato da Louis, anzi, ogni volta che gli ordinava di fare qualcosa sorrideva educato e chiedeva se poteva fare altro.

Sarebbe stato ore a sentire la sua voce delicata del capo, per essere precisi era l'unico con cui parlava.

Col passare del tempo Louis e Harry cominciarono a condividere i pochi minuti davanti alle macchinette degli snack.

Certo, i primi tempi erano praticamente Harry che parlava e Louis che ascoltava e basta, ma pia piano anche il maggiore si era sciolto.

Louis non avrebbe mai ammesso ad alta voce neanche in un milione di anni che, ogni volta che doveva licenziare qualcuno, andava da lui solo per avere una scusa per cui parlargli in pubblico.

Però era un fatto che aveva già accettato dentro di sé, perché andiamo, chi non amerebbe Harry Styles?

Tutti nei piani bassi avevano timore di Louis, non avevano mai fatto conversazione con lui, a malapena scambiava qualche parola di saluto quando entrava e usciva nell'edificio.

Perciò quando lo videro mentre scendeva le scale e si dirigeva verso le scrivanie dei dipendenti, tutti cominciarono a spaventarsi.

In mano aveva un piccolo sacchetto, con dentro vari cibi ordinati dal McDonald's.

Si diresse verso la scrivania di Harry, che, vedendolo arrivare, sorrise dolcemente e si alzò per andargli il contro.

"Allora mi ascolti quando parlo." Disse ironicamente, prima di emettere una piccola risata imbarazzante.

Un paio di giorni prima Harry aveva ammesso di essersi stancato delle solite barrette al cioccolato del distributore, e che la mattina non aveva abbastanza tempo per preparasi il pranzo.

"Sai, sei diventato il nostro miglior dipendente, è mio dovere preoccuparmi della tua salute."

"Beh che ne dici di mangiare insieme? Ho preso abbastanza cibo per un esercito" disse, cercando di non arrossire.

Il direttore di una delle aziende più cospicue del momento che arrossisce, sembra una barzelletta.

"Ne sarei più che felice" disse guardandolo negli occhi, più che convinto.

Nessuno riuscì a vedere le loro mani intrecciate sotto alla scrivania.


Raccolta One-shot ~ Larry Stylinson ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora