Non avere paura di innamorarti (parte due)

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4/12/21

Dato che ho pubblicato la prima parte nel lontano marzo, ho pensato di riportarla anche qua, per non farvi perdere il filo del discorso.

Prima parte

Harry non era il tipo di ragazzo appiccicoso, non vedeva il senso di essere costantemente geloso, lui quando amava metteva in mano tutto il suo cuore e si fidava ciecamente.

Purtroppo questa caratteristica l'aveva ferito anche troppe volte, ed ogni volta che ci riprovava finiva con un "Non sei tu l'errore ma sono io" e una porta sbattuta in faccia per completare il tutto.

Oppure "Senti tu sei un ragazzo perfetto ok, ma non per me, quindi penso sia meglio finirla qui"

Aveva ormai perso le speranze si trovare qualcuno che lo amasse veramente.

Harry sognava quel tipo di amore che tutti invidiano, quello dove non servivano le parole per comunicare ma solo un incrocio di sguardi.

Quello sarebbe stato il massimo per lui.

Realizzò tutto questo la sera in cui sua sorella Gemma gli presentò il suo nuovo ragazzo, Roman, ad una cena organizzata in un ristorante.

Continuava a ripensare a come per tutta la cena le loro mani erano legate da una morsa indistruttibile e a come i loro occhi continuavano a cercarsi.

"Quei due sono certamente anime gemelle" si disse mentalmente mentre entrava nel bar in cui andava ogni mattina da ormai due anni.

Quello che gli piaceva di più di quel bar era soprattutto l'accoglienza e l'ospitalità dei proprietari; in quei due lunghi anni aveva imparato a confidarsi con Rose, la dolcissima proprietaria.

Era diventata praticamente una consulente, oltre che una delle sue amiche più care.

E quindi gli era venuto spontaneo raccontargli di tutti i casi umani che aveva incontrato nel periodo del college e non solo.

Dopo averle raccontato tutto si sentì come tolto di un piccolo peso che da tempo gli stava schiacciando il cuore, la consapevolezza di non essere più da solo l'aveva colpito come un fulmine a ciel sereno.

"Devo assolutamente farti conoscere una persona" disse dopo averlo abbracciato e confortato per oltre mezz'ora.

"Caratterialmente è uguale a te, sempre in cerca dell'amore, in più a un sacco di tatuaggi" disse mentre con gli occhi mi lanciava uno sguardo pervertito e con il gomito mi colpiva ripetutamente il fianco.

"Ho deciso! Vi combinerò un appuntamento, sareste perfetto insieme"

Senza neanche avermi dato il tempo per replicare, corre nel retro del bar e ritorna con il suo telefono.

"Guardami un attimo e sorridi" e in un secondo gli fa una foto.

"Questa foto è fantastica, guardo come si vede bene il colore dei tuoi occhi"

"Cosa è appena successo" si chiese interdetto Harry nel momento in cui un flash si propagò per la stanza

"Aspetta, so che hai le migliori intenzioni, ma non me la sento veramente di rimanere deluso un'altra volta" disse dopo aver realizzato che gli aveva fatto una foto.

"Oh Harry, non devi preoccuparti, Louis non farebbe male neanche a una mosca, è troppo innocuo" ridacchiò da sola.

Louis... Mi piace come nome, è così raffinato, mi ricorda la tipica fraganza 'acqua marina' dei profumi.

Harry adorava Rose.

Veramente, non riusciva a pensare ad un'altra persona più dolce e gentile di lei.

Ma in quel momento la stava maledicendo in tutte le lingue possibili e immaginabili.

Dopo la chiacchierata al bar, Rose non perse neanche un secondo a chiamare questo famigerato Louis, riempiendo Harry di complimenti e denominadolo come la sua "perfetta anima gemella".

La telefonata finì con l'amica che dettava il suo numero e un "Non te ne pentirai, è bellissimo" leggermente urlato.

Harry era talmente in imbarazzo da volersi sotterrare al più presto.

Ma il bello non era ancora cominciato.

Seconda parte (nuova)

Dopo quell'evento la sua routine quotidiana era lievemente cambiata; certo, non in modo drastico, ma comunque un evento inusuale per qualcuno come Harry, talmente attaccato alla sua routine da non averla mai cambiata; a partire dai messaggi che il liscio gli lasciava la mattina, prima che lui si svegliasse (o al contrario nei weekend, dato che a Louis piaceva dormire fino a tardi in quei due giorni), quando più o meno all'ora di pranzo non aspettava altro che quella notifica che aveva il potere di fargli mancare un battito di cuore, o al momento che Harry considerava più importare, ovvero quello prima di andare a dormire, quando si lasciavano travolgere dalla stanchezza della giornata e si scambiavano rivelazioni peccaminosi.

Harry si ritrovava, al momento, a scambiarsi continui messaggi con Louis, facendo battute squallide che però apparentemente facevano ridere il liscio, il quale decise che questo ragazzo fosse decisamente simpatico.

Lo stesso pensava Harry di Louis, adorava particolarmente il suo carattere timido, che a tratti poteva sembrare un po' burbero ma non in senso negativo.

Non si erano ancora incontrati di persona, Harry continuava a rimandare, non fidandosi ancora al 100%, ma si erano scambiati delle foto per vedere almeno i loro volti.

Harry non poteva certo negare di sentirsi attratto da quel ragazzo misterioso; più volte si era ritrovato imbambolato a fissare le foto che gli aveva invitato, ormai da conoscere a memoria tutti i dettagli di quelle semplici immagini.

Un giorno mentre Louis stava svolgendo dei compiti di matematica particolarmente noiosi, gli balenò un'idea in mente.

E se avesse chiesto al riccio di fare una chiamata?

Non sarebbe stata una brutta idea, almeno avrebbe potuto associare una voce a quel viso angelico che aveva sempre visto solamente attraverso uno schermo.

Così, preso da un improvviso impeto di coraggio, decisamente raro per lui, decise di chiedere a Harry se gli andasse bene chiamarsi.

(14:25) "Hey Harry, stavo pensando, ti va di chiamarci? Per chiacchierare un po' e per sentire le nostre voci magari". L

(14.26) "Per me va più che bene". H

(14:26) "Fantastico! Ma preferisci una chiamata normale o una video chiamata?". L

(14:27) "Per me la video chiamate va bene, però mi vergogno". H

(14:28) "Ma perché dovresti vergognarti? Sei davvero bellissimo". L

Il riccio riuscì a sentire le due guance tingersi d'imbarazzo a quel complimento improvviso.

(14:29) "Va bene". H

Louis fece partire la video chiamata, aspettando impazientemente che Harry rispondesse, cosa che fece dopo pochi secondi (tempo che impiegò sistemandosi i suoi adorati capelli ricci).


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