제 4장

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"Sono poche le persone a cui io voglio veramente bene e ancor meno sono quelle di cui io nutro una buona opinione "
                                                            (Jane Austen)

Il giorno seguente, mi svegliai presto, guardai i messaggi della nonna, non avevo ancora organizzato nulla, dovevo ancora iscrivermi a all'università,chissà come sarebbe stato vivere in mezzo a tanti altri ragazzi. Andai verso la cucina lasciando Seongwha ancora a dormire, mi guardai attorno e cercai il mio callulare, lo trovai sul tavolino maledetto che la sera prima mi aveva fatto cadere, lo presi e senza pensarci due volte e chiamai Yeosang, ma non ebbi nessuna risposta, solo la segreteria, riprovai ma due secondi dopo mi fermai, a San Francisco era notte, Corea del Sud era 17 ore avanti rispetto a San Francisco, California. Sbuffai "mm vedo che ci siamo svegliati male stamattina" il moro mi si parò davanti sbadigliando stropicciandosi gli occhi, chi l'avesse visto in quel momento, lo avrebbe trovato molto tenero, mi avvicinai e gli scompigliai i capelli "giorno anche a te, bella bevuta ieri" sghignazzai facendogli capire che si era ubriacato ieri sera "diciamo che eri peggio di una ragazza quando viene lasciata dal proprio ragazzo" dissi portandolo in cucina spingendolo per le spalle "cosa vuoi?" cercava di indietreggiare "hyung lo sai perfettamente che non so cucinare..." gli feci gli occhioni dolci "aygoo, mi hai preso per tuo cameriere personale eh?" sbuffò prendendo delle uova e dei toast "diciamo che in questo modo mi ripaghi per ieri sera, mi hai anche sporcato la maglietta" lo ammonì "oddio non dirmi che..." si nascose le mani per l'imbarazzo "no, hai solo pianto soffiandoti il naso" risi male per il ricordo "eri davvero disperato..." mi sedetti su uno sgabello e attesi con pazienza, avevo molta fame, soprattutto la mattina ero abituato a trovarmi già il cibo pronto, ma dovevo rendermi conto che a Seoul dovevo cavarmela da solo, sarei dovuto crescere anche sotto questo punto di vista ma ancora non ne volevo sapere "lo sai che prima o poi dovrai imparare a cucinarti da solo sì?" posò il toast sopra un piatto e continuò la predica da padre protettivo "insomma, hai già 20 anni, adesso vivi da solo, riprenderai l'università e dovrai rifarti amici nuovi" aggiunse alzando le mani in cielo come se in quel momento stesse pregando qualche divinità.

"Chi s'attrista pensando all'ozio, non può essere ozioso, e desto è colui che crede di dormire."  (John Keats )

"quindi alla fine hai deciso a quale università andrai?" chiese il mio amico dopo essersi seduto accanto a me addentando un toast farcito di pancetta e uova "non dirmi che non ci hai ancora pensato?" mi guardò male "non è che non ci abbia pensato, ci stavo pensando appena mi sono svegliato, stavo chiamando Yeosang ma non mi risponde..." cominciai a giocare con le dita e lui se ne accorse "lo sai che abbiamo orari diversi, e poi ovunque tu andrai ci sarò anch'io, ci faremo mettere in stanza assieme, hanno detto che ne accettano 3 per camera" prese il suo telefono e iniziò a cercare su internet le varie università a Seoul "non ti mancano soldi, quindi qual'è il problema?" inizialmente non dissi nulla, non mossi un dito, ma all'improvviso ebbi un dolore acuto al petto, iniziai a respirare in modo irregolare, qualcosa stava cambiando in me e se ne accorse anche Seongwha "cazzo,ci risiamo" capivo perfettamente a cosa si riferisse, soffrivo di attacchi d'ansia da cinque anni ormai e venivano nei momenti meno opportuni "Woo cerca di calmarti, non morirai, nessuno ti farà del male, ci sono io qui e sempre ci sarò per te" non stavo capendo nulla, persi la vista, vedevo tutto nero, continuavo ad avere fatica a respirare, cerca di alzarmi, ma caddi e sentii un braccio tenermi e portarmi su quello che doveva essere il divano "dove stanno i farmaci?" qualcosa non andava... mi guardai attorno mentre cercavo di vedere una figura che era apparsa davanti a me, mi sorrideva... Non era possibile, eppure era lì, iniziai a piangere "TI PREGO, NON FARMI DEL MALE" Seonghwa tornò da me mettendomi una coperta sopra la testa, stavo sudando, tremavo e non capivo niente "TI PREGO, NON VOGLIO MORIRE!" urlavo, il dolore era enorme, strinsi la prima cosa che trovai davanti "calma, ti prego baby, non è successo nulla, sono solo illusioni, nessuno ti farà del male" Seonghwa sapeva come me, quando mi arrivavano gli attacchi di panico non controllavo nulla, urlavo, piangevo e quel respiro irregolare mi spaventava. "hyung dove sei?!" toccai con le mani e capii in quel momento che Seongwha si era inginocchiato per abbracciarmi "va tutto bene" passò all'incirca un'ora e mezza, dopo aver preso i farmaci, Seongwha mi aveva portato in braccio in camera mia, per riposare un'altro po' "Hyung, devo andare all'università..." dissi con un filo strozzato "tu così non vai da nessuna, parte, mi avevi detto che ti erano passati... E comunque non hai ancora scelto l'università, prendi questo giorno come una vacanza" sorrise, ma io continuavo a vederlo sfocato "almeno adesso il tuo respiro si è regolarizzato" fece un sospiro di sollievo "prendi" mi porse i farmaci, più che farmaci erano droga, non mi facevano capire niente nonostante mi tranquilizzassero, le prendevo tutti i giorni, ma chissà per quale strano motivo quella mattina me le ero scordate. Mi sedetti sul letto e Seongwha fece lo stesso "credo che sia perché abbiamo parlato dell'università... Tu sai quanto mi manchi, non riesco a perdonarmi la sua perdita, lei era tutto come tu lo sei per me ora" dissi con un filo strozzato piangendo in silenzio "non potrò mai capire cosa si ci sente a perdere una persona cara, ma tu ne hai perse due Wooyoung... E non è passato nemmeno un'anno per la morte del tua migliore amica, quindi è normale che tu stia così, ma devi anche pensare che questi attacchi di panico non devono farti paura, hai passato cinque mesi con incubi e ti svegliavi la notte urlando perché soffrivi di paralisi del sonno, insomma sfido chiunque a star bene per qualcosa del genere, ma devi anche imparare a lasciare andare, nessuna delle due ti vorrebbe in questo stato, una cosa psicologica non dura per sempre, quando riuscirai a trovare quella felicità che ti manca... mi correggo... Quando troverai quella cosa che colmerà quel tuo vuoto, allora starai meglio, per adesso devi solo cercare di non pensare negativo" aggiunse in un mezzo sorriso, posai lo sguardo su di lui, aveva la testa tra le mani "hyung..." non mi rispondeva, riprovai a chiamarlo "hyung, cos'hai?" mi avvicinai lentamente al suo viso e vidi delle gocce scendegli "hyung... tu stai piangendo?" mi avvicinai e lo abbracciai senza pensarci due volte "Woo, sei come un fratellino per me, un figlio... e vederti così mi fa male, vorrei poter portare metà del tuo dolore così che tu possa avere un dolore più lieve" tolse le mani dalla faccia e lo vidi, gli occhi erano rossi, non l'avevo mai visto piangere così, tranne una volta.

Don't lie, you just hurt yourself {WOOSAN} 🪐♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora