제 40 장

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La normalità è una maschera. Una posa. La follia il vero volto dell'uomo

"Quindi qual'è il piano?" camminavo sul corridoio in groppa sulla schiena di San, che con agilità si muoveva in avanti tenendomi stretto a sé "dopodomani vado a prendere mio fratello in aeroporto con Seonghwa domani io dovrò andare a fare un po' di spesa per rifornire casa, la sera credo andiamo a Itaewon-dong per salutarci prima delle vacanze e poi ognuno per la sua strada" guardai la testa rosa davanti a me "ricordati di portare la valigia" era strano, avere un contatto così ravvicinato con San, neanche fosse stato un alieno, ma tre mesi prima il nostro rapporto era diverso, c'erano solo sguardi... Nient'altro... "Woo?" tornai alla realtà, San mi aveva già messo giù, si sentivano schiamazzi dentro la nostra stanza "non dirmi che hanno creato la base segreta in camera nostra? E scommetto che c'è anche Sanha..." annuii entrando dentro la stanza da dove proveniva la puzza di alcool "chi si è permesso di entrare dentro scuola con queste bottiglie di vodka?" Hong-joong cercava di mantenere l'ordine, stessa cosa Seonghwa "ragazzi, non finitele tutte, alcune devono rimanere per domani sera!" mi guardai attorno per trovare un posto dove sedermi, San mi seguì "mmm avete fatto pace piccioncini?" si intromise Yunho "sta zitto, non abbiamo mai litigato noi" fece spallucce San e io risi "allora? Chi guiderà domani? Mio fratello deve tornare sano e salvo, evitiamo di creare incidenti please" mi lamentai prendendo la bottiglia di vodka dalle mani di Mingi che era andato "Woo, come fai con la spesa e tutto il resto? Li hai i soldi?" si intromise Sanha agitando le mani come un bambino "con chi pensi di star parlando? Eh? Secondo te sua nonna che è amica di mio padre non gli ha dato nulla per sopravvivere qua a Seoul?" rise San "in effetti, i soldi li hanno entrambi, Seonghwa e Wooyoung sono venuti dall'America assieme" ripensai ai momenti dentro l'aereo con Mars, i traumi... "menomale che siamo atterrati vivi, non sarei sopravvissuto con Seonghwa là dentro" il moro chiamato in causa si voltó infastidito "hai avuto la tua vendetta baby" intervenne San guardandolo male "almeno quando io sto qua, evita di chiamarlo in quel modo" mi strinse a sé come a proteggermi "dio, smettila di essere così protettivo nei suoi confronti, è grande, forte e vaccinato, se non la finisci, Woo scapperà come un uccellino" fece Moonbin per stuzzicarlo "oh, io conosco il metodo per riacchiapparlo" si voltó per guardami, i suoi occhi... Erano qualcosa di travolgente, ti penetrava fino all'anima... Arrossii capendo a cosa andasse a parare "non ora..." lo zittii abbassando lo sguardo agitato "bene, se avete finito, andate a preparare le vostre valigie che domani non avrete tempo libero, accompagniamo Woo a fare la spesa, non vogliamo che Yeosang muoia di fame assieme al suo ragazzo..." al suono di quella parola guardai il ragazzo davanti a me "non dire quella parola, non oso immaginare una cosa del genere, poi non so che tipo sia, devo vedere se accetterò la cosa o meno" mi lamentai "se accetta me, dovrai accettare anche quel ragazzo" mi si paró davanti San, evitai il suo sguardo, ma era inutile, era talmente incantatore che fece in modo in quel momento di far sconnettere entrambi dalla realtà, c'eravamo solo io e lui su quella stanza, silenzio totale, i suoi occhi sui miei, la sua lingua inumidì le labbra, non persi nemmeno una mossa, si stava avvicinando, mi allontanai di qualche passo... "SMETTETELA DI FILTRARE DAVANTI A NOI, SAPPIAMO TUTTI CHE AVETE VOGLIA DI SCOPARE, MA SUVVIA, SEMBRATE IN ASTINENZA!" Mingi è Yunho risero, stessa cosa Hong-joong, Moonbin guardó San sghignazzando, mentre io guardai per terra cercando di trovare un po' di lucidità.

Se non ricordi che l'amore t'abbia mai fatto commettere la più piccola follia, allora non hai amato.

Era pomeriggio, le ultime lezioni prima delle vacanze di Natale erano terminate da un po', iniziava finalmente la tranquillità, c'era gente che veniva e usciva dall'istituto con valigie e borsoni, molti probabilmente abitavano a due passi e quindi uscivano a mani vuote, riuscii a sentire gli ultimi schiamazzi dei ragazzi, vedevo la loro gioia negli occhi, tutti aspettavano il distacco delle lezioni, si poteva considerare una sorta di libertà da ciò che opprimeva ogni giorno tra una lezione e l'altra di materie diverse. Io e i miei amici eravamo riuniti in sala intenti a discutere sugli ultimi preparativi della serata quando ci venne incontro Wonho per augurarci buone vacanze, prima di andare però mi prese in disparte "ho fatto ciò che potevo per Seonghwa, ha una testa calda, non è facile entrare in merito alla questione, però vedrai che piano piano si aggiusterà anche la situazione con suo fratello" mi diede una pacca sulla spalla prendendo il borsone che aveva lasciato a terra "di cosa parlavate?" San mi venne incontro imbronciato "sei geloso?" lui mi fissò in silenzio "tranquillo, gli avevo chiesto un favore con Seonghwa" non parve credermi "eddai... Smettila, non puoi comportarti così ogni volta che qualcuno mi rivolge la parola" sbuffai, iniziavo ad odiare questo suo comportamento, mi prese per mano "vieni con me" guardai nella direzione opposta Sanha mi vide ma fece cenno di seguirlo, sbuffai nuovamente e mi incamminai con lui.

"L'ossessione è il segno distintivo
della dipendenza affettiva, indipendentemente dalle
diverse forme che assume."

Fin da piccolo un bambino adottato è abituato a non avere nulla per sé, deve condividere i vestiti con i suoi coetanei, i giocattoli,anche una semplice penna, ogni piccolo oggetto non è di uno ma di tutti. Percui se si rompe quell'oggetto puoi semplicemente far finta di non averlo rotto tu, poiché fin dal principio non ti apparteneva.

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"Giuro che non ho più fiato" oltretutto faceva freddo e San era uscito con la sua solita giacca di pelle nera "sicuro di non morire congelato?" presi la mia sciarpa e gli è la infilai "non è granché ma almeno ti terrà al caldo" presi i guanti che avevo di riserva nella tasca del giubbotto e li feci indossare a San "nessuno si era preso cura di me in questo modo..." il suo volto era tornato improvvisamente triste, doveva averne passate tante, cicatrici rimarginate sulla sua pelle, scolpite come ricordo di ogni momento doloroso "un giorno ti parlerò di me Woo, non adesso, non me la sento, so che non sai praticamente niente di me e... " non lo feci finire, posai un dito sulle sue labbra "aspetterò, non ho fretta" mi guardai attorno, eravamo sull'atrio della scuola "cosa ci facciamo qua?" Non rispose, si girò e sparì in mezzo al nulla "San? Dio, dove cazzo sei finito?! Mi farai impazzire" andai sotto un lampione per scaldarmi e rimasi in attesa del suo ritorno "ti ricordi del ritratto che mi avevi fatto tempo fa?" riappparse all'improvviso tenendo le mani dietro la schiena, ripensai a quel momento, era un compito per arte, "sì, me lo ricordo bene" tossii "tieni, in cambio ti do questa" mi posò sul palmo delle mani una scatola argentea di metallo "non puoi aprirla adesso, tra l'altro non hai nemmeno la chiave, te la darò al momento giusto" solo in quel momento se non me lo avesse detto avrei giurato di riuscire ad aprirla così dal nulla, notai il lucchetto e sospirai "odio rimanere sulle spine" sbuffai "è droga? Una pistola? Un preservativo? O più di uno?..." San iniziò a ridere "calma, seriamente pensi che possa mettere dei preservativi in una scatola col lucchetto? Quelli li ho sempre in tasca dei pantaloni" c'era d'aspettarselo, lasciai volare la mia immaginazione in qualcosa di talmente sconcio che me ne vergognai subito "tranquillo, arriverà il suo momento" indicò il pacco dei miei pantaloni "non parlargli come se ti appartenesse..." perché i nostri fili di discorsi finivano a parare sempre su quello? "mm d'accordo, però me lo prometti? Non dovrai in nessun modo forzare la serratura, me ne accorgeró" portai la scatola sotto il braccio "tu mi metti ansia" San sorrise sistemandosi la sciarpa "fai sempre il misterioso..." parlai tra me e me, però il ragazzo affianco mi sentì "a te piace, non dire di no, come ti guardo soprattutto, scommetto che hai viaggiato con la tua mente in varie posizioni " mi immersi per la milionesima volta sui suoi occhi e sospirai rassegnato "possibile che io e te finiamo sempre su questo discorso? Nella vita non c'è solo sesso, c'è ben altro...." i miei pensieri andavano da Yeosang alle vacanze di natale al fatto che San sarebbe stato con me "tra meno di due giorni se vuoi scopiamo, avremo tutta la notte per noi due, ci divertiremo" tossii camminando avanti e indietro "bèh questo è da vedere, nel senso che non lascio Yeosang in mezzo alle strade di Seoul solo perché io e te dobbiamo scopare" San mi venne incontro "mi va bene ovunque" mi agitai "oddio, smettila" certe volte penso che mi voglia solo per quello, tolsi dalla mia mente quest'idea all'istante, non voglio rimanere ferito. "Rientriamo" mi incamminai sistemando bene la scatola, chissà cosa conteneva...

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Ninfomane: una donna ossessionata dal sesso quanto un uomo nella media

Don't lie, you just hurt yourself {WOOSAN} 🪐♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora