제 7 장

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"Oh se solo potessi avere una vita di sensazioni invece di una vita di pensieri!"
JOHN KEATS

Seongwha rimase fermo, tenendo la lingua sul mio addome, quello imbarazzato giustamente ero io che a metà vita ero nudo, Hongjoong si voltò dall'altra parte "vedo che la privacy è andata a farsi fottere" si girò giusto nel momento in cui Seongwha riprendeva a leccarmi le ultime gocce di seme rimasto "no, tranquilli, fate pure, potete anche riprodurvi!" Hongjoong era parecchio incazzato, Seongwha sorrise, si staccò e si avvicinò al blu, nel mentre io mi rivestivo velocemente. "mm dal tuo sguardo Mingi penso non ti abbia soddisfatto" si avvicinò al suo orecchio, era tornato il maniaco di sempre, dovevano risolverla a modo loro, io me ne dovevo andare per evitare ulteriori problemi, mi alzai senza dire una parola, lasciandoli da soli per loro era l'unico modo per chiarire una volta per tutte. Una volta fuori la porta andai a sbattere contro qualcuno, mi inchinai scusandomi e quando alzai la testa trovai Mingi che mi sorrideva, cazzo, dovevo allontanarlo dalla stanza "ehm, Mingi, puoi accompagnarmi in biblioteca ? Non mi ricordo più la strada" mi lamentai sistemandomi la camicia in disordine per non farlo sospettare di nulla, sistemati i capelli e sorrisi seguendolo, senza rispondermi si incaminò "spero che tu non abbia frainteso quello che hai visto con Hongjoong, solitamente non siamo così, siamo solo migliori amici e a me piace un'altro ragazzo, Hongjoong mi stava solo aiutando a baciare, per il futuro... Sai... Io e lui abbiamo questo tipo di rapporto, strano, lo so, ma condividiamo ogni cosa " abbassò la testa, non potevo biasimarlo, era successo anche tra me e Seongwha, ma la differenza era che il nostro era un errore che non avrei più potuto ripetere, mentre a Mingi serviva solo una mano per essere più *esperto* annuii "tranquillo, la vita è tua" girammo l'angolo "ehm lo so, ma lo dico più per Seongwha, io vedo come si guardano quei due, sono tipo come il sole e la luna, però solo se stanno insieme funzionano perfettamente" era vero, Seongwha la luna, con quel carattere da padre protettivo e Hongjoonyaaa il sole con quel sorriso e quello sguardo da bambino.

"bene, eccoci arrivati, questa è la biblioteca di Luna vita , ora ti lascio che devo andare a trovare qualcuno" gli bloccati il polso "è Yunho, il ragazzo che ti piace, vero?" sciolsi la presa "come hai..." non era difficile capirlo, ogni volta che vedevo la sua chioma, il suo sguardo era sempre rivolto non verso Hongjoong ma verso qualcun'altro e me ne ero accorto all'assemblea che quel qualcuno era Yunho, a cui non interessava minimamente il suo sguardo" diciamo che l'hò intuito all'assemblea, ma dimmi, lui? Lo sa? "il suo volto divenne triste " è una storia complicata, siamo migliori amici, ma credo che lui non mi abbia mai visto oltre, mentre io sì " doveva soffrire tanto, quel ragazzo così forte ma debole dentro, insomma l'amore credo che sia così che si chiami, fa soffrire molte persone, e le rende soprattutto folli.

"Era una luminosa e fredda giornata d'aprile, e gli orologi battevano tredici colpi"
Orwell

Quando posai le mani sulla maniglia, tentennai un poco, sospiraii ed entrai, c'era un silenzio tombale, la biblioteca era il mio posto preferito, potevo pensare quanto volevo, leggere e dormire in santa pace senza essere disturbato. Andai in uno degli scaffali dove c'era scritto letteratura inglese e cercai 1984 di Orwell, ricordo che stamattina dando una rapida controllata, il libro era lì, ma in quel momento non c'era, mi guardai attorno e continuai a cercare, ma una voce mi interruppe " un futuro distopico in cui il Governo esercita un completo controllo sulla vita delle persone, che vengono forzate a credere in valori e concetti del tutto incorretti e spesso assurdi" lesse ad alta voce tenendo il libro davanti alla sua faccia, in questo modo non potevo sapere chi fosse. Feci finta di nulla, come se non si fosse rivolto a me e cambiai corsia, andai alla ricerca di un nuovo libro, mi concentrai su Charlotte Brontë di Jane Eyre del 1847 e per mia grande fortuna lo trovai. Di nuovo undii quella voce "La vita mi sembra troppo breve per spenderla ad odiare e a tener conto dei torti altrui". Il personaggio di Charlotte Brontë lascia intendere che non ha intenzione di sprecare il suo tempo a essere arrabbiata con la gente o a rimuginare troppo a lungo sulle volte che si è sentita ferita. "Life's too short" è diventato un modo di dire molto comune nel mondo anglofono. Forse quel ragazzo voleva provocarmi "aygoo senti per caso vorresti farmi capire che hai letto tutti questi libri??" lo ammonii cercando di vedere il suo volto, ma lui alzava di più il libro che teneva in mano, notai delle ciocche verdi assieme ai suoi capelli neri. Mi scansai ma nel farlo andai a sbattere contro alcuni libri che erano stati posti male e caddero assieme a me. Cavolo, faceva male un libro in testa figuriamoci venti caduti assieme. Massaggiai la testa "cazzo, che male" il ragazzo finalmente tolse il libro davanti a sé e potei guardarlo meglio, era lui, decifrai il suo sguardo, non aveva espressioni, vuoto, i suoi occhi, le iridi erano color nero, che se avessero potuto mi avrebbero trafitto in due secondi, la sua mascella era talmente scolpita da far invidia agli dei greci, per non parlare del suo naso, soprattutto la sua bocca... Era semplicemente il ragazzo ideale di ogni donna, ma l'unica particolarità era che quel ragazzo aveva qualcosa nessun'altro aveva, ovvero che era nato senza sentimenti. "dovresti stare attento la prossima volta, non puoi girarti pensando che non ci siano scaffali o altro, guardati, stai sanguinando" prese un fazzoletto dalla tasca e me lo porse, ero ancora incantato, mi aveva rivolto davvero la parola o me lo stavo sognando? "ehm..." tossì per due volte finché mi svegliai dal mio stato di trance.Volevo scappare, perché proprio lì, no, dovevo andar via subito.

Don't lie, you just hurt yourself {WOOSAN} 🪐♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora