𝑪𝒉𝒂𝒑𝒕𝒆𝒓 𝑻𝒘𝒆𝒏𝒕𝒚

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I love you, but I can't tell you

“sono arrivati” annunciò Piton rientrando nel salotto.

“Draco portala su” pronunciò cautamente Narcissa guardando il figlio ed Eleonor.

“ed è già tanto che non vi sbattano nelle segrete a marcire insieme a quei conigli dei tuoi genitori, stupida ragazzina” affermò Bellatrix, ottenendo uno sguardo di sfida da parte della ragazza e del nipote. Per una volta, Draco ed Eleonor si erano schierati dalla stessa parte e sembravano pensarla alla stessa maniera. 

Il Serpeverde ubbidì, afferrò il braccio della ragazza e la trascinò su per le scale, fino in camera sua. 

Draco

Non avevo nemmeno il coraggio di guardarla in faccia, mi vergognavo, mi vergognavo del dolore che le avevo inflitto. I lividi sui polsi erano il minimo, solo l’inizio, rispetto a quello che le avevo causato dentro. Ero sicuro di averle spezzato il cuore e di aver perso il suo amore per sempre. Non c’era rimedio, me ne sarei pentito a vita.

Eleonor se ne stava seduta e impaurita sulla mia poltrona, con lo sguardo fisso sul pavimento. Nella stanza regnava un gelido silenzio. Avevo la sensazione di non contare più nulla per lei, come se mi avesse dimenticato da un momento all’altro. Forse stavo ancora più male di lei. 

Mi avvicinai, ma appena lo feci lei arretrò bruscamente, all’istante, come se io fossi il suo peggior incubo. Non faceva altro che allontanarsi. La capivo, ma la amavo, la volevo, mi era impossibile starle lontano, nonostante quello che avevo fatto.

Cazzo, ho combinato un gran casino, sono letteralmente fottuto.

“El…” provai a parlare, ma le parole persero vita ancor prima di essere pronunciate. Ogni cosa aveva perso vita, persino gli occhi di Eleonor, che mi guardavano con disprezzo, con terrore e con un immenso odio.

“allontanati… Allontanati da me Draco” affermò mentre tremava, con voce spezzata e con gli occhi gonfi a causa delle lacrime.

Dio Eleonor quanto hai pianto per me, sono io la causa di tutto. Mi dispiace.

“mi dispiace… Io non” pronunciai cercando di prenderle le mani, poco prima che lei si allontanasse per l’ennesima volta da me. 

“ti dispiace?!... Ti dispiace! A te dispiace! Dannazione Draco ti sei avvicinato solo per uccidermi. Io… Io credevo che tra noi, che tra noi ci fosse qualcosa” affermò alzandando la voce e guardandomi con gli occhi lucidi.

“Eleonor… Io....” volevo dirlo con tutto me stesso, ma qualcosa dentro di me, mi impediva di dar luce ai sentimenti che provavo per lei. 

“tu cosa Draco?!” 

“Io… Io…” maledizione sono un fottuto coglione. Eleonor vedendomi tremare, socchiuse gli occhi, versò un’altra innumerevole quantità di lacrime, che le rigarono il viso e tornò a sedersi sulla poltrona, prendendosi la testa con le mani.

Odio me stesso e come l’ho ridotta.

Ad un tratto, dopo l’ennesimo gelido silenzio, si udì una voce femminile provenire dal piano di sotto. Non era nè quella di mia madre, nè quella di mia zia e questa cosa, fece scattare Eleonor, che si limitò a pronunciare “Phoebe”.

Si alzò di scatto e si fiondò immediatamente sulla porta, cercando di scassinarla più che aprirla. Sembrava una pazza in preda a una crisi di esistenza. Tirava calci e pugni. Cercai di fermarla, ma l’unica cosa che ottenni da parte sua fu uno spintone, che mi fece indietreggiare di mezzo metro.

Into The Darkness || Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora