𝑪𝒉𝒂𝒑𝒕𝒆𝒓 𝑻𝒘𝒆𝒏𝒕𝒚-𝑻𝒘𝒐

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Is it wrong to love so much?

Eleonor

“Buongiorno!” esclamò George sorridendo e vedendomi arrivare verso la tavolata dei Grifondoro. 

“Buongiorno George!” esclamai gioiosamente. Era una bellissima giornata, il sole splendeva alto nel cielo e il firmamento era costellato da candide nuvole bianche. L’alba dell’ultimo giorno di scuola ad Hogwarts. 

Nel castello si respirava aria di festa e tranquillità. Ghirlande di fiori di ciliegio erano appese su tutte le volte del castello e sui lampadari, inondando l’intera scuola di un dolce profumo floreale. L’indomani ci sarebbe stato il Ballo d’Estate e poi sarebbero ufficialmente iniziate le vacanze estive. Inoltre, a mezzanotte sarei diventata maggiorenne nel mondo magico, avrei compiuto diciassette anni. 

Per la mia età, quest’anno avrei dovuto frequentare il quinto anno. Ma per una serie di incomprensibili motivi che mi aveva spiegato Sirius, aveva preferito rimandare il mio ingresso ad Hogwarts di un anno.

“È arrivato questo per te poco fa” affermò, mentre mi porgeva un biglietto di carta, sul quale era impresso il mio nome. Rimasi stupita nel ricevere della posta. Sirius mi aveva scritto giusto il giorno prima e non mi scriveva mai due volte di seguito. I miei genitori, per quanto fossero bravi a fingere di amarmi alla follia, non si erano mai preoccupati di farmi sapere loro notizie.

Mi avevano scritto una sola volta, circa sei mesi fa, per avvisarmi del fatto che si stessero trasferendo a Villa Caulfield, per ristrutturarla e prepararla al meglio per il mio arrivo. Sciocchezze. La mia vita stava andando a rotoli per colpa loro e l’unica cosa di cui si interessavano era ristrutturare la loro stupida villa. 

Posai lo sguardo sul pezzo di carta e nell’istante in cui riconobbi la calligrafia, il mio cuore perse un battito e successivamente, ricominciò a sussultare velocemente. Era la sua calligrafia. La calligrafia di Draco

Draco. Draco, che ne è stato di Draco fino ad ora? Ci siamo evitati, a quanto pareva la voglia di evitarsi era evidente da entrambe le parti. Io mi ero allontanata bruscamente e lui aveva fatto lo stesso nei miei confronti. 

Forse aveva capito che avevo bisogno di spazio e forse ne aveva bisogno anche lui. Credo che nonostante tutto, questa distanza abbia fatto bene ad entrambi. Ho avuto il tempo di riflettere parecchio negli ultimi mesi.

Riposi in tasca il biglietto, non appena lo vidi entrare nella Sala Grande. Lo avrei letto più tardi in privato, non mi andava di farlo davanti agli altri, avrebbe solamente aumentato la quantità delle loro innumerevoli domande senza risposta. 

Uscii dalla Sala Grande e mi diressi verso la mia stanza nel dormitorio, con la scusa di aver dimenticato i libri per la lezione successiva. Chiusi la porta a chiave. La verità era che morivo dalla voglia di leggere il contenuto del biglietto e volevo farlo da sola, lontano da tutti e circondata dal silenzio che mi aveva avvolta per mesi. Volevo farlo da sola, perchè quello che c’era tra me e Draco era talmente puro, che la paura di contaminarlo mi spaventava a morte.

Con le mani che mi tremavano e con l’ansia che spegneva ogni mio singolo respiro, lessi il contenuto.

“So che molto probabilmente mi odierai a morte, ma la verità è che mi manchi. La mia vita senza di te si è spenta. Sono sprofondato in un abisso senza via di uscita. El tutto quello che c’è stato tra di noi era vero. Non ti ho mai mentito, ho sempre e solo cercato di proteggerti. Incontriamoci alla Torre Est, alle nove. Voglio raccontarti la verità e voglio raccontartela tutta. Se non verrai, accetterò la tua scelta e ti lascerò andare. Ma se provi ancora qualcosa per me, ti prego vieni. Insieme possiamo superare ogni cosa.  Tuo, Draco

Le parole di Draco mi avevano letteralmente trafitto il cuore ed avevano fatto raffiorare nella mia mente le nostre immagini, i nostri baci e i nostri sguardi.

Riuscii a percepire dalla carta e dall’inchiostro il suo dolore. Riuscii a percepire la sua sofferenza, che forse era equiparabile alla mia. Ed era vero, forse ancora lo odiavo, ma il sentimento che mi legava a lui non si era mai dato pace, aveva continuato ad ardere.

L’anno scolastico stava terminando e quel giorno sarebbe stato l’ultimo giorno di lezioni.

Passai l’intera giornata a domandarmi se fosse stata una buona idea incontrare Draco quella sera. Il fatto era che le mie ferite erano ancora aperte, prendevano fuoco ed ardevano ancora e non ero sicura che lui avrebbe potuto guarirle. 

Non ascoltai una sola parola che uscì dalla bocca della McGranitt, forse perchè non mi importava, forse perchè da lì a pochi giorni la mia vita avrebbe preso le forme di un diavolo. Sarei andata a vivere con i miei genitori e non avrei passato l’estate con i Weasley e Sirius, come facevo ogni anno. Avrei passato l’estate a organizzare il mio matrimonio con Draco Malfoy. 

Briana, Harry e tutti gli altri non ne sapevano nulla, non avevo trovato il coraggio per dirglielo. Gli avevo solamente raccontato del fatto che io e Sirius avessimo ritrovato Phoebe e Kyle. Ci eravamo inventati una storia che fosse abbastanza credibile. Ma non sapevano del matrimonio, non sapevano che ero una pedina del piano organizzato dai miei genitori e dai Malfoy.

Se Harry lo avesse saputo, non avrebbe perso tempo insieme a Ron, Fred, George e Cedric ad andare ad ammazzare di botte Draco. Ed era proprio la cosa che volevo evitare, volevo evitare che qualcuno gli facesse del male. Avevamo entrambi sofferto abbastanza.

Per non parlare della reazione di Briana, avrebbe dato di matto. Hermione non me l'avrebbe permesso. Se invece l’Ordine della Fenice lo avesse saputo, avrebbero organizzato un piano per rapirmi e nascondermi, con il rischio di creare una guerra inutile.

Avrei accettato il mio destino. Non avrei lasciato morire i miei genitori, perchè sapevo che prima o poi mi avrebbero raccontato tutta la verità..

Le lezioni erano ufficialmente finite così come gli esami. Rimasi a lungo indecisa. Mi chiedevo se sarebbe stata una buona idea andare all’appuntamento.

E mentre io continuavo a rimurginare sulle mie mille paranoie, chiusa nella mia stanza, tutti gli altri si stavano divertendo, facendo festa, nella Sala Comune dei Grifondoro. 

Erano le nove in punto ed io non trovavo la forza per decidermi ad andare, erano ancora troppi i dubbi che mi fermavano. Continuai a fare il giro della stanza, come una matta e mentre mi mettevo le mani nei capelli. Guardavo fuori dalla finestra e poi mi buttavo sul letto sbuffando. Il mio cervello stava andando a farsi fottere per l’ennesima volta.

Poi accadde qualcosa, qualcosa che mi travolse all’improvviso. Qualcosa che mi fece rabbrividire e che allo stesso tempo mi lasciò con occhi sognanti. Nella mia mente si alternavano, come le scene di un film, i nostri baci

Mi fu chiara una cosa in quegli istanti.

Io lo amavo, ero innamorata di Draco e per nessuna ragione al mondo avrei voluto perderlo.

Guardai l’orologio, le lancette segnavano le dieci. Era già passata un’ora. Il mio cervello si riempì di dubbi e di preoccupazioni.

E se Draco se ne fosse andato? Avrebbe avuto tutte le ragioni del mondo per non aspettarmi.

E se avessi perso Draco per sempre?

Che cosa ne sarebbe stato di me?

Che cosa ne sarebbe stato di noi?

Cercai di ignorare tutte le frustranti domande che impedivano al mio cervello di ragionare. Spalancai la porta della mia camera, passai per la Sala Comune ed uscii di fretta dal dormitorio, ignorando chiunque si fosse messo sulla mia strada.

Iniziai a correre, con l’adrenalina che mi scorreva nelle vene. Salii innumerevoli rampe di scale, con il cuore in gola, con la mancanza di ossigeno nei polmoni, con la paura mortale che Draco se ne fosse andato. 

Into The Darkness || Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora