❝The worst way you can love someone is in silence. Silince was your goodbye❞
Eleonor
Entro nella mia stanza e inizio a riempire il baule con le mie cose. In casa regna un silenzio assordante, accompagnato dall’oscurità. I miei genitori e i miei cugini dormono, devo sbrigarmi e cercare di fare il meno rumore possibile, altrimenti rischio di svegliarli.
“raggio di sole” farfuglia Caladar alle mie spalle, con voce ancora impastata dal sonno. Si appoggia allo stipite della porta, stropicciandosi gli occhi e passandosi una mano tra i capelli.
Mi volto nella sua direzione “Caladar. Non stavi dormendo?”
“ti ho sentita arrivare. Ti stavo aspettando, volevo parlarti di una cosa, ma non sei più tornata e penso di essermi addormentato sul divano” mormora.
Mi lascio sfuggire un sorriso, all’ascolto delle sue parole, nella mia mente assume nitidezza l’immagine di Caladar che aspetta che rientri e che in tarda notte si è addormentato.
“te ne stai andando?” domanda, corrugando le sopracciglia e posando il suo sguardo su di me.
Mi avvicino al mobile che si trova di fronte al mio letto e sul quale c'è la fotografia che ritrae me e mia madre. Afferro la cornice, sfioro il vetro con le dita e affermo “devo tornare dalla mia famiglia”
“siamo noi la tua famiglia” controbatte, venendo nella mia direzione.
“quella vera, Caladar” gli ricordo con amarezza.
“giusto, Sirius e Harvey”
“Harry” affermo, scoppiando in una leggera risata che coinvolge anche lui. “devo fare la cosa giusta, lo sai anche tu che tutto questo non mi appartiene. Io non sono questa. Io non sono cresciuta qui, magari ci sono nata ma la mia casa è a Grimmauld Place, con Harry e Sirius, e i Weasley, Cedric, Briana ed Hermione”
Caladar mi avvolge tra le sue braccia, accarezzandomi i capelli. “capisco” mi sussurra a bassa voce. “e il damerino?” mi domanda, quando sciogliamo l’abbraccio.
Alzo un sopracciglio in modo interrogativo.
“Malfoy” pronuncia con un po’ di fastidio nella voce.
“l'ho lasciato” confesso, abbassando lo sguardo.
“mi dispiace” afferma, sfiorandomi il braccio con le dita.
Tra le mani ho ancora la fotografia che ho intenzione di portare con me. La osservo attentamente, quasi con un po’ di malinconia. Noto il sorriso spensierato che indossavo, la risata di mia madre, le sue braccia che mi cullano, i fiori tra i miei capelli…
“le mancherai” mormora Caladar.
Annuisco. Ne sono consapevole. Per quanto il nostro rapporto sia stato difficile e dettato da forze esterne, Phoebe ha sempre cercato di donarmi l’amore che non ha potuto darmi durante gli anni precedenti.
“credimi, ti vuole un bene dell’anima. Avrebbe dato la sua vita per te. Io c’ero durante tutti questi anni e ho visto quanto ha sofferto. Non avrebbe mai voluto che il vostro primo incontro fosse andato in quel modo e tuo padre…”
“mio padre mi ha solo usato come merce di scambio per salvarsi la vita, non gliene frega niente di me” lo interrompo.
“raggio di sole io…”
“vuoi venire con me?” lo interrompo nuovamente, dicendo la prima cosa che mi viene in mente.
“con te? Dove?” domanda impreparato alla mia proposta.
Recupero il biglietto che mi ha scritto Sirius e glielo mostro. Una volta tornata a Villa Caulfield, avevo preso carta e penna e scritto a Sirius per informarlo che sarei tornata e per sapere dove fossero lui ed Harry.
“raggio di sole lì non c’è scritto niente” afferma Caladar, accompagnato da una risata.
“giusto” esclamo, non appena mi ricordo che ho utilizzato la penna invisibile che mi ha regalato Fred per scrivere il biglietto e per evitare che qualcuno controllasse la mia posta e che si accorgesse che sono scappata. “guarda ora” affermo, dopo aver pronunciato l’incantesimo nelle mia mente.
“alla Tana? Cos’è un nome in codice?”
Scuoto la testa divertita “allora, vieni con me?”
“raggio di sole” inizia a dire sottovoce, mentre mi afferra entrambe le mani e si avvicina, ritrovandosi a pochi centimetri di distanza dal mio viso. “tu lo sai che hai fatto un patto con Voldemort e che domani mattina, non appena tutti apriranno gli occhi, succederà un casino? Soprattutto quando non ti presenterai dai mangiamorte per il marchio e quando scopriranno che ti ho aiutata a scappare”
“lo so” affermo fissandolo negli occhi.
Caladar stringe le mie mani e mentre pronuncia “facciamolo” le sue iridi si incendiano.
“facciamolo” confermo, sorridendogli.
Caladar si dirige nella sua stanza per fare i bagagli e dieci minuti dopo ci ritroviamo entrambi nell’atrio sul retro di Villa Caulfield. Abbiamo deciso di uscire da dietro, perchè il bosco si trova a pochi passi e una volta lì, ci potremo smaterializzare senza che nessuno ci veda.
Sto per aprire la porta quando una voce alle nostre spalle afferma “Caladar, Eleonor”. Mi volto con il cuore che mi è schizzato in gola dalla paura e non appena mi rendo conto che è Persephone, mi tranquillizzo.
“dove state andando?”
“torno dalla mia famiglia”
“se vi scoprono siamo nei guai. Eleonor ci mandi al patibolo se te ne vai, ci uccideranno” mi ricorda mia cugina.
“farò in modo che non vi accada nulla” le prometto, cercando di tranquillizzarla ed evitando che alzi la voce e svegli tutti.
“come?”
“non lo so. Parlerò con l’Ordine della Fenice e troveremo un modo, te lo prometto”
“Persephone, vieni via con noi” le suggerisce Caladar, speranzoso mentre si avvicina a lei.
Mia cugina alza lo sguardo nella direzione della camera di suo padre e afferma “non posso” mentre qualche lacrima le riga il viso.
“Persephone, per favore. Non posso vivere con il rimorso di averti lasciata qui” pronuncia, prendendole il viso tra le mani.
Lei scuote la testa, mentre continua a piangere e a soffocare i suoi singhiozzi, riuscendo a far piangere anche Caladar, che disperatamente le chiede “ti prego”
“vai. Ora vai” lo allontana, per poi affermare “dirò che non vi ho visti, ma sappiate che da domani inizierà l’inferno”
Apriamo la porta, lasciandoci definitivamente alle spalle Villa Caulfield, dirigendoci nel bosco ed infine ci smaterializziamo.
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Into The Darkness || Draco Malfoy
Fanfiction« 𝘜𝘯 𝘢𝘮𝘰𝘳𝘦 𝘱𝘳𝘰𝘪𝘣𝘪𝘵𝘰 𝘤𝘰𝘯 𝘶𝘯 𝘚𝘦𝘳𝘱𝘦𝘷𝘦𝘳𝘥𝘦 » 𝘗𝘦𝘳 𝘭𝘶𝘪, 𝘭𝘦𝘪 𝘦𝘳𝘢 𝘪𝘭 𝘱𝘶𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘴𝘷𝘰𝘭𝘵𝘢, 𝘭'𝘰𝘱𝘱𝘰𝘳𝘵𝘶𝘯𝘪𝘵𝘢̀ 𝘥𝘪 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘢 𝘮𝘪𝘨𝘭𝘪𝘰𝘳𝘦. 𝘗𝘦𝘳 𝘭𝘦𝘪, 𝘭𝘶𝘪 𝘦𝘳𝘢...