ATTENZIONE: ROMANZO IN VENDITA in tutte le librerie e online con il titolo: "PREDESTINATI PER SCELTA" a 18€
ATTENZIONE: Questa è solo una bozza embrionale, da cui si può solo intuire il successo editoriale di "PREDESTINATI PER SCELTA"
------------------------
Seguitavo ad aleggiare sulle vite di Roberto e Antonio, percependo chiaramente passato, presente e futuro. I percorsi si intrecciavano e si separavano così come era stato deciso che fosse. Nulla però era davvero immutabile, tutto era in continuo fluido movimento verso una prospettiva di futuro possibile, ma mai certo.
Osservavo attentamente ogni passo di questi due uomini, infatti, per evitare che inciampassero in qualche ostacolo, che avrebbe potuto deviarli dal sentiero che Dio aveva tracciato per loro.
Era la Vigilia di Natale ed era passato un anno da quando Roberto aveva tentato un esorcismo sul suo amico più caro. Il tempo non aveva scalfito quelle immagini tremende che erano ancora vivide nella sua mente e gli impedivano di trovare il coraggio di telefonare ad Antonio.
Non erano mai stati per così tanti mesi lontani, ma quando il destino volle farli incontrare, si resero conto che la distanza che li separava non era solo fisica.
Roberto era seduto all'interno del vecchio confessionale in rovere, annoiato e assonnato, quando una voce conosciuta attraversò la grata di fronte a lui. «Padre, voglio confessarmi.»
«Antonio, sei tu?»
«Hai sentito la mia mancanza, vero?» affermò sghignazzando.
«In un certo senso sì: nella stessa maniera in cui si sente la mancanza di un fardello. Perché sei scomparso per mesi? Sei stato in galera? No, altrimenti non saresti uscito così presto. Ma, piuttosto, perché mi vieni a trovare nel confessionale?»
«Perché così manterrai il segreto su quello che ti dirò e poi, lo sai, ho sempre qualche peccatuccio da confessare su cui vorrei la tua assoluzione.»
«A parte che non ho io il potere di assolvere dai peccati, ma è Dio... Lasciamo stare, tanto è inutile. Vuoi che mantenga il segreto perché hai paura che ti denunci? Se avessi voluto, l'avrei già fatto anni fa.»
«No, non è questo. Sono cose... Voglio essere sicuro che rimangano tra noi.»
«Non capisco questa mancanza di fiducia, comunque ti ascolto. Prima però dimmi perché non sei più venuto nella mia chiesa.»
Il parroco rimase impietrito quando scoprì che Antonio aveva evitato d'incontrarlo per lo stesso motivo che aveva impedito a lui di cercarlo. Avevano fatto lo stesso identico sogno: l'esorcismo corrispondeva fin nei minimi particolari. Fu in quel preciso istante che realizzò che non poteva trattarsi soltanto di un incubo: era accaduto davvero. Turbato pregò in silenzio, tremando come una preda in trappola, che Antonio non giungesse mai alla sua stessa conclusione.
Avrebbe voluto scomparire nel buio del confessionale, ma le rivelazioni non erano ancora finite. Antonio iniziò a raccontare la visione avuta la notte precedente e le parole sibilline udite.
Il silenzio saturò l'intera chiesa.
«Perché non parli? Hai una spiegazione? Dovresti conoscere questi fenomeni: sei un prete, o sbaglio?»
Roberto si morse il labbro inferiore e rispose: «Ti potrei dire che è un messaggio di Dio o, più probabilmente, del diavolo». In cuor suo era convinto che Lucifero, capace di corrompere i mortali fino a possedere i loro corpi, fosse il vero responsabile di tutto, ma concluse balbettando: «Vuoi la verità? È tutto frutto delle tue paranoie».
«Ha detto di essere "l'Angelo della Distruzione" e mi ha chiamato "prescelto", altro che paranoie.»
Il parroco si passò la mano sinistra sulla bocca e poi affermò: «Gli angeli ubbidiscono al Nostro Signore e rappresentano il bene. Tu invece vivi nel peccato e ti fai chiamare "Angelo della Morte". Sei blasfemo e ridicolo. Ricorda, non è mai troppo tardi per pentirsi, veramente. Quella voce, secondo me, non è altro che la tua coscienza repressa che ti rivela un desiderio inconscio di cambiare vita».
Antonio scalciò contro il solido legno del confessionale. «Va bene che come prete... Ora ti metti a fare lo psicologo, con me? Sai quanto li odio. Per anni servizi sociali e strizzacervelli mi hanno torturato. Quando ho perso mia madre, per colpa di quel maledettissimo terremoto, mi sono chiuso in me stesso e la rabbia... Lo sai benissimo. Forse con un po' d'affetto... Loro pensano di capire tutto, invece brancolano nel buio. Li vuoi imitare?»
«Non ti do torto, visto il risultato che hanno ottenuto con te.»
«È facile parlare, per te. Anche se sei rimasto solo, come me, hai trovato subito la tua strada, senza troppa fatica. Io, invece, sono fuggito per poter assaporare la libertà, ma ho trovato solo cattiveria. Ho dovuto sopravvivere, lo sai, contando solo sulle mie forze. Non mi devi disprezzare: alla fine anch'io ho trovato il mio posto nella società. Non condividi le mie idee ma... sei solo un parassita che fa una vita comoda e tranquilla. Io rischio la mia pelle per pulire il mondo dalla feccia e renderlo un posto migliore. Quello che tu speri di fare con le preghiere, io lo faccio concretamente, uccidendo.»
«Ti illudi di poterti ergere al di sopra degli altri per giudicarli, solo Dio può farlo! Adesso addirittura ti proclami "prescelto", cosa vorresti fare?»
«Io nulla, qualcuno mi ha scelto! Mi vorresti convincere che non c'è niente di soprannaturale in quello che ti ho raccontato? Proprio tu, che sei diventato un prete e ti senti perseguitato dal diavolo. Non sogni più i demoni?»
Dopo essere sopravvissuti al terremoto entrambi soffrivano di incubi ricorrenti, popolati da orde di creature deformi e ripugnanti che li tormentavano con ingiurie e minacce. Come era naturale che avvenisse, avevano dato una propria personale spiegazione al fenomeno, anche per sfuggire al rischio di cedere alla pazzia. Mentre per Antonio rappresentava soltanto il riverbero della sua coscienza e motivo della sua perenne insoddisfazione, per Roberto era uno stimolo per la preghiera e il segno tangibile dell'esistenza di una realtà ultraterrena.
«Non penso più che siano demoni», concluse Roberto, con tono grave, mentendo. «Dopo tutto quello che mi hai raccontato, sono ancor più convinto che i nostri strani sogni sono l'effetto di qualcosa che non funziona bene nei nostri cervelli. Dovresti ignorare quella voce e pensare a cercare un modo per guadagnarti da vivere onestamente.»
«Quindi, se ho sentito una voce è perché sono pazzo? Non ti riconosco più. Ti è successo qualcosa, anche a te?»
Roberto si fece il segno della croce e mentì nuovamente: «Assolutamente no!»
«Mi sono stancato di ascoltare le tue bugie. Adesso voglio la tua assoluzione. Ho sulla coscienza tanti omicidi e presto ne dovrò fare un altro, il più difficile della mia vita.»
Il parroco sbiancò e poi strillò come un ossesso: «Sei posseduto dal demonio, assolverti sarebbe una bestemmia. Io ti maledico, esci da questo luogo sacro!»
«Vado via», rispose Antonio senza scomporsi. Si alzò e con calma innaturale aggiunse: «Tornerò tra dieci giorni, utilizzali per riflettere su ciò che hai fatto e per fare pace con Dio. Ti rinchiuderò io, in una lurida cripta, ma siccome ti voglio bene, ti strapperò prima il cuore dal petto.»

STAI LEGGENDO
Sorprendente
Mystery / ThrillerIl romanzo narra di due amici, con caratteri e vite antitetiche, che si muovono in un mondo in bilico tra l'apocalisse e la salvezza, in cui gli angeli, annoiati dall'eternità, giocano con le vite dei mortali, contendendosi il ruolo di arbitri delle...