Parte 24

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La linea che separava il bene e il male si era assottigliata fino a diventare impercettibile. Quante volte sarei dovuto intervenire per spianare la strada al progetto del Signore? Il fine può giustificare qualunque azione?

Susy suscitava in me presentimenti sempre più funesti. La visione del futuro che percepivo mi metteva in allarme: la strada tracciata dall'Altissimo non poteva essere ostacolata da nessuno ed era mio obbligo vegliare e intervenire. Allora, perché mi sentivo in colpa?

Mi sentivo stranamente insicuro, certo ero ancora scosso per il contegno avuto da Antonio Barracane al mio cospetto. Era il prescelto, ma pur sempre rimaneva un semplice mortale che dovrebbe avere timore di Dio e di me. Pretese invece di sapere cose che non gli competevano, che mancanza di umiltà!

Per stanchezza cedetti e gli rivelai il destino che attendeva la figlia del suo amico Adolfo. Non sarebbe più tornata a casa, "il Rosso" l'avrebbe strozzata. Per quanto mi dispiacesse non mi era permesso intervenire, perché la natura doveva fare il suo corso. È come quando i mortali girano i documentari sugli animali della savana, per quanto sarebbero tentati di salvare un tenere cucciolo di gazzella dalle grinfie di una leonessa, non interferiscono perché sarebbe ingiusto e dannoso.

Antonio iniziò a bestemmiare in una maniera veramente indecorosa. Che sacrilegio insopportabile!

Più lo invitavo a non invocare il nome di Dio invano e più intensificava l'indegno turpiloquio, rivolgendo le sue ingiurie anche nei miei confronti: un Arcangelo del Signore. Che oscenità!

Per smettere, volle che lo mettessi a conoscenza del luogo e dell'ora precisa in cui potersi avvicinare indisturbato a quell'uomo, che apostrofava con termini... che non posso ripetere.

Quando gli risposi che un angelo non può essere complice di un omicidio, lui mi fece notare che "il Rosso" sarebbe già morto se non fosse intervenuto Lucifero a salvarlo. Non mancò inoltre di sottolineare che Lucifero era un angelo "con le palle", da cui dovevo prendere esempio.

Gli esseri umani, ancora una volta, si erano dimostrati del tutto irragionevoli e irrazionali. Come tutte le creazioni difettose erano irrimediabilmente destinati a essere eliminati. Nonostante dentro di me sentivo l'ira esplodere, come il Vesuvio quando distrusse Pompei ed Ercolano, rimasi serafico ad attendere che si rivolgesse a me con il rispetto che mi era dovuto.

Antonio continuò invece imperterrito a offendermi.

Riflettendo sulla fattibilità di quanto mi chiedeva, pensai che, in fondo, aiutando Antonio avrei semplicemente ripristinato il giusto corso degli eventi, stravolti dal mio eterno e arrogante nemico. Spazientito dagli insulti, per calmarlo, gli comunicai la mia decisione di acconsentire alla sua richiesta, in cambio di una preghiera, che era da sempre il modo con cui gli uomini si rivolgevano a noi esseri superiori. Avrei salvato, se non la dignità, almeno la forma.

Lui rispose, a muso duro, che non era abituato a supplicare nessuno e mai lo avrebbe fatto. Il suo obiettivo era il vigliacco capace di fare del male a delle piccole creature indifese, come la figlia di Adolfo, anelava di ucciderlo con le sue mani e voleva che diventassi suo complice. Quando iniziò a descrivermi fin nei minimi dettagli come avrebbe infilato il suo coltello nelle parti più intime della sua vittima, esasperato gli rivelai quello che voleva, pur di liberarmi da quell'essere irritante e ottuso.

Lo riportai sulla terra, nonostante avrei preferito mettere in pratica su di lui quei giochini con il coltello di cui mi aveva parlato. Noi esseri puri, ma eternamente repressi, dobbiamo ubbidire come dei bravi soldati, essere sempre all'altezza della nostra posizione e non possiamo sfogare le nostre frustrazioni su alcuna creatura, anche se decisamente insopportabile.

Antonio si risvegliò nel suo letto con le idee chiare su cosa avrebbe dovuto fare, perché così era stato stabilito nei piani di Dio. Pensava di essere padrone del suo destino, invece seguiva un copione che Dio aveva scritto per lui. Nel destino del "Rosso" era infatti scritto che sarebbe stato assassinato da Antonio.

Nulla poteva sfuggire all'occhio dell'Altissimo e alcunché era possibile se Lui non lo permetteva.

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