ATTENZIONE: Questa è solo una bozza embrionale, da cui si può solo intuire il successo editoriale di "PREDESTINATI PER SCELTA"
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Nulla e nessuno doveva mandare all'aria il santo e magnifico progetto, su cui ero stato chiamato a vegliare.
Incombevo sulle vite di Roberto e Antonio, spiando ogni loro passo e ponendo estrema attenzione alle intollerabili intromissioni del mio più temibile rivale. Osservavo con estrema attenzione le vicissitudini di questi due mortali, in quanto i loro destini, oltre a essere incrociati tra loro, avrebbero influito sulla sorte dell'intero genere umano. Innumerevoli erano le variabili da considerare ed enorme la pressione per la posta in gioco. Non potevo sottovalutare nulla, nemmeno la più insignificante discrepanza tra ciò che vedevo accadere e ciò che era previsto che succedesse.
Antonio continuava la sua squallida vita, incurante degli avvertimenti ricevuti e del progetto che lo riguardava. Roberto, al contrario, si preoccupava di faccende che non lo avrebbero dovuto riguardare e, per di più, si era rivolto a una studiosa del diavolo, una persona che aveva tutte le potenzialità per rivelarsi pericolosa.
Antonio aveva appena freddato un uomo fuori a uno chalet di Mergellina, un trafficante d'armi belga, con al polso un Rolex d'oro costato il sangue di tanti innocenti, straziati dalle bombe. Una folla enorme di persone passeggiava tranquillamente sul lungomare, a pochi metri dal cadavere, godendosi la splendida vista del golfo e il tiepido sole primaverile. Nessuno però si era accorto di nulla. Il corpo senza vita del belga restò per ore con la testa riversa sul tavolino, prima che il cameriere gli portasse il conto. Sembrava un turista assopito, dopo aver bevuto troppo, ma un rivolo rosso vivo lo tradì.
Anche se non era mio compito pormi domande, non comprendevo il motivo per cui un peccatore come Antonio fosse stato scelto per un ruolo così centrale nel progetto dell'Altissimo.
Nel frattempo, in un appartamento vicino il Vaticano, Roberto si era convinto a confidare, a una donna che aveva appena conosciuto, le sue più intime ansie e l'esperienza soprannaturale, che aveva rivoluzionato la sua monotona vita.
«Ti spiego esattamente come sono andate le cose» iniziò titubante passeggiando avanti e indietro come un animale in gabbia. Si fermò un attimo, si guardò intorno, come per verificare di non essere spiato, e aggiunse: «Ho visto una luce accecante e magnifica, proprio nel suo centro c'era qualcuno, ma ero troppo abbagliato per distinguerne la figura. Una voce armoniosa e celestiale mi ha parlato». Dopo una lunga pausa piena di esitazione proseguì con voce pacata e l'espressione da veggente in contemplazione. «Normalmente un sogno sbiadisce con il passare del tempo, invece io ricordo perfettamente ogni parola che mi fu detta e le ripeterò esattamente come mi sono state riferite.» Poi fece qualche sospiro profondo, unì i palmi delle mani e riferì tutto d'un fiato: «Noi angeli potremmo intervenire nei fatti degli uomini, evitando loro tante sofferenze e patimenti, ma l'Onnipotente ci vieta di aiutarvi. Dio vi ama, ma non abbastanza. Lui vi lascia patire guerre, carestie, epidemie, catastrofi e ingiustizie, solo perché non vuole ammettere che esistono questi obbrobri nella sua creazione. Lui si crede perfetto: è un essere borioso, vanitoso e geloso. Non è stato Dio, come pensavi, a salvarti dalle macerie del terremoto. Non lo avrebbe mai fatto! Sono stato io, invece, ad avere pietà di te. Qualsiasi intervento però ha delle conseguenze. L'effetto è poco più di una macchiolina impercettibile sull'enorme e meraviglioso affresco dipinto dell'altissimo, ma a volte, per un'imprevedibile concatenarsi di eventi, accade che la macchia si espande così tanto da alterare l'intera creazione. Non avevo previsto che tu avresti afferrato la mano del tuo amico Antonio, trascinandolo fuori dalle macerie. Lui non doveva essere salvato! Si è rivelato una singolarità terribile, una crepa che farà crollare tutto. Lui è il male supremo, il mio più grande nemico».
Susy non commentò, ma le si leggeva in faccia che non aveva creduto nemmeno a una parola.
Il primo a rompere il ghiaccio fu inaspettatamente il professore, che era rimasto tutto il tempo in silenzio, seduto e con gli occhi socchiusi. «Una visione così negativa di Dio, per quanto sia un pessimista di natura, non riesco a concepirla».
«Non vi chiedo di credere a quello che mi è stato detto, ma di credere che mi sia stato detto. Neanch'io condivido queste parole, ma vorrei comprenderne il significato.»
«Premesso che non sei folle...» rispose Susy, sorridendo. «Supponiamo che un angelo ti abbia salvato la vita per poi affidarti una missione... Adesso parli di questo Antonio come se fosse l'anticristo dell'apocalisse... Scusami se sdrammatizzo, ma hai ingerito degli allucinogeni?»
«È tutto così...» intervenne il professore, contrariato. «Ma ti conosco bene e penso che tu sia sincero.»
«Ti credo anch'io», si affrettò ad aggiungere Susy. «È un racconto troppo assurdo per poter essere stato inventato.»
«Grazie per la fiducia. Mi rendo conto di sembrare un pazzo che vaneggia... e non vi ho ancora raccontato tutto.»
Distolsi lo sguardo per riflettere sul significato e le conseguenze di ciò che accadeva. Avendo coinvolto altre persone, le variabili si ampliavano e gli scenari possibili si moltiplicavano. Non sarebbe stato più solo Roberto a creare dei problemi, tutto appariva ancora in divenire e su un percorso estremamente labile.
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Sorprendente
Mystery / ThrillerIl romanzo narra di due amici, con caratteri e vite antitetiche, che si muovono in un mondo in bilico tra l'apocalisse e la salvezza, in cui gli angeli, annoiati dall'eternità, giocano con le vite dei mortali, contendendosi il ruolo di arbitri delle...