DIECI.

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Mingyu aveva passato gli ultimi giorni nella solitudine. Aveva passato le giornata a lezione, seguendo senza fiatare i professori e i laboratori, e quando terminavano correva fuori dalle aule senza perdere tempo in chiacchiere. I pranzi li faceva da solo: sedeva a tavola sempre con qualcuno, ma partecipava poco alle conversazioni e pensava solo a mangiare e a tornare velocemente nel dormitorio. Si chiudeva in camera, studiava, guardava film, serie tv, documentari, e poi andava a lavorare.

E fu al lavoro che quella sua routine isolata si spezzò.

- Hey! È da un po' che non ci si vede. - Minghao stava sistemando la cassa, prima di finire il proprio turno. La settimana prima non si erano visti e poi era accaduto- quel - fatto. C'era stata un'incomprensione e Wonwoo si era presentato durante il suo turno. E quella serata era finita nel peggiore dei modi: avevano discusso sputandosi le peggiori insinuazioni che avessero mai potuto pronunciare. E ciò aveva destabilizzato entrambi.

- Hey. Come stai? - Batté il cinque al collega e si diresse verso lo spogliatoio. Minghao lo raggiunse, restando sullo stipite della porta, così da controllare se qualche cliente entrasse all'improvviso.
- Stanchissimo. Tu, come stai? - Mingyu iniziò a cambiarsi e aveva un'espressione annoiata in volto. Non pareva per niente interessato a quella conversazione, così come non era interessato a niente che lo circondasse in quelle ultime giornate.
- Stanco anche io. - Si diedero il cambio e fu Minghao ad andare nello spogliatoio, per cambiarsi e poter tornare finalmente a casa, a riposare.

Mingyu si recò alla cassa, mettendosi a sedere sulla sedia girevole e prendendo dal cassetto uno dei libri che teneva da parte per i momenti vuoti durante il lavoro. Era difficile che qualche cliente si palesasse dopo l'orario di cena. Fu allora che vide, sul banco, accanto alla cassa, un libro di fotografia. Doveva essere pesantissimo, a giudicare dalla grandezza. Lesse il titolo e riconobbe il nome: il fotografo Salgado. Iniziò a sfogliarlo e Minghao lo colse nell'atto.

- A tal proposito. - Gli indicò quello stesso libro. - Ho bisogno di chiederti un favore. - Certo, dimmi pure. -
- È il libro di Wonwoo. - Risentire quel nome fu come un colpo secco sulle spalle, che si irrigidirono. Guardó il ragazzo e poi guardo di nuovo il libro. - Era venuto a prenderlo la settimana scorsa... Ma a quanto pare, alla fine non l'ha preso. È successo un casino e ho sbagliati a inviargli il mio orario. Quindi immagino abbia beccato te. - Mingyu voleva ridergli in faccia. Non sapeva se sapesse davvero cosa fosse accaduto, ma non aveva alcuna voglia di parlarne.
- Okay. E quindi? -
- Io non riesco ad andare da lui, sono incasinatissimo. Siccome siete spesso assieme, pensavo di poterlo chiedere a te. - Mingyu fissó quel libro e lo volle lanciare dal bancone.
- Quindi glielo devo portare io? -
- Sì. Wonwoo mi ha già inviato i soldi, quindi è già pacato. - Avvicinò quel libro a Mingyu e lo guardó con uno sguardo più triste che avesse imparato a creare. - Per favore. -

Mingyu dovette cedere.

Quel libro divenne il suo fardello maledetto. Ritornò in dormitorio e lo abbandonò nella sua scrivania, pensando, da ingenuo, di potersene liberare in modo semplice e, soprattutto, rapido.

Ma il suo piano fallì.

Il giorno dopo, all'entrata dei cancelli del campus, trovò Soonyoung. Era seduto sul marciapiede e stava sicuramente aspettando Jeonghan, come ogni mattina. Lo raggiunse, pensando che andasse tutto bene. Anche se in quei ultimi giorni non si erano sentiti e temeva che la sua sparizione avrebbe creato problemi, era sicuro che Soonyoung non l'avrebbe mai presa in malo modo. Ci sperava, perlomeno.

- Hey, Soonyoung! - Il giovane lo salutò con la mano. Non gli sorrise, ma doveva essere stanco. Rimase in piedi accanto a lui, troppo pigro per sedersi e doversi rialzare pochi minuti dopo.
- Hey, amico. Sei risorto dalle ceneri? - Mingyu annuí, non potendo fare molto altro.
- Soon, tu sei un amico fantastico, lo sai, vero? - Il ragazzo in questione alzò il viso, tirando un sorriso e incrociando le braccia.
- Che favore vuoi chiedermi, Gyu? - Mingyu si sentì in profondo imbarazzo. Aveva uno strano presentimento, ma non capiva perché si sentisse a disagio con uno dei suoi amici più stretti.
- Devi consegnare un libro a Wonwoo. - Soonyoung spalancó le palpebre. Si interessò di colpo alla conversazione. Si alzò, mettendosi vicino a lui e gli passò una mano sulla spalla, stringendogliela.

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