VENTISEI.

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I quattro ragazzi si diedero appuntamento la domenica pomeriggio davanti alla sede di Starbucks.

Wonwoo e Mingyu arrivarono assieme, dopo aver passato l'ennesimo tragitto seduti vicini in autobus. Scorsero Minghao in piedi davanti all'entrata, con la sua bevanda calda tra le mani infilate nei guanti e il viso nascosto in una sciarpa di lana. Alla vista dei suoi amici, alzò una sola mano e la sventoló, facendosi notare in mezzo alla folla del centro. La folla era immensa.

- Hey. Ma Hansol? -
- Viene tra un po', noi andiamo intanto. - Minghao bevve dalla sua cannuccia e indicó il locale. - Volete prima prendere qualcosa? - Entrambi annuirono.
- Vado io. - Si offrì Mingyu, tirando già fuori il portafogli e sistemandosi il colletto della giacca. - Tu cosa vuoi? Caffè
? - Wonwoo annuí.
- Il caramel macchiato. - Il più giovane sparì dentro il locale e i due amici lo aspettarono vicino al semaforo, parlottando tra loro. Minghao strinse la mano libera intorno al braccio di Wonwoo e appoggiò la testa sulla sua spalla, mettendosi comodo addosso al ragazzo, che lo lasciò fare.

- Come mai così affettuoso oggi? -
- Ma io lo sono sempre! - Minghao alteró il proprio tono di voce e si rivolse a lui con un timbro più acuto. - E poi, mi sei mancato. Non ti vedo da tanto. -
- Ma saranno un paio di settimane. - Wonwoo si finse disgustato da quelle parole dolci, ma in verità apprezzava sempre quelle dimostrazioni esplicite d'affetto. - Sta andando bene a lavoro, comunque? -
- Certo. Anche a Mingyu. Ci trattano bene, non preoccuparti, niente casini col contratto. -
- Gli esami? -
- Tutto okay. Poteva andare peggio. - Minghao sorseggió rumorosamente la sua bevanda e osservó un gruppo di amici attraversare il marciapiede. - Sono contento per oggi, comunque. Da tanto non ci vedevamo tutti assieme. E sono contento ci sia anche Mingyu. -

Wonwoo non diede alcuna risposta e si concentrò sulla strada trafficata di fronte a loro, contando i secondi che passavano da quando il semaforo diventava da verde a rosso. E viceversa. Il verde durava tre secondi di più.

- Mi manca il liceo. -
- Ma dai? Non ci cagavi mai perché eri fidanzato, stronzo. - Wonwoo gli colpí il fianco con il gomito e gli fece quasi sputare la bevanda calda al cioccolato.
- Smettila con questa storia, dai. Lo sai che non è vero. -

In quel momento apparve Mingyu dietro di loro e offrí la bibita a Wonwoo.

- Grazie. - Wonwoo sorseggió subito e abbassó le palpebre, godendosi il calore dolce che invadeva il proprio palato. Finalmente stava bene, fuori al gelo autunnale.
- È così buono? -
- Sì. - Wonwoo porse la propria bevanda al ragazzo. - Provalo. -

Nessuno dei due ebbe dei dubbi su quel gesto. A loro venne naturale, ma Minghao trovó sconvolgente trovarli in una tale intimità così genuina. Mingyu bevve dei piccoli sorsi del caffé di Wonwoo e gli porse il suo, a sua volta, facendogli provare il tea caldo.

- Oddio, era da mesi che non mi sentivo un terzo incomodo. - Sospiró Minghao, trovandosi di fronte a quella scenetta a dir poco romantica in cui i due amici si scambiavano le bevande. I due studenti d'arte gli lanciarono solo un'occhiata furtiva e finsero di non aver udito quelle parole ambigue.

- Allora, dove vogliamo andare? - Si erano organizzati il giorno prima, ma ancora nessuno di loro aveva in mente che cosa comprare. Spettava a Wonwoo e a Minghao la scelta, ma erano ancora confusi. Avevano passato il giorno prima ad inviarsi foto prese da Internet in cui si confrontavano sui regali possibili da fare all'amico, ma nulla sembrava all'altezza.

- Pensavo... C'è qualche negozio di musica, qua in zona? Qualcosa che venda roba occidentale? - Wonwoo aveva pensato solo a quello. Soonyoung viveva di musica. Parlava molto spesso di musica. E ormai aveva memorizzato i suoi cantanti e i suoi gruppi preferiti.
- Conosco un posto, qui vicino. Magari troviamo qualcosa per Soon. - Minghao guidó la spedizione e si diressero tutti e tre tra vicoletti stretti e in penombra, sotto la luce debole del cielo nuvoloso di quella giornata.

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