Incidente

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Fandom: Percy Jackson

Universo: Post fine dei libri

Ship: Percy x Annabeth

ATTENZIONE QUESTO CAPITOLO POTREBBE URTARE LA VOSTRA SENSIBILITÀ.


Annabeth

Notai che mi era arrivata una notifica sul telefono.
Tolsi una mano dal volante e presi il cellulare, aprendo il messaggio che Percy mi aveva lasciato in segreteria.

"Ehy Annabeth.." risuonò la sua voce preoccupata

Di sottofondo si sentiva il pianto di un bambino. E io riconoscerei mio figlio anche in mezzo al caos più assoluto.
"Sapientona, sai che ti amo e che sono tremendamente orgoglioso di te per quello che stai facendo.." disse

Mi si strinse il cuore sentendo Luke piangere.
"Ma stiamo avendo qualche problema, io e il campione" riprese

"Sai manchi molto a entrambi e ci piacerebbe sapere quando tornerai"
"Nel mentre sarebbe ideale anche che mi chiamassi magari si calma un po'"

"Ciao, ti amo"concluse sconsolato

Distolsi lo sguardo dalla strada, presi il telefono e composi il numero di Percy.
Poi il nero più totale.

Percy

"Dai tesoro, non ti va di mangiare la pappa?" dissi speranzoso

Luke, in tutta risposta, continuò a piangere.
Non potevo biasimarlo, quella roba aveva un aspetto orribile e anche a me mancava Annabeth.

"La mamma torna presto, te lo prometto" dissi prendendolo in braccio
Luke, al suono del nome della madre, si calmò immediatamente e posò la testa sulla mia spalla.

Gli accarezzai i ricci biondi e lo cullai un po', posando la testa sulla sua, finchè non si addormentò.

Lo misi nel lettone, circondandolo di cuscini e poi uscì dalla stanza.

Guardai l'orario: 21:30.
Di solito a quell'orario chiamava.

Presi il telefono e composi il suo numero visto che i messaggi iride non funzionavano in California.

Infatti, Annabeth, si trovava a San Francisco da qualche giorno, per un lavoro per cui era stata chiamata.

Partì la segreteria telefonica e io mi apprestai a registrare un messaggio.
"Ehy, sono di nuovo io" dissi

"Sono riuscito a mettere a letto Luke"
"Il segreto era dire il tuo nome, per farlo calmare"

"Senti, lo so che stai impegnando tanto e che comunque la stai soffrendo questa cosa, ma che ne dici se torni per un paio di giorni? O magari veniamo io e Luke, compro un paio di biglietti del treno o ci mettiamo in macchina e ti raggiungiamo" dissi

"Comunque, chiamami appena puoi" conclusi la chiamata

Sospirai e mi sedetti sul divano, guardando la prima cosa che passava sulla tv. Mi addormentai poco dopo

Poi il telefono squillò, svegliandomi.
Guardai l'orario: 12:23.
Presi il telefono, sapendo già che non era Annabeth, e risposi.

"Pronto?" risposi

"È il signor Jackson?" chiese dall'altra parte

"Si, sono io"

"Robert Jawel, medico specialista al Must General di New York"

Mi si gelò il sangue nelle vene.

"È successo qualcosa ai miei genitori? A mia sorella?"chiesi subito

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