Jasper

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Fandom: Percy Jackson

Universo: Post fine libri

Ship: Jason x Piper

*Piper*

Jason Aprì una porta rivelando un piccolo appartamento spoglio di Nuova Roma
"Non è molto.. Ma è casa" disse lasciando gli scatoloni che aveva in mano per terra.
Sospirai.
"Abbiamo tanto lavoro da fare.." dissi lasciando le borse.
Presi due scope.
"Forza scintilla, dobbiamo iniziare dalla polvere" dissi tendendogli una scopa
Alla fine, dopo un ora a pulire e a cantare come due stupidi, il pavimento della nostra nuova casa era lindo.
"Bene, ricapitoliamo cosa abbiamo" inizió Jason
"Uno dei due bagni, un letto, gli infissi (grazie al cielo) e un minifrigo" dissi
"Beh, almeno abbiamo un bagno e un letto" disse ottimista Jason
"Non vedavamo l'ora, no?" chiesi
Quella sera andammo a letto presto visto che eravamo distrutti dal trasloco.
La mattina dopo mi Alzai all'alba, mi vestì e uscì a prendere la colazione mentre Jason ancora dormiva.
Quando Jason si sveglió io ero già a casa e avevo quasi finito di imbiancare tutto il salotto.
"Buongiorno.." disse strofinandosi gli occhi
"Buongiorno" gli sorrisi
"Se sporchi il pavimento con la pittura, lo pulirai per tutta la vita" lo avvertì vedendolo a piedi nudi
Lui sorrise leggermente.
"Che c'è per colazione?" chiese prima di sbadigliare
"Un cornetto confezionato e caffè del bar, ora freddo" dissi
"Sei la migliore, a che ora ti sei alzata per andare a prendere la colazione?" chiese
"Presto" risposi lasciando il rullo
Mi ero svegliata presto anche perché la mia tabella di marcia, per oggi, era frenetica.
"Sei la migliore sul serio" mi sorrise con un cornetto in mano
"Bacio?" chiesi
"Non con quelle mani sporche di pittura" mi disse
Misi le mani dietro la schiena e mi affacciai in avanti. Jason mi si avvicinó e mi Bació.
Prima che ci staccassimo, con la mani sporche di pittura lo sporca sulla guancia.
"Sapevo che sarebbe andata a finire così" disse ridendo leggermente
"Dai, fai colazione e poi cambiati così mi aiuti" dissi sorridendo
Lui annuì e fece colazione in fretta.
"Sei sexy con la salopette, sai?" mi dissi con un mezzo sorriso mentre andava in camera a cambiarsi
Io Alzai gli occhi al cielo e ripresi il rullo.
Jason uscì poco dopo con una vecchia t-shirt e un paio di pantaloncini da Baskett.
"Che ne pensi di questo colore?" chiesi pittura do una piccola parte di muro con un panna
"Forse è meglio sull'ocra" disse aggrottando le sopracciglia
"Si ma poi non starebbe bene con il camino moderno" riflettei
"Vogliamo un camino?" chiese Jason
"Non lo vogliamo?" domandai
Alla fine raggiungemmo la conclusione di non volere il camino e di fare le pareti di un giallo ocra.
Guardai l'ora sull'orologio di Jason.
"Oh Cavolo!" dissi
"Di immortales, sono in ritardo!" continuai lasciando il pennello
"Dove devi andare?" mi chiese Jason aggrottando le sopracciglia
"Ehm.. Un impegno con Annabeth" inventati sul momento
Andai a cambiarmi imprecando in greco antico per il ritardo.
"Vado" dissi prendendo la borsa
"Ehy, non ti dimentichi niente?" chiese
Mi avvicinai e lo baciai.
"A tra poco" dissi
Lui mi sorrise.
Quando tornai, per l'ora di pranzo, Jason era sotto la doccia.
"Pipes?" urló dal bagno
"Si, sono io" dissi mettendo la piccola torta ,che avevo ordinato, nel minifrigo
Poco dopo Jason uscì con un asciugamano in vita.
"Hai fatto un ottimo lavoro" dissi parlando delle pareti pitturare
Lui sorrise e mi si avvicinó.
"Ma non ti puoi presentare così e sperare che io rimanga sana di mente" dissi sorridendo mentre gli mettevo le mani intorno al Busto
Jason mi mise le mani sul volto e mi Bació.
Mentre ci baciavamo, con le mani gli accarezzavo una delle sue cicatrici sul costato, come facevo sempre.
"Va a metterti qualcosa addosso, ho comprato il pranzo" dissi sorridendo
Lui andó in camera.
"Ma dove sei stata?" chiese dall'altrà stanza
"Con Annabeth, stavamo vedendo le ultime cose" inventai mentre tiravo fuori dal minifrigo la torta con delle candeline accese sopra.
"Sono sicuro che sarà bellissimo" disse mentre usciva dalla stanza
Si bloccó quando mi vide con una torta in mano e me con un sorriso a trentadue denti.
"È per la casa nuova?" chiese aggrottando le sopracciglia
"No Scintilla! Ti pare che ci avrei messo sopra una candeline a forma di due e di zero?" chiesi
"Sono le calende di luglio!" esclamai
"Davvero?" chiese
"Sei proprio svampito" dissi con un mezzo sorriso
"È che con la casa nuova e tutto il resto, mi sono dimenticato" disse avvicinandosi
"Ma grazie.." disse piano sorridendo
"Buon compleanno scintilla" dissi
Lui sorrise.
"Grazie" sussurró prima di baciarmi
Dopo ci sedemmo per terra, poggiammo la torta su degli scatoloni e la mangiammo con delle forchette di plastica.
"Il miglior compleanno di sempre: io e te, nella nostra nuova casa" mi disse
Sorrisi e lo baciai.
"Ti amo" mi disse
"Ti amo anche io" risposi
"Forse dovrei dirti che i nostri amici verranno qui a cena per il tuo compleanno" dissi a pochi centimetri dalle sue labbra
"Piper!" mi riprese
"È una festa Jason, per il tuo compleanno" dissi
Lui alzó gli occhi al cielo.
"Immagino che dovremmo comprare un tavolo, delle sedie, del cibo e delle stoviglie che laveremo nel lavandino visto che non abbiamo un lavabo" sospiró
"Immagino di si" dissi sorridendo
Dopo aver finito di mangiare andammo a comprare le cose e tornammo a casa giusto un ora prima che arrivassero tutti.
In mezz'ora avevamo montato e apparecchiato il tavolo di mogano.
"Siamo una squadra grandiosa" dissi
"Si, speriamo che regga" disse Jason
"Cavolo, devo farmi una doccia" dissi
Jason mi cinse i fianchi.
"Vengo con te" mi disse
Sorrisi leggermente.
"Abbiamo solo mezz'ora" dissi
"Mezz'ora va benissimo" disse lui prendendomi in braccio
Laciai un piccolo grido divertito.
Proprio mentre uscivamo dalla doccia sentimmo qualcuno suonare il campanello.
Imprecammo contemporaneamente in due lingue diverse e uscimmo dalla doccia.
"Piper, Jason, ci siete?" disse una voce fuori dalla porta mentre bussava
Reyna, era Reyna.
"Si, ci siamo" urló Jason di rimando mentre si vestiva
"Un minuto" dissi cercando I miei vestiti negli scatoloni
Alla fine Jason era riuscito a vestirsi, con una camicia azzurra (cosa mai vista per lui) e un jeans ed era andato ad aprire a Reyna ancora con i capelli bagnati.
"Ehy" disse aprendo la porta
"Ciao" sentì dire
Probabilmente si abbracciarono.
"Buon compleanno" disse lei
"Grazie mille" rispose Jason
"Carina la casa" disse Reyna
"È.. Minimal" continuó
"Si, beh non abbiamo neanche i mobili" disse Jason divertito
"Oh dei, Jason.." disse molto probabilmenete aggiustandogli i capelli
"Dov'è Piper?" chiese Reyne proprio mentre uscivo
"Ha fatto tardi" disse Jason
Gli lanciai un'occhiataccia mentre finivo di farmi la treccia.
"Ciao Reyna" dissi abbracciandola
Aveva una camicetta bordeaux che portava dentro dei jeans neri, con un cappotto rosso e i capelli lunghi sciolti.
"Ho portato il vino" disse mostrandoci una bottiglia di vino rosso
"Ti prego, dimmi che è delle cantine dei pretori!" disse Jason prendendo la bottiglia
"Certo" rispose lei sorridendo
"I pretori hanno una cantina per il vino?" chiesi
"Anzi no, ho smesso di farmi domande.. Dopotutto Percy ha una bottiglia di wiskhey nella sua cabina" dissi
Ridemmo insieme un attimo prima che qualcuno suonó il campanello.
"Potevi farti almeno la barba" disse una voce da dietro la porta che riconobbi come Annabeth
"Ma no, mi piace, mi fa sembrare più grande" rispose Percy
"Parli del diavolo.." disse Jason
Andai ad aprire la porta.
"Ragazzi!" dissi
Abbracciati Annabeth e Percy.
"È bello vederti, Pip" disse Annabeth
"Dai, entrate" dissi
Percy e Annabeth entrarono in casa, salutarono Jason e Reyna e si guardarono intorno. Erano tutti e due vestiti molto casual: Annabeth aveva una maglia bianca a maniche lunghe aderente, che portava dentro i jeans e che faceva contrasto con la pelle abbronzata, Percy aveva una t-shirt azzurra e un paio di jeans, apprezzavo lo sforzo di non aver messo i pantaloncini.
"Non è proprio perfetta, peró almeno abbiamo un tavolo" disse Jason riferendosi alla casa
"Anche noi c'è voluto un pó per metterla apposto per bene, la vostra è già bella così" disse Annabeth
Casa loro era uno strano ma perfetto connubio tra il totale ordine e la precisione di Annabeth e il disordine e la passione per il blu e per il mare di Percy.
"Noi abbiamo un regalo" disse Percy uscendo dalla tasca una busta bianca
"Ragazzi, non c'era bisogno" disse Jason
Percy alzó gli occhi al cielo.
"Aprila e basta, Okay?" disse Annabeth
Jason prese la busta, l'aprì e ne lesse il contenuto.
"Sono due biglietti per New York!" dissi leggendo da dietro Jason
"Si, ci ritroviamo tutti al campo una settimana prima del matrimonio" disse Percy mettendo un braccio intorno alle spalle di Annabeth
Loro due si sarebbero sposati nei primi giorni di Agosto, sulla spiaggia di long Island. Proprio qualche settimana fa, io e Hazel avevamo accompagno Annabeth a scegliere il vestito. Infatti Annabeth, si era appena laureata nella magistrale di Architettura e Percy lavorava già come biologo Marino, era il momento perfetto per sposarsi.
"E ci sono anche due biglietti per la spa" aggiunse Annabeth
"La spa.." dissi sognante
Mi serviva proprio un pó di relax ora che io e Jason stiamo sistemando la casa e io stavo per laurearmi in oratoria. Per non parlare di Jason che era praticamente sempre teso per colpa degli esami (si era iscritto a fisica e il suo percorso era bello che lungo).
"La spa!" ripetè Jason
"Beh, il vostro regalo ha superato la mia bottiglia di vino" disse Reyna
Risi leggermente.
La porta suonó.
"Dovrebbero essere Leo e Calipso" disse Jason
Andó ad aprire e si ritrovó difronte Leo, Calipso, Will e Nico.
"Ehy amico! Buon compleanno!" esclamó Leo
"Grazie mille" rispose Jason
Alzai gli occhi al cielo mentre si abbracciavano e salutavano tutti.
Poi i quattro entrarono.
Leo indossava una camicia, un paio di jeans e le bretelle, e Calipso era bellissima anche solo con quella camicetta bianca e i jeans.
Leo fischió:"Cavolo questa casa è un cantiere" disse
Calipso gli molló una bella gomitata nello stomaco.
"È.. È grandiosa" disse
Ci salutammo tutti e Leo inizió a spiegare a Jason tutte le cose che la sfera di Archimede, il regalo per il figlio di giove, poteva fare, tra cui anche il caffè.
"Noi non abbiamo un regalo" disse Nico schietto
Will gli lanció un occhiataccia.
"Mi dispiace, ma la colpa è la sua" disse Will indicando il suo ragazzo
"Sono stato in ospedale fino a tardi in questi giorni, ho chiesto a lui di prendere qualcosa ma a quanto pare si è dimenticato" disse incrociando le braccia
"Sta tranquillo" dissi sorridendo
"Ho portato questi" mi disse Calipso tendendomi un vaso con dei fiori argentei
"Crescono con la luce della luna e sono splendidi da tenere sul balcone" continuó
"Grazie, sono bellissimi" dissi
Il campanello suonó dinuovo.
"Jason, vai tu? Io sto portando questi fuori" dissi con il vaso in mano
Jason Andó ad aprire e dalle voci capì che erano Hazel e Frank.
Lasciai il vaso sul balcone e rientrai.
"Ho avuto dei problemi con un ragazzino della cinque, non riuscivano a trovarlo. Io, Hazel e Dakota l'abbiamo cercato dappertutto" disse Frank
"L'avete trovato?" chiese Reyna
"Si, si era perso tra i vari templi" disse Hazel
"Ma abbiamo la torta!" continuó alzando un sacchetto della gelateria.
Era cresciuta così tanto! Ora aveva 18 anni, ed era ancora più bella di prima.
La serata passó gradevolmente tra amici, risate e chiacchiere. Eravamo tutti cresciuti e stavamo prendendo strade diverse, ma eravamo sempre lì, l'uno per l' altra.

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