After Gea

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Fandom: Percy Jackson

Universo: post fine libri

Ship: Annabeth x Percy

Percy

Uscì dalla mia cabina con la valigia al seguito. Risalì la collina, con la consapevolezza di trovarci Annabeth ad aspettarmi. Infatti, lei era lì con un espressione scocciata e circondata dai nostri amici.
"Sei in ritardo!" mi sgridó
Alzai le spalle.
"Dite la verità: non vedete l'ora che c'è ne andiamo" dissi verso i nostri amici
"Stiamo facendo i salti di gioia" sorrise Piper
Grover strinse me e Annabeth in un abbraccio mentre singhiozzava.
"Su su, Grover, ci vediamo a natale" dissi
"Lo so, lo so" disse asciugandosi il naso
"Ci aspettiamo tanti messaggi iride, okay?" chiese Annabeth
Lui annuì e ci molló.
"Tratta bene il mio campo" dissi a Jason
Lui alzó gli occhi al cielo e annuì. Ci abbracciammo.
"Mandate un messaggio se qualcosa non va" disse Jas
"Di sicuro qualcosa non andrà" dissi allenando l'abbraccio
Abbracciai Piper.
"Ci vediamo presto" dissi
"Presto" ripetè lei
Hazel mi saltó letterarlmente al collo.
"Mi mancherai tanto, Perce" mi disse con la voce corta
Era come se fosse mia sorella minore, mi sarebbe mancata da morire.
"Mi mancherai anche tu, Haz" le dissi
La strinsi più forte e poi ci allontanammo.
Abbracciai anche Frank, meglio dire che lui abbracció me.
Era dura: avevamo iniziato questa cosa noi tre insieme e ora dovevamo lasciarci.
"Leo sarebbe felice per voi, di sicuro.." disse piano Jason
Un alone di tristezza ci pervase.
"Forza, Argo vi starà aspettando" disse Piper con un sorriso triste
Annabeth l'abbracció ancora una volta.
"Salutate Nico da parte nostra" disse
"A quanto pare è in infermiera.." continuó sorridendo appena
Jason rise.
"Tu lo sapevi?" chiesi
Jason si ammutolì.
"Oh ma dai!" esclamai
"Andiamo, 'sei carino ma non sei il mio tipo'" rise Annabeth spiengendomi verso il bus
"Mi prenderai in giro a vita, vero?" chiesi
Lei rise.
Salimmo sul bus che partì tra sbuffi e fumo. Vidimo i nostri amici, i campi di fragole e le colline sfumare lentamente difronte a noi.
Vedevo Annabeth trattenere il respiro.
"Andrà tutto bene" dissi stringendole la mano
Le metteva ansia essere fuori dal campo, lontano dalla barriera.
Lei annuì appena.
"Da qui, solo noi due" mi sorrise
"Solo noi due" ripetei
Arrivammo a New York.
"Grazie Argo, ci vediamo a natale" dissi scendendo
Appena scesimo dal bus individuammo le nostre famiglie.
"Percy!" mi chiamó mia madre uscendo dalla macchina
Le sorrisi.
"Ci vediamo a scuola, Testa d'Alghe" mi disse Annabeth
Le sorrisi appena. Le presi il viso tra le mani e la baciai.
"A domani" sorrisi
Si voltó andando verso suo padre che l'abbracció.
Camminai fino alla macchina e strinsi mia madre.
"Percy.." disse con voce corta
"È bello vederti mamma" le dissi
"Anche per me" rispose lei
Ci stringemmo ancora per un pó.
"Okay, andiamo" Si riprese
Allentammo l'abbraccio, misi I bagagli in macchina e andammo a casa.
"Eccolo qui!" esclamó Paul aprendoci la porta
Lo abbracciai.
"Allora sei vivo" disse
"A quanto pare" sorrisi
Cenammo e poi andammo a letto presto.
Quella notte mi svegliai, come sempre, urlando.
"Percy!" esclamó mia madre entrando nella mia camera
"Solo.. Solo un incubo" dissi con il fiatone mentre mi mettevo seduto
"Solo un incubo? Stavi urlando!" disse
Affondai il viso tra le mani e mi stroppicciai gli occhi. Quando li riaprì mia madre era seduta alla base del letto.
"Che cosa è successo?" chiese
"Gli incubi sono.. Sono peggiori, dopo il Tartaro" rivelai
"Tutte le notti?" chiese
"Ogni volta che chiudo gli occhi.." precisai
"Perce.."disse piano
"Sto bene" dissi io
"Come hai fatto in tutto questo tempo?" domandó
"Annabeth" dissi
"Ha problemi a dormire anche lei" continuai
"Anche lei si sveglia urlando da incubi terribili?" chiese ironica
"Si.." dissi
"Riuscivo ad addormentarmi e non avere incubi solo con lei" continuai
Mia madre annuì.
"Ora cerca di dormire, okay?" sussurró
Mi sdraiai e mi feci rimboccare le coperte.
"Sta tranquillo, sei a casa.." disse piano
Mi Bació la fronte e uscì dalle stanza.
"Come sta?" sentì chiedere da Paul
"Male.." rispose mia madre
"In questo anno h-ha imparato a stare senza di me" continuó mia madre con voce spezzata
"Ha affrontato di tutto e di più con Annabeth"
Mi Alzai. Al contatto dei piedi con il pavimento freddo mi fece venire i brividi.
"Non ha più bisogno di me.."
"Sally, doveva succedere, ormai è grande" disse Paul
"Lo so.." disse mia madre
Uscì dalla camera.
"Mamma.." dissi piano
Lei si voltó verso di me.
"Io avrò sempre bisogno di te" dissi
Lei sorrise appena e mi abbracció.
La mattina dopo, appena la sveglia suonó, la spensi. Non avevo dormito perció non aspettavo altro.
Mi Alzai e preparai con calma, mi feci una doccia e misi un paio di jeans e una felpa. Non mi resi conto di quanto ero in ritardo fino a quando il suono di un clacson mi fece sobbalzare. Guardai dalla finestra e vidi Annabeth appoggiata alla sua macchina.
"Muoviti, Testa d'Alghe!" esclamó
Sorrisi appena e uscì dalla mia stanza correndo.
"Sono in ritardo" dissi afferrando il mio zaino
"Non fai colazione?" chiese Paul
"Annabeth mi aspetta giù" dissi
Presi una tazza di cartone e ci misi dentro del caffè.
"Buon primo giorno" sorrise mia madre
Le diedi un bacio sulla guancia.
"Grazie" dissi
"Non distruggere la scuola!" disse Paul mentre uscivo
"Bella questa!" scherzai
Li vidi ridere prima di chiudere la porta.
Corsi sulle scale e uscì dal cancello. Annabeth era già in macchina, perció entrai più in fretta possibile.
"Sei in ritardo" disse
"No, sei tu in anticipo" dissi
Mi avvicinai e la baciai.
Annabeth mise in moto e partì.
"Macchina nuova?" chiesi
"Me l'ha prestata Susan, lei non la usa" disse
"Mi piace che hai messo il berretto" dissi riferendomi al berretto degli Yankees attaccato allo specchietto
"Ormai è la sua unica utilità" sospiró
"Quello è caffè? Tu non bevi caffè!" mi disse
Mi rendeva più iperattivo e nervoso.
"Si" dissi bevendo un sorso
"Ho dormito tre ore, non vorrei crollare sul banco a metà giornata" dissi
Rimanemmo in silenzio.
"Tu hai dormito?" chiesi
"Due ore" rispose prendendo il caffè dalle mie mani e bevendone un sorso
Sospirai.
"Hai scelto lo sport da fare?" mi chiese per cambiare argomento
"Hai messo pallavolo, vero?" continuó
"Cosa? No! Tu non mi hai detto di mettere pallavolo!" dissi
"Ho messo nuoto" continuai
"Dii immortales! Non potrò batterti agli allenamenti!" disse lei mentre parcheggiava
Sorrisi leggermente e Alzai gli occhi al cielo.
Scesimo dalla macchina diretti a scuola. Misi un braccio intorno alle spalle di Annabeth e entrammo nel grande androne.
"Che cos'hai a prima ora?" chiesi
"Inglese, penso che l'avrai anche tu" disse lei
Guardai il foglietto stropicciato che portavo in tasca e annuì.
"Aula 45"dissi
Entrammo nella classe e ci sedemmo a due posti vicini, infondo alla classe.
"Cosa c'è?" dissi vedendola con lo sguardo fisso, alle mie spalle
"N-niente" disse
Mi voltai, poco più in là era seduto un ragazzo dagli occhi azzurri, i capelli biondi e un estrema somiglianza con Luke Castellan.
"Miei dei.." sussurrai
Gli mancava una cicatrice sull'occhio destro e poteva essere scambiato per lui.
"Buongiorno ragazzi!" disse il professore entrando in classe
"Buongiorno" ripetemmo in coro
Guardai Annabeth, sembrava sordita, le strinse la mano.
"Ah! Sono arrivati i nostri nuovi due alunni!" disse il professore verso di noi
"Prego alzatevi e presentatevi alla classe" continuó
Io e Annabeth ci scambiammo un'occhiata diffidente e ci alzammo in piedi.
"Salve a tutti, il mio nome è Annabeth Chase e vengo da San Francisco" disse Annabeth
"Io sono Percy Jackson e sono originario di qui" dissi un pó imbarazzato
"Sapete qualcosa di Shakespeare?" chiese il professore
"Si"
"No" dissimo insieme io e Ann
"Bene, allora faremo una bella ripetizione, che è sempre utile a tutti!" sorrise il professore
Detto questo ci sedemmo e seguimmo la lezione,più o meno.
Io continuavo a giocare con le dita della mano di Annabeth in modo distratto mentre lei prendeva appunti.
Io impiegavo, per scrivere correttamente una parola, almeno due secondi in più di una persona normale, Annabeth era veloce ma, in compenso, la sua scrittura era illeggibile (sempre meglio della mia).
I giorni passarono in un incredibile monotonia che forse quasi mi piaceva. Si, ho detto forse, c'è un piccolo particolare che mi sta rovinando la beata monotonia: il sonno.
Il pomeriggio cominciai ad allenarmi in piscina, cercavo di evitare di usare i miei poteri al minimo ma dai, era una cosa un pó improbabile.
"Mi dici perché ti alleni anche fuori dagli orari?" mi disse Annabeth entrando dagli spalti
"Mi rilassa" sorrisi uscendo la testa dall'acqua
Mi sedetti sul bordo della piscina e presi l'asciugamo che Annabeth mi tendeva.
"Grazie" dissi
Lei sorrise.
"Andiamo a casa?" chiesi
Lei annuì.
"Si, sono esausta" disse
"Stavo.. Stavo pensando una cosa" dissi
"Addirittura, testa d'alghe?" disse sorridendo
"Oh ma sta zitta!" risi
"Stavo dicendo.. Che sono stanco di non riuscire più a dormire" dissi
"Potresti dormire da me ogni tanto.." proposi
Lei sorrise appena e annuì.
"E tu da me, non so se mio padre sarebbe contento se tu dormissi nel mio letto ma ci adetteremo" disse alzando le spalle
Risi leggermente.
Nei giorni successivi riacquistammo il sonno perso, mi sembro quasi di essere in paradiso.
"Su, Percy!" mi riprese Annabeth
"Non ho voglia Ann.." dissi mettendomi tra le sua gambe
"Ci dobbiamo diplomare" dissi
Poggiai la testa sul seno e grugnì.
"Sappi che io andró a nuova Roma con o senza di te e ti uccideró se non verrai" disse lei abbracciandomi
"Ah! È così? Mi ami così poco?" dissi ironico
Lei rise leggermente e mi diede un bacio tra i capelli, per poi tornare a leggere il libro.
"Si" sussurró
La baciai.
"Percy, dobbiamo finire di leggere Romeo e Giulietta per domani" disse mentre le baciavo il collo
"Mhmh.." dissi tornando a baciarla sulle labbra
Non serve dire che il libro finì per terra insieme ai nostri vestiti.
Più tardì sentimmo qualcuno tornare.
"Muoviti, sono tornati i tuoi" disse Annabeth lanciandomi I boxer
"Sai, non è carino lanciare le cose" dissi prendendola in giro
Mi riservó uno dei suoi sguardi che avrebbero fatto anche tremare le pietre. Mi zittì.
"Perce! C'è una lettera per te!" disse mia madre dalla cucina
Aggrottai le sopracciglia mentre mi rivestivo.
"I nostri avrebbero mandato un messaggio iride" disse Annabeth mettendo la maglietta
Mi strinsi nelle spalle e poi uscimmo.
"Un lettera per me?" chiesi
Paul sorrise e mi tendette una busta.
Davanti, in inglese, si ergeva la scritta "Nuova Roma" a caratteri cubitali.
"Oh dei.." sussultó Annabeth
"Che hai combinato?" chiese preoccupata
La Guardai come a dire: 'perché devono aver sempre combinato qualcosa?'
Aprì la busta e mi resi conto che era tutto scritto in latino.
"Odio il latino.." borbottai
Sempre meglio dell'inglese.
Andai dritto alla scritta in grassetto: siamo felice di annunciarle che ha vinto una borsa di studi per il college di nuova Roma, in qualsiasi corso lei desideri, per i servizi resi.
"Oh mi dei.." dissi piano
"Che è successo? Qualcosa di grave?" chiese mia madre
"Oh miei dei!" sorrisi prendendo il viso di Annabeth tra le mani
La baciai. Quando mi allontanai, Annabeth mi guardava stralunata.
"H-ho preso una borsa di studio!" dissi verso i miei genitori
"È magnifico!" disse Paul
"Come?" chiese Annabeth con un sorriso sul volto
"Servizi resi. Praticamente per aver salvato le chiappe a tutti" dissi
"Oh mio dio!" mi abbracció mia madre
Abbracciai Paul e Annabeth.
"Ce l'avrei fatta anche senza la borsa di studio" mi disse Annabeth abbracciandomi
"Goditi un pó il momento, ragazza saggia" le dissi
"Ti ci vuole ancora il diploma e superare le TASSE" disse sciogliendo l'abbraccio
"Non pensare di cavartela così" disse
Alzai gli occhi al cielo.
"Niente occhi al cielo, signorino" disse mia madre
"Annabeth ha ragione" continuó
Annabeth incroció le braccia e assunse la sua solita espressione da vincitrice.
Feci una smorfia, mettersi contro quelle due insieme era impossibile.
"Io dico che ci meritiamo una cena di famiglia in grande stile" disse Paul
"Sono d'accordo" dissi
Assistetti mia mamma a preparare la cena, con risultati disastrosi, mentre Annabeth e Paul apparecchiavano.
"Come farete a nuova Roma se nessuno di voi due sa cucinare?" chiese mia madre guardando me e Annabeth
"Io non so neanche come faró a vivere in casa con lui. Tu come hai fatto?" chiese Annabeth
"Penso che vivremo di fast food" dissi nello stesso momento
La Guardai male.
"Sono passati diciassette anni e ancora non ho ben capito" rispose mia madre
Poi le due scoppiarono a ridere. Perfino Paul ridacchió.
"Perché vi coalizzate contro di me?" chiesi
Annabeth mi diede un bacio sulla guancia.
"Muoviti testa d'alghe, abbiamo fame" disse riferendosi alle verdure che stavo tagliando
Finimmo di cenare abbastanza presto.
"Noi..dovremmo dire una cosa" disse Paul
"È successo qualcosa?" chiesi
"Ehm, se sono problemi di famiglia posso andare via"disse Annabeth
"Nono, per carità, sono contenta che tu sia qui, voglio che lo sappia anche tu" sorrise Sally
Okay, quindi niente di grave.
"Beh su, spara" dissi
"Io e Paul.. aspettiamo un bambino" disse mia madre
Rimanemmo in silenzio.
"Per l'amor degli dei, è grandioso!" disse Annabeth prendendo la mano di mia madre, alla mia sinistra
È incinta, mia madre è incinta, aspetta un bambino.
"È davvero una notizia stupenda" sorrise Annabeth
Mia madre e Paul avevano sorrisi a trentadue denti, era contenti da impazzire.
"Percy.." mi guardó mia madre
"Stai bene..?" chiese Paul
"Io.. Si, è fantastico.." sorrisi appena con gli occhi lucidi
Affondai il viso in una mano, cercando di non piangere.
"Oh cielo! Percy..." sorrise mia madre abbracciandomi
"Sono contento per voi.." dissi con voce corta
"Lo sono davvero" dissi
"Lo so, tesoro, lo so" mi sussurró mamma

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