Capitolo 3°

2.4K 43 0
                                    

Apro gli occhi e vedo i primi raggi del sole colpirmi mi volto verso la sveglia e mi accorgo che deve ancora suonare la spengo e scendo per fare colazione e vedo mia sorella fare il caffè
<<buongiorno bionda>>dico stiracchiandomi
<<ora capisco perché c'è il sole sei già sveglia >> ridiamo
<<si, facimm colazione ja>> ci mettiamo a tavolo parliamo del più del meno finché non arriva la domanda che non volevo mi facesse
<<ti sei svegliata presto per vedere Ciro? >> quasi mi strozzo
<<cosa dici? No semplicemente come mi sono messa sul letto sono crollata e di conseguenza mi sono svegliata prima tutto qui>> dico guardandola
<<farò finta di crederti>>sorrido.
Un'ora dopo
Sono all'IPM appena torno in cortile vedo Gennaro venirmi incontro
<<Giulia aiutami a svegliare Ciro ed Edoardo>>dice con l'affanno alzo gli occhi al cielo l'ha fatto apposta sicuramente, conosco i tipi come lui fanno di tutto per ottenere ciò che vogliono. Arrivo alla cella scuoto Edoardo <<Edo jamm ci sono i cornetti>> lui scatta in piedi e corre in bagno
<<sveglia a Ciro vado a vedere a quelli >>annuisco mi avvicinò al suo letto e lo vedo dormire beato
<<Ciro alzati ja >> lui si gira dall'altro lato "sta fingendo"
<<Se non ti alzi non ti faccio vedere più il mare >> dico sorridendo lui apre gli occhi
<< sono sveglio piccola >>sorride io sorrido di rimando si mette seduto e si stiracchia e mi scruta attentamente solo dopo mi rendo conto che è in box e io divento rossa come un peperone
<<non hai mai visto un ragazzo in mutande>>mi sta provocando e io decido di fare lo stesso
<<ho visto di meglio >> gli sorrido
<<strano eppure sei rossa>> si mette davanti a me guardo altrove e dall'imbarazzo e dai miei pensieri spinti mi mordo il labbro dopo poco me ne accorgo e mi ricompongo e lo guardo dritto negli occhi
<<vestiti altrimenti non verrò più a svegliarti>> me ne vado spostando i miei capelli dietro la schiena.

Nel pomeriggio
Sono nello studio di Paola ho visto Ciro qualche volta mentre era in campo e nel mentre mi mordevo il labbro "cavolo era davvero bello",so di essere una donna e non devo fare pensieri che penserebbe un uomo comunque mi sento chiamare e mi volto
<<Giulia mi fai venire Ciro>>
<<proprio io? >> annuisce e io contro voglia mi avvio verso il campo. Arrivo e incontro lino
<<devo portare Ciro dalla direttrice >>dico, mi fa entrare e mi avvicino alla panchina sotto gli occhi di tutti appena mi fermo Ciro mi fissa
<< che c'è? >> mi chiede leccandosi la cartina e guardarmi
<<ti vuole parlare la direttrice >>
<<se lo scordasse non vengo da nessuno parte >> risponde scorbutico
<< Dai, mi rompo anch'io a fare avanti e dietro non complicare le cose >> dico esausta
<<non m n fott nu cazz vatten >> ci rimango male stamattina ci ha provato e ora fa così "giusto mi ero dimenticata che con gli amici si è in un modo mentre da soli si è diversamente" sospiro
<< vabbuo fai quello che vuoi >> mi giro e me ne vado sapendo della ramanzina che mi farà la direttrice
<<Aspetta..... Vabene vengo >>sento e mi fermo guardandolo
<<Grazie mi hai risparmiato una rottura di palle >> continuo a camminare senza aspettarlo

<< Non l'ho fatto per te sappilo >> mi dice una volta che mi ha raggiunto

<<sisi lo so non sei il primo >> mi volto guardandolo

<< che vuoi dire ?>>mi chiede interrogativo

<< niente niente >>

<<tu ora mi spieghi >> mi prende il polso facendomi voltare

<< ti interessa di me ? o vuoi solo un argomento in più di cui parlare ?>> dico togliendo il polso dalla sua presa

<< certo che mi interessa >> dice guardandomi da cane bastonato

amore criminaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora