Capitolo ventitre

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Segreti e oscurità.

Una combinazione che non porta mai a nulla di buono, un'accoppiata letale sotto certi aspetti, mentre in altri può rivelarti il mistero di una vita intera. Un mistero che ti cambia l'esistenza, che fa crollare tutte le certezze di una vita, facendoti sentire ancora una bambina che deve imparare a distinguere la realtà dalla fantasia.

Chi non ha dei segreti? Chi non racconta bugie per mantenerli tali?

I segreti per nascondere le emozioni, per non esprimere pensieri inopportuni, alle volte per salvare una vita o renderla perlopiù normale. Come il segreto dei Black.

L'oscurità, così seducente e allettante, così misteriosa e controversa, che ti attira verso di sé, per farti cadere in tentazione.

L'oscurità, così buia, come la mente di Selene in quel momento, in un sonno inaspettato, le lenzuola calde che le solleticavano la pelle.

La testa le faceva male, sentiva una mano grande stringere tra le sue dita. Strizzò gli occhi ancora chiusi, la presa sulla sua mano aumentò e un peso fece leva sul letto in cui era sdraiata.

"Sele? Sei sveglia?" una voce calda e velata di preoccupazione la riaccompagnò nella realtà, facendole aprire gli occhi verdi

Per prima cosa vide due pozze argentee fissarla con timore misto a sollievo, Draco le accarezzò teneramente i capelli.

"Stai bene?" le chiese con calma il cugino

"Cos'è successo?" il biondo aggrottò la fronte, stupito

"N-non ti ricordi nulla?" solo in quel momento, guardandosi attorno, Selene si accorse della stanza in cui si trovava, la sua camera da letto. Erano al Malfoy Manor.

Stava per domandare perché si trovasse lì, poi come un fulmine a ciel sereno, gli avvenimenti della giornata prima la travolsero.

I Thestral, la fuga dalla Umbridge, il Ministero, le profezie, l'arrivo dei mangiamorte, Sirius, le sue parole e la sua morte.

Selene scattò seduta sul letto, con un movimento così veloce che Draco cadde a terra, ritraendosi

"Potter, come sta?" chiese subito, il biondo la guardò scocciato

"Non ti preoccupare, tuo cugino, che hai appena fatto cadere, sta bene. Potter era stravolto, credo che ora sia dai Weasley o a casa sua, non so. Forse è ancora a scuola" rispose incerto, le parole piene d'ansia

"Sele, non mi hai ancora detto come stai. Non puoi capire lo spavento che hai fatto venire a me e a Pansy quando hai urlato"

"Oh per Merlino, come sta lei?" Draco sbuffò

"Puoi rispondere alla mia domanda? -la ragazza lo fulminò- ok, è spaventata a morte ma sta bene, dopo le mando un gufo per dirle le tue condizioni. Quindi ora mi faresti la grazia di dirmi come ti senti?

Selene non sapeva come rispondere, fisicamente si sentiva forte e sana, ma non si sentiva bene con la testa. Il dolore disumano che aveva provato, la sua mano che si lacerava -ora era fasciata- procurandole spasmi per la sofferenza, quella scritta

"I-io non lo so" abbassò lo sguardo sulle sue mani strette in grembo, mille pensieri per la testa.

Draco la guardava con apprensione, spaventato e preoccupato. Come avrebbe reagito alla vista dell'ospite al Malfoy Manor? Sentirono dei passi leggeri e aggraziati salire le scale

"Ascolta Sele, questa è la mamma, vuole parlarti" l'avviso il cugino, alzandosi dal letto, non prima di averle lasciato un dolce bacio sulla guancia

Dark Blood ~Selene Black Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora