Capitolo sette

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"Potter?!" esclamò stupita Selene, di certo il Golden Boy era l'ultima persona che si aspettava di trovare nel covo delle serpi

"Ciao Selene" rispose tutto allegro Harry, irritandola oltre ogni misura

"È un vizio di voi Grifondoro? Non chiamarmi per nome, non mi conosci" disse categoricamente la ragazza

"Ma io pensavo che-" non riuscì a finire la frase che venne interrotto

"Cosa? Sei ancora in prova finché lo decido io, poi forse potrai chiamarmi per nome"

"Che vuol dire che sono in prova?" il ragazzo era abbastanza confuso

"Devo capire se sei il ragazzo giusto per mio cugino" rispose semplicemente, facendo andare a fuoco le guancie di Harry

"Va bene Black" disse con un filo di voce

"Bene inizi a piacermi" confermò la ragazza annuendo decisa, facendo ridacchiare Draco

Selene si mise seduta sul bracciolo della poltrona in cui era seduta Pansy, sul divano davanti a loro c'erano Theo seduto sulle gambe di Blaise e vicino Draco e Harry

"Adesso mi spiegate perché lui è qui?" chiese guardando i compagni

"Ehi guarda che sono presente" disse Potter offeso, che venne ignorato

"È appena tornato dalla sua punizione con la Umbridge" rispose Draco con uno sguardo preoccupato, Selene lo guardò intimandogli di continuare

Harry, capendo la situazione, si alzò la manica sinistra della felpa, mettendo in mostra la mano in cui una cicatrice ricoperta di sangue componeva una frase, 'non devo dire bugie'

"Queste sarebbero le sue punizioni?!" Selene era disgustata da un tale gesto

"Non fa differenza, tanto nessuno mi crede" Harry pronunciò quelle parole con rabbia e frustrazione

"Io ti credo" gli sussurrò Draco con un sorrisino

Alla ragazza scappò un sorriso a quella dolce scena, si spostò i capelli al lato della testa scoprendosi la mano, grosso errore

"Sei stata punita anche tu?" chiese scioccato Harry, notando una frase cicatrizzata sul dorso della mano destra della ragazza

Selene spalancò gli occhi, si era dimenticata di formulare l'incantesimo per nascondere quel dettaglio, lo faceva da anni ormai.

Prima che potesse ritrarre la mano, Pansy la prese e lesse quella frase, 'Toujours pur'.

"Sempre puri" disse in un sussurro Blaise traducendo la frase, ancora scioccato da quella scritta

"M-ma quello non è il motto della famiglia Black?" chiese esitate Theo

"Si" rispose semplicemente ma con durezza la ragazza

Silenzio.

Nessuno osava parlare.

Selene si guardò intorno, tutti avevano degli sguardi stupiti e inaspettati, tranne Draco che la guardava con compassione e un pizzico di terrore, lui era l'unico che sapeva di quella scritta.

Non poteva sopportare quegli sguardi, no non poteva. Strattonò la mano che Pansy le stava ancora tenendo e uscì da quella Sala.

Correva, non sapeva dove stava andando, correva e basta.
Cercava di correre via da quei pensieri, come quando il fuoco cerca di sfuggire all'acqua.
L'acqua gli cade addosso e il fuoco si sposta, i pensieri la seguivano e lei cercava si sfuggire. L'acqua aumenta e il fuoco piano piano si spegne, i pensieri ti uccidono lentamente fino a farti annegare.

Uscì dal castello e si diresse verso le sponde del Lago Nero, così tranquillo e tetro, nessun anima stava vagando tra quei posti, Selene si sedette sotto ad un Salice Piangente.

Chiuse gli occhi e appoggiò la schiena alla corteccia dell'albero, prese un respiro profondo e cercò di non fare uscire quelle lacrime che minacciavano di fare strada sulle sue guancie.

Sentì dei passi che le venivano incontro, non dovette aprire gli occhi per capire di chi era quel passo leggero e aggraziato, chissà perché riconosceva il rumore dei suoi passi.

"Ti prego Parkinson lasciami stare" chiese, pregò Selene, non si era mai abbassata a tanto

La ragazza non l'ascoltò, si mise semplicemente seduta al suo fianco, appoggiata all'albero, lo sguardo rivolto verso il cielo stellato.
Le mani che si sfioravano.

"Non mi dirai il significativo di quella scritta vero?" chiese con dolcezza, in un sussurro

Selene non rispose, sapeva che se avesse parlato le lacrime avrebbero preso il sopravvento.
Si avvicinò alla mano di lei e la strinse.

Pansy non si aspettava quel gesto proprio da lei, ma non staccò le loro mani, la strinse leggermente per dare sicurezza.

"So che non ti fidi di me, ma se per confidarti con qualcuno hai bisogno che sia reciproco, ti parlerò di me" disse con un sospiro

"Sai Black, il mio cognome, la mia famiglia, sono una delle più importanti del Mondo Magico, non credo che la prenderebbero bene se sapessero che la purezza del sangue, delle loro ideologie e di tutte quelle cazzate, non mi interessano affatto. Non voglio sposarmi e avere un figlio appena raggiungerò la maggiore età, non voglio vivere questa vita" si confidò, le disse tutte le sue paure e insicurezze, si espose a quella ragazza dal cuore di ghiaccio.

Selene era stupita, non si aspettava che parlasse di lei e della sua vita, poteva fidarsi di quella ragazza? Si

"Questa frase è impressa sulla mia mano da quando ne ho memoria" iniziò, facendo stare attenta Pansy

"Quando iniziai a frequentare Hogwarts, le due sorelle Black, Narcissa e Bellatrix, mi insegnarono un banale incantesimo per coprirlo, non me lo sono mai dimenticato, fino a questa mattina" finalmente aprì gli occhi e guardò la luna

"Il significato di questa frase? Non lo so, io non so niente. Vivo senza la consapevolezza di nulla, chi sono i miei genitori, il significato di questa frase, a volte penso di essere solo un errore" finì quella dolorosa confessione, lacrime silenziose bagnavano le sue pallide guancie

"Ma non mi interessa" disse infine, si era mostrata troppo debole

"Non è vero, stai mentendo. Ti interessa invece" Selene trattenne il fiato per un attimo, era la prima e unica persona che aveva capito la menzogna nelle sue parole

"Tu sei come la luna, nascondi sempre una parte di te" la ragazza smise di guardare verso il cielo, girò la testa verso di lei, per capire cosa intendesse, non si accorse che erano così vicine, troppo vicine.
Sentiva il suo respiro sulle labbra.

"Parkinson ma cosa-"

"Chiamami Pansy, Selene" e dopo nessuno pensò più a parlare

Pansy azzerò le distanze tra loro, le loro labbra si scontrarono in un bacio infuocato, atteso da entrambe.
Selene cercava contatto, si ritrovò in braccio a quella ragazza dai capelli neri, le mani sulle sue guancie. Le lingue si cercarono e iniziarono una danza di cui solo loro conoscevano i passi. Si baciarono lì, sotto ad un Salice Piangente alle rive del Lago Nero, unico testimone il cielo cosparso di stelle, in cui la luna brillava a quella scena. Chissà se lassù, Merlino o qualcun'altro, rideva a quell'evento, a quelle due ragazze che avevano capito cosa voleva dire amare.

Si divisero per mancanza di fiato, il respiro accelerato, i capelli in disordine, ma due sorrisi felici padroneggiavano i loro volti

"Va bene Pansy" rispose, sfiorando ancora una volta le labbra della ragazza

Il suo cuore di ghiaccio era appena stato sciolto da quel sentimento ancora ignaro di tutto, aveva finalmente trovato il suo fuoco.

Pansy e Selene, mano nella mano, tornarono al castello.

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E nulla, personalmente mi piace troppo questo capitolo, dai quanto sono belle Selene e Pansy? le amo!
Comunque, ecco a voi un nuovo mistero, un incisione su una mano, cosa sarà mai successo?
Se il capitolo vi è piaciuto sapete che fare,
Alla prossima! ;) <3

Dark Blood ~Selene Black Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora