Capitolo quarantaquattro

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La guerra, a cosa serve la guerra?

Spargimento del sangue degli innocenti, per colpa della volontà dei potenti, in qualsiasi fazione.

Non esiste la parte dei buoni e dei cattivi, spezzare l'esistenza di una vita e macchiarsi le mani di sangue, questo è la guerra. Dolore e sofferenza, morti e caduti, lacrime e urla angoscianti.

Tutto questo era nella mente di Selene, mentre ascoltava distrattamente il discorso di Piton ad Hogwarts, era consapevole che mancassero poche battute prima dell'inizio della catastrofe

Si ricordava quella stessa mattina del due maggio, quando si era svegliata all'alba a causa di una voce che la chiamava. Infastidita si era diretta verso la porta, facendo entrare Draco che, grazie allo specchio gemello, le aveva spiegato che Potter gli aveva detto che era giunto ad Hogwarts tramite un passaggio nella Stanza delle Necessità.

E loro, senza pensarci due volte, avevano rubato un po' di metropolvere, sperando che il camino di Piton fosse aperto e che lui non fosse presente. Tutto era andato bene, fino a quando l'uomo non li aveva visti e loro, senza dare spiegazioni, si erano uniti alla schiera di studenti che andavano in Sala Grande.

Ora Selene e Draco si trovavano nelle perfette file dei Serpeverde, riuniti insieme alle altre Case nella Sala Grande, dove erano stati rimossi i tavoli. Al centro della Sala, Severus Piton, ormai preside di quell'anno, aveva iniziato il suo discorso

"Molti di voi si staranno chiedendo come mai io vi abbia convocati a quest'ora -iniziò l'uomo, con voce melensa- è giunto alla mia attenzione che nella serata di oggi, Harry Potter sia stato avvistato ad Hogsmade"

Selene guardò Piton, mentre un ghigno nasceva sulle sue labbra, sussurri e mormorii avevano invaso la sala

"Ora, se qualcuno studente o docente tentasse di aiutare il Signor Potter, egli verrà punito in maniera conseguente alla gravità della trasgressione, inoltre chi fosse scoperto a conoscenza di questi eventi e evitasse di farsi avanti, verrà giudicato come egualmente colpevole"

L'uomo inziò a percorrere la stanza a piccoli passi, incrociando lo sguardo con ogni studente e professore, in particolare con i Grifondoro e la professoressa di Trasfigurazione

"Pertanto, se qualcuno qui fosse a conoscenza dei movimenti del Signor Potter di questa sera, lo invito a fare un passo avanti adesso"

Piton si fermò, consapevole del fatto che nessuno avrebbe mai tradito quel ragazzo, stupendosi quando una figura con il capo chino ruppe le righe, un ragazzo con la divisa rosso-oro e con una saetta sulla fronte. Selene alzò gli occhi al cielo divertita per tutta quella teatralità

"Sembra che nonostante la sue esaustive strategie protettive, lei abbia ancora qualche problema di sicurezza preside, ed anche molto esteso" disse Harry Potter, alzando il capo

I portoni della Sala Grande vennero aperti con forza, facendo entrare l'Ordine della Fenice al completo

"Come osa stare dove stava lui?! -continuò Harry, fissando negli occhi il preside- racconti come è andata quella notte! Racconti come lo ha guardato negli occhi! Un uomo che si fidava di lei, e lei lo ha ucciso! Racconti!" urlò con risentimento, pieno di rabbia

Piton non disse nulla, scagliando invece un incantesimo contro il ragazzo, che venne prontamente difeso dalla McGrannit, avanzata in aiuto di Potter

Selene aveva sempre stimato quella donna, così semplice ma elegante, severa ma giusta nei confronti di tutti, con un carattere forte e deciso, ma scalfito dalla dolcezza. Una grandissima donna Minnie, pensò la ragazza, mentre la guardava scagliare quelle scie di fuoco contro l'uomo che, senza più contrattaccare, ruppe una finestra fuggendo dal castello

Dark Blood ~Selene Black Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora