8. Sicuro?

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Mio fratello inizia a sparecchiare, ed io mi alzo e vado nella sua stanza per prendere il materiale da disegno.
Torno in soggiorno, e mi stendo a pancia in giù sul tappeto. Poggio un foglio su un quaderno, e inizio a prendere le misure disegnando una bozza.

Pianpiano inizio a far scivolare la punta della matita, e il disegno prende forma.

Con le dita inizio a sfumare verso il basso, poi passo un ombreggiatura veloce. Mi lecco le labbra e le mordicchio; mi aiuta a concentrarmi. Sposo i ciuffetti dietro alle orecchie, e sento i gomiti sempre più doloranti. Mi alzo lentamente con la schiena indolenzita.

Il mio sguardo arriva su una figura che sta poggiata sulla porta, e quasi non mi spavento. È Connor. Come fa a muoversi così silenziosamente?

<Da dove sai disegnare così bene?> chiede facendo cadere lo sguardo sul disegno.

<Ehm...boh...disegno da piccola, e con il tempo ho perfezionato la tecnica...>sussurro guardando a terra.

<Guardami quando parli> dice freddo.

Alzo lo sguardo, e fisso i suoi occhi scuri come carbone. Ingoio la saliva altrimenti mi cola la bava.
Ci fissiamo per non so quanto tempo, ma distolgo lo sguardo e dico <Come mai vuoi tatuarti proprio questo?>.

<Ci deve essere per forza un motivo?> richiede assottigliando lo sguardo e sorridendo.

<Di solito si...> soffio guardando il mio disegno. Picchietto con le dita il foglio e respiro lentamente per rilassarmi. Mi sento tesa come un elastico in sua presenza.

<Magari voglio solo averli> risponde facendo spallucce per poi avvicinarsi a me.

D' istinto faccio un passo indietro, e vedendo la mia reazione alza le mani e indietreggia anche lui.
Vorrei prendermi a schiaffi.

<Usi ľ inchiostro come accessorio per la pelle?> chiedo confusa corrugando la fronte. Beh certo, altrimenti perchè lo farebbe?

<Forse si....forse no....chi lo sa?> risponde di nuovo con un altra domanda. Mi sta dando sui nervi questo essere.

<Come vuoi> rispondo con sufficienza sedendomi sul divano poggiando il foglio sulle mie gambe, e ricominciando a disegnare. Continuo per circa un ora, e finalmente finisco, anche se dovrei lavorarci ancora.

In questo momento anche mio fratello rientra nella stanza. Dov'era finito?

<Dove sei sparito?> chiedo insospettita.

<Ho dovuto dare qualcosa a qualcuno> fa il vago e poi entra nella sua stanza. Nel frattempo il biondo sta al telefono, sembra molto concentrato...chissà che starà facendo...

<Io ho finito> affermo poggiando il disegno accanto a me, e sospiro stanca. Mi sfrego gli occhi velocemente. "Ho da ripetere storia" urlo mentalmente.

Quando li apro lo trovo davanti a me col foglio in mano, intento a scrutarlo attentamente.
Tossicchio per attirare la sua attenzione e chiedo <Ti piace?>.

Fa spallucce indifferente e lo riapoggia sul divano. Quindi non gli piace...

<se...se vuoi ne faccio un altro...> dico alzandomi davanti a lui.

<No, non c'è bisogno> risponde tornando a guardare il telefono.

<No tu ora dimmi cosa non ti piace magari lo perfeziono> .
Un tatuaggio è una cosa importante, è permanente e resterà sempre sulla propria pelle. Non voglio che faccia qualcosa che non gli piace.

<Non ti preoccupare, va bene, mi piace> risponde stavolta guardandomi.

<Ti prego dimmi cosa non ti piace> insisto. Se non lo faccio resterò con i sensi di colpa.

<Ehy calmati, ho detto che mi piace> dice rassicurandomi, alzandosi e poggiando le sue mani sulle mie spalle.

Mi guarda negli occhi e ho la sua conferma. Abbasso lo sguardo sentendomi a disagio, e lui stacca subito le sue mani dal mio corpo, ma subito dopo mi alza il mento e dice <Guardami>.

Annuisco come una sciocca e quando si risiede torno a respirare. Ho le gambe di gelatina.

Vado verso la stanza di mio fratello per chiedergli se mi accompagna a casa. Ormai sono le sei, è passato veloce il tempo.

<Hey> dico bussando e quando sento un <Entra> apro.

Lo vedo con gli occhi arrossati, ma preferisco non fargli domande, anche se vorrei sapere cosa sia successo.
È seduto sul letto e la stanza grazie alle pareti nere è ancora più buia e cupa.

Leggermente preoccupata chiedo <Puoi accompagnarmi?>.

<Fatti accompagnare da Connor> risponde con voce strozzata.

<Scherzi vero?> chiedo scioccata.

<Non ho tempo Vick, fai come ti dico> risponde alzandosi dal letto e andando verso il soggiorno.
<Bro puoi accompagnarla a casa? Io nel frattempo preparo le cose> dice all'amico.

Vedo Connor guardarlo confuso, ma poi sembra capire qualcosa e annuisce. Cosa mi stanno nascondendo?

Abbassa lo sguardo verso di me e dice <Andiamo?>.

<Eh...si, un attimo>. Mi piego e mi metto in fretta gli anfibi, mettendo i lacci dentro senza allacciarli.
Con la coda degli occhi vedo Connor fissata e arrossisco, anche se dovrei essere disgustata...che cavolo mi prende?
Prendo la mia roba, e mi avvicino a mio fratello dandogli un abbraccio, che lui non aspetta a ricambiare. Può sembrare un duro, ma è soltanto un cucciolone.

Mi stacco e scrutandolo cerco di capire se sta bene o meno, ma non riesco proprio a capire cos'ha...
<Ci vediamo> affermo sorridendo e lui fa cenno con la testa.

Attraverso in fretta il corridoio ed esco dall' appartamento. Appena fuori trovo Connor intento a scendere le scale, e lo seguo allungando il passo. Il rumore dei miei anfibi rimbomba con ľ eco, ma non me ne importa più di tanto, già questi vicini sono dei soggetti che me ne hanno fatte passare di brutte, le poche volte che ho dormito da Logan.

Apre il portone, ed io riesco ad afferrare la maniglia in tempo per non farla sbattere.

Appena fuori si accende una sigaretta e si poggia al muro. Vorrei dirgli se potesse fumare in macchina, ma sembrerai una maleducata, già che mi dà il passaggio!

Mi metto le mani in tasca e mi concentro sullo scoiattolino che cammina sui rami dell'albero. Lo seguo con lo sguardo finché non si mimetizza e sparisce, chissà dove sarà finito...

Mi sento osservata e giro la testa verso di lui.

Mi sta guardando.

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