40. Tornata

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Mi siedo come al solito di fronte a mia madre. Il suo sguardo addolorato è tosto da sopportare quando è ancora invaso dalle lacrime. I suoi capelli lunghi sono legati in una coda scompigliata, le labbra sono più bianche dei muri che ci circondano e le occhiaie che coronano i suoi occhi sono profonde.

Il silenzio mi tormenta, quest'atmosfera mi soffoca, non ho via di fuga e ripenso continuamente a Marta, la mia dottoressa.

<Vick...oggi sei bellissima> sorride, un sorriso sincero, puro.

Faccio un grande respiro, ignoro il vuoto allo stomaco, le lacrime che battono per uscire e la bocca secca, tutto ciò solo per dirle <Grazie>.

Scoppia a ridere e a piangere contemporaneamente, si copre il viso con le mani che le tremano fortemente.
Scende dalla sedia poggiandosi sulle ginocchia, e trascinandole si avvicina a me, mi abbraccia le gambe coperte dai pantaloni della tuta che preso vengono bagnati dalle sue lacrime bollenti.

Le accarezzo la testa, questo momento è servito più a lei che a me.

Si alza e mi prende la testa tra le mani, mi guarda negli occhi ed esclama <Ti amo così tanto, perdonami amore mio, mi sei rimasta solo tu!>.
Il viso è rosso e i suoi singhiozzi asciutti rimbombano nell'aria attirando ľ attenzione di tutti i presenti all'incontro con la propria famiglia.

Mi stringe al suo petto, quasi comprimendomi il cranio e vedo Roxy da sola su una poltrona a guardarci e a sorridere. Quella si che è solitudine cazzo.

<Sei così piccola e distrutta, la mamma ti sta vicino amore> mi dice con le labbra poggiate sulla testa.

<Mamma...devi dare questa a Debra> le porgo una lettera sigillata.

<Non vorrai.....>.

<No mamma non mi ammazzerò di nuovo, devo solo comunicarle qualcosa, saprò se ľhai aperta> stringo le labbra.

<Va bene, ma poi riparleremo vero? Ti prego non mi lasciare nel silenzio, il tuo sguardo assente mi addolora così tanto> mi sposta una ciocca dietro all'orecchio.

<Cosa farai con papà?>.

<Non lo so> abbassa la testa.

<È con Michelle?>.

<Non lo so>.

<Allora non abbiamo altro di cui discutere per ora>.

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