41. Ma

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<Vuoi farmi un favore?> chiedo guardandolo dritto negli occhi. Ormai non mi importa più di niente, non mi importa se non mi vuole, se non gli piaccio, se mi desidera o meno. Non provo niente. Sarà dalle medicine, ma in ogni casi lo dico sul serio: NON MI IMPORTA.

<C...certo> risponde come se stesse parlando a qualcuno di così fragile, come se fosse incapace a dire "no", come se non mi avesse trattato di merda come tutti gli altri.

<La prossima volta chiedimi che tipo di sigarette fumo>.

Ridacchia abbassando la testa.
<Ne vuoi una?>.

<Non eri tu quello contrario?>.

<Stai in una prigione, penso che ti servano>.

<Non è poi così male> sdrammatizzo sedendomi meglio sul divano.

<Dillo alla tipa che appena sono entrato ha iniziato ad accusarmi di averla molestata> sbuffa aggiustandosi il ciuffo.

<Natalie fa sempre così, basta dirle "hai ragione" e la smette> spiego gesticolando.

<Non ti offendere, ma quale è la tua diagnosi?>.

<Sono solo a rischio di uccidermi ogni 3 min circa e sono depressa. Ho il gruppo sanguigno 0 positivo, prendo 5 pillole mattina e sera, tra cui....>.

<Sto parlando seriamente> risponde toccando il ginocchio per calmarmi.

Abbasso la testa cercando di reprimere il calore corporeo che provo. <Sono una suicida, e soffro di depressione> sospiro cercando di non piangere. Stringo i denti e chiudo gli occhi provando a scacciare le lacrime.

<Prendi medicinali?> chiede preoccupato. O almeno lo sembra.

<Si, circa 3> tiro sù col naso.

<Mi dispiace> sussurra stringendomi a sè.

Mi sento in imbarazzo, ogni muscolo del mio corpo è teso, che faccio? Sospiro lentamente e poggio la testa sulla sua spalla.

<Sono stanca> sussurro stringendomi a lui. Mi da troppo conforto essere tra le sue braccia.

<Capisco, ti accompagno in stanza> dice staccandosi.

D'un tratto mi sento di nuovo il peso sulle spalle e il freddo in tutto il corpo.
Si incammina ed io improvviso una corsettina per raggiungerlo, e gli prendo la mano stringendogliela. Non ho il coraggio di guardarlo in faccia, ma inaspettatamente mi stringe anche lui la mano e continua a camminare. Sorrido tra me e me.

Apre la porta e mi fa entrare per prima, che gentiluomo....sorrido ancora.

<Dovrei andare> dice restando a guardarmi immobile sull'uscio.

<Si....dovresti> mi mordo il labbro nervosa, e continuo a guardarlo aspettando una sua reazione. Dai....dai fai qualcosa....

<Buonanotte> dice quasi senza voce girandosi di spalle.

Oh ma non pensarci neanche!
Prima che possa mettere un piede fuori lo tiro dentro la stanza dalla manica, e lo bacio. Si stacca di scatto guardandomi scioccato, le sue labbra arrossate mi fanno fremere.

<Ma vaffanculo> sospira e mi avvicina a sè dalla vita. E sprofonda le sue labbra sulla mie per poi poggiare la fronte sulla mia.

<Sei troppo piccola> sospira uscendo definitivamente.

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