<Signorina Victoria, le sono arrivati dei fiori> è la prima cosa che dice la mia psicologa quando entro nella stanza.
<Da chi?> chiedo indifferente, poichè ne ho ricevuti molti negli ultimi giorni da tutti i miei familiari che neanche conosco, come se dei fiori rinsecchiti mi possano aiutare. Forse saranno da mio fratello? Non ľ ho più sentito, ed è questa la causa delle mie notti insonni.
<Non mi sono permessa di guardare, ovviamente> sorride sfogliando i suoi appunti, per poi sedersi sul suo divanetto a gambe accavallate. Sento da qui il suo alito di caffè.
<Come no> sospiro avvicinandomi alla scrivania su cui li ha poggiati.
Petunie...le mie preferite. Un piccolo bigliettino rosa è attaccato allo stelo di un fiore.Mi dispiace, il fumo passo-
Che cavolo vuol dire?
<Non c'è scritto chi lo manda...> dico stranita, magari avrà buttato il biglietto.
<Hai controllato bene?> chiede ancora la stronza.
<Si Marta, ľ ho fatto> rispondo sbuffando sonoramente.
<Puoi sederti Victoria? Sappi che ti chiamo così dato che ora siamo in confidenza, non significa che anche tu possa farlo> risponde sorridendo falsamente aggiustandosi meglio sulla sedia.
I suoi tacchi laccati mi fanno venire il vomito.<No, voglio stare in piedi> rispondo guardando fuori dalla finestra. Sbatto le palpebre numerose volte, sono diventata sensibile alla luce.
<Ti vedo più distratta del solito, che succede?>
<Mhh? Senti non ho voglia di parlare, le ho detto tutto> rispondo ostile stando a braccia conserte.
<Ho visto che parlavi con Roxane, siete amiche?>
<Mi spii?> mi giro di scatto verso di lei.
<Ti sorveglio. Più faccio meglio il mio lavoro e prima te ne esci di qui. Senti Victoria, tutti abbiamo esaurimenti nervosi, e non hai idea di quanto sia facile andare in depressione. Se decidi di seguire la cura, scaricare le tue ansie e delusioni, forse potrai vivere con serenità> prende un respiro sonoro.
<Certo, questo è il posto perfetto per diventare sereni, tra tutti questi squilibrati...>.
<Beh non hai visto gli altri ospedali, qui è un Hotel da 5 stelle. Dai dimmi chi ti fa stare così, ti sentirai meglio, lo prometto> risponde grattandosi il ginocchio coperto da un patalone nero.
Il cuore inizia a battermi sempre più forte, mi gira la testa. La luce fioca penetra dalle tende marroni, dando un atmosfera rilassante, anche se ora mi sento di svenire, fa caldo qui.
<Mi ha deluso mio fratello> sussurro con voce tremolante. Sfrego le mani tra di loro e stringo forte le mie labbra screpolate, ho paura di svenire davvero dall'agitazione, così mi siedo sul divano.
<Vuoi dell'acqua?> corruccia la fronte.
<Nono, sto bene> metto una mano davanti.
<Bene, ti va di parlarmi di lui?>.
<Mi ha fatto da padre, da amico e da fratello. È alto, pieno di tatuaggi, due glieli ho disegnati io...un dado blu e nero e una serie di date, di cui non so il significato. È un ragazzo divertente, bello, presuntuoso e appiccicoso, insomma il mio contrario. Ho passato la mia esistenza ad amarlo più di chiunque altro, lo considero tutt' ora ľ uomo della mia vita. Mi ha giurato che una volta maggiorenne mi avrebbe tatuato lui stesso qualsiasi cosa> mi fa male il cuore.
<Continua se vuoi> sussurra da sopra gli occhiali.
<Io gli voglio bene, ma lui ha nascosto troppe cose che io non gli avrei nascosto. Ha apertamente rovinato la mia famiglia, disfunzionale dal principio, ma comunque...>.
<Cosa provi quando pensi a lui?>.
<Forte disgusto e nausea>.
<Però non hai neanche pensato alla risposta>.
<Ho sempre le idee chiare> .
<Cosa vorresti dirgli a fosse qui ora?>.
Ingoio il groppo che ho in gola e guardo Marta con il suo viso ossuto e rugoso, per poi dire <Io esisto>.
Una lacrima riga il mio viso, sento di andare a fuoco e i singhiozzi partono senza preavviso.
<Lei non sa quanto io stia sperando di aver ricevuto quei dannati fiori da lui, ma so che lui non sa neanche quale sia il mio fiore preferito> singhiozzo.<Grazie di esserti aperta Victoria, se vuoi dirmi qualche altra cosa io...>.
Mi asciugo le lacrime con il polso per poi uscire.
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TATTOOS
ChickLitVictoria è una ragazza nata in una famiglia di musicisti, da sempre circondata da spartiti, appunti, strumenti, dischi, e tutto ciò che può essere riconducibile alla musica. È sempre stata vista come la figlia prodigio, l'amica disponibile e seconda...