Il cemento bagnato dalla pioggia, ľaria calda e l'odore di bagnato nell'aria mi riporta in un attimo di malinconia.
Mi ricorda quando uscivamo, io, Debra, Logan e Cody, un amico di infanzia che si è trasferito anni fa...
Saltavamo nelle pozzanghere, cercavamo le rane, costruivamo barchette e quando rientravano in casa, mamma ci dava il tè caldo con dei biscottini al cocco.Sposto la valigetta con il clarinetto all'altra mano, e mi ricordo che domani ho il corso di pianoforte, e poi l'allenamento al violino.
Magari un giorno mi deciderò se fare la musicista o qualche altro lavoro sottopagato....sospiro...
È frustrante essere sempre indecisi, mi fa crescere un magone nello stomaco e mi sento di vomitare.
Mia sorella è in una band, mio fratello fa il tatuatore, mia madre prof di musica e mio padre direttore ď orchestra. Ed io? Io che farò?
La disoccupata, sicuro.Entro nella scuola, facendo attenzione a non scivolare a causa delle scarpe bagnate. Dovrei comprare delle scarpe nuove... con queste ho il rischio di rimanere con la suola a terra.
Vedo in lontananza il ragazzo....come si chiamava? Jesse? Jimmy?
Vabbè non lo nomino.<Hey ciao> dice sorridendomi poggiando la lingua dietro ai denti.
<Ciao> dico sforzandomi di non sembrare stronza.
<Come va?> chiede non sapendo effettivamente che dire. Lo capisco, con me è difficile conversare.
<Bene. Che ci fai qui a quest ora?>
<Basket, hanno cambiato gli orari, te?>
<Clarinetto> sbuffo stremata.
<Suppongo che non ti piace> ridacchia grattandosi distrattamente il braccio.
<Si, è una palla. Ora dovrei andare, altrimenti il prof mi uccide>
<Senti...un giorno di questi usciamo? Volevo chiedertelo da tempo...> dice sorridendo in modo carino. È così dolce che vorrei picchiarlo.
<Ehm...ecco...va bene, scrivimi> dico agitata. Non potevo mica rifiutarlo?
<Certo. Ci si sentiamo, alla prossima> afferma con il viso euforico.
<Ciao> aggiungo ma lui è già andato.
Guardandolo di spalle non è male. Alto, in forma...Ma dai Victoria, non ti starai interessando anche a lui! Sembri una quarantenne in crisi di mezz'età.
Mi risveglio dai miei pensieri ed entro velocemente in classe.
Vedo Sarah intenta a montare lo strumento, e noto che il rompicazzo non è ancora arrivato. Menomale, chi lo vuole sentire!<Sempre in ritardo> mi sorride con un angolo della bocca.
<Si...è arrivato?> chiedo poggiando le mie cose su uno dei tavoli.
<Non ancora, credo sia in ritardo...> risponde iniziando a pulire lo strumento delicatadelicatamente.
<Io spero che non arrivi proprio. E se arrivasse, vorrei fargli la lezione che mi fa lui ogni volta che arrivo tardi!>
<Ma dai, fai finta di nulla. Ho voglia di capire come si suona sto coso> dice indicandolo con ľ indice.
<Hai una voglia do fare tu!> esclamo drammaticamente sospirando. Apro a mia volta la valigetta, ed inizio a montare sta merda. Caccio lentamente gli spartiti, e li butto distrattamente sul tavolo.
<Scusa se non ti piace, perché fai questo corso?> chiede guardandomi con i suoi occhi neri.
<I miei mi obbligano, dicono che più strumenti conosco più possibilità lacorative ho> affermo sedendomi, cercando di riordinare gli spartiti.
<Beh io lo faccio perchè mi piace> aggiunge come se me ne potesse fregar di meno.
La guardo mentre si lega i capelli lasciando però la frangetta.Sento la porta aprirsi e il rompicazzo entra in tutta la sua grazia da sessantenne.
<Scusate il ritardo, problemi con l'automobile> spiega. Dalla faccia rossa, la testa lucida e il fiatone sembra abbia corso. Vorrei avercelo visto, sarebbe stato un bello spettacolo.
<Bene ragazze, iniziamo il riscaldamento...> dice con la voce catarrata.Sarah Miller
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TATTOOS
ChickLitVictoria è una ragazza nata in una famiglia di musicisti, da sempre circondata da spartiti, appunti, strumenti, dischi, e tutto ciò che può essere riconducibile alla musica. È sempre stata vista come la figlia prodigio, l'amica disponibile e seconda...