Decido di andare a casa mia, così mando un messaggio a Logan per avvisarlo e mi avvio verso la fermata del bus. Aspetto e spero che il pullman arrivi più in fretta. Decido di prendere le cuffie dallo zaino e ascoltare un po' di musica, così magari il tempo passa più in fretta. Mi arriva un messaggio da mia madre che ignoro. So che appena torno mi urlerà in faccia, pazienza.
Vedo il bus arrivare lentamente verso di me e si ferma. Salgo, pago il biglietto e attendo l'arrivo a casa. Domani probabilmente mi assenterò, non ho studiato niente di arte. Non ho avuto tempo.
Arrivo in stazione e mi avvio verso casa, canticchiando una canzone di cui non ricordo il titolo.
Vedo una figura alta davanti casa, non riesco a capire chi è. Mio padre non rientra così presto, il postino non passa a quest ora, mio fratello non viene da noi...
Mi avvicino e cerco di mettere a fuoco, e per poco non mi cade la mascella.
È il biondo! Oh merda! Che diavolo ci fa qua?Con le gambe di gelatina e il cuore partito ormai in quarta mi avvicino timidamente a lui.
<Mio fratello non è di sicuro qui> affermo sostenendo il suo sguardo su di me.
Si mette lentamente le mani nelle tasche del giubotto, senza però staccare gli occhi dai miei, per poi dire <Non sono qui per Logan. Volevo parlare con te>.
Vi prego tenetemi.
<Di cosa esattamente?> dico ingoiando il bocciolo in gola.
<Dell'altro giorno, del bacio. Ti va di fare due passi?> chiede guardandomi dall'alto. Non è serio, ma neanche sembra prendersi gioco di me. Sembra...ecco...sembra molto tranquillo...
Faccio spallucce fingendo di essere disinvolta, ma lentamente abbasso lo sguardo annuendo. Lascio lo zaino poggiato sul recinto di casa mia, non ho voglia di portarmelo appresso.
Si gira verso la strada ed io lo raggiungo in fretta affiancandolo.
Camminiamo per circa quindici metri in silenzio, sembra che stia cercando le parole per iniziare un discorso...<Non sei la prima ragazza che mi abbia baciato, e spero che tu non sarai ľ ultima... Allo stesso tempo non sei la prima ragazza che abbia mai desiderato qualcosa "di più" da me. Io quel "di più" non posso dartelo, e credo non potrò darlo a nessuno, mai.> dice guardando sempre davanti a sé. Non dico niente, non so che dire.
Supplicarlo di amarmi? PFFF.
Piangere per essere consolata? NOOO.
Ridergli in faccia? NEGATIVO.
Lasciarlo lì e andarmene a casa? FORSE È UNA BUONA IDEA.<Perchè quel "di più" ľho già dato in passato a qualcuno, e quel qualcuno è morto. Quel "di più" io non lo ho, e non posso darlo a te. Sei una bella ragazzina, giovane, intelligente, non ha senso saltare addosso ad una persona che cercava un po' di compagnia in una giornata "no"> continua freddo come la Siberia.
Freddo come il mio cuore ora. Io ho molestato questo povero uomo di fianco a me. Cosa diavolo mi è saltato per la testa? Avrebbero potuto arrestarlo.
<Dimenticheremo ľ accaduto> dice di nuovo.
C'è però qualcosa che non mi va giù...
Svoltiamo ľ angolo e dico <Perchè quando dici queste cose non mi guardi?>.Si morde il labbro sorridendo, e si ferma di fronte a me guardandomi divertito. Che faccia da stronzo.
<Perchè non posso trattenermi> dice facendomi trasalire.
<Trattenerti da cosa?> chiedo alzando confusa un sopracciglio.
<Dal fare questo> dice sussurrando.
Si avvicina a me velocemente.Che cazzo vuole mo? Picchiarmi?
Indietreggio frettolosamente, ma vado a sbattere contro il muro.
Poggia il pollice sulle mie labbra e ne traccia lentamente il contorno, finendo così per farmele schiudere. Infila lentamente il pollice dentro, facendolo premere sulla mia lingua. Giro la lingua intorno e di istinto chiudo le labbra su di lui, e lentamente, spostando la testa indietro lo faccio uscire dalla mia bocca.
Si fionda sulle mie labbra e ci preme sopra, spiaccicandomi come una piadina.
Dopo pochi istanti realizzo e mi rilasso, ricambiando con labbra morbide. Il bacio si fa più intenso, ed io metto entrambe le mani dietro al suo collo.
Mette le mani sui miei fianchi le li strizza. Abbasso le mani strisciandole fino al suo petto, per poi lentamente poggiare sulla sua schiena.
Mi viene un mancamento quando mi succhia il labbro, per poi morderlo, tirarlo e lasciarlo andare.Ci stacchiamo col fiatone, ancora eccitati. Ci guardiamo negli occhi per qualche istante e lui mi sorride, dandomi poi due pacche leggere sul viso.
<Ci sai fare però> dice ed io arrossisco e muoio dentro contemporaneamente.
<Mi dispiace, ma non voglio continuare, credo tu abbia capito perchè, oltre al fatto che sei una ragazzina. Dai ti accompagno a casa>.Da vera stupida sottona annuisco e lo seguo per le strade.
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TATTOOS
ChickLitVictoria è una ragazza nata in una famiglia di musicisti, da sempre circondata da spartiti, appunti, strumenti, dischi, e tutto ciò che può essere riconducibile alla musica. È sempre stata vista come la figlia prodigio, l'amica disponibile e seconda...