24. Coincidenza

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Il letto di Debra è troppo morbido, è impossibile stare in qualsiasi posizione...
Sento i gomiti indolenziti, così mi metto a pancia in su, e la guardo mentre si trucca alla scrivania.
Ha un appuntamento con uno del gruppo di Jayden, uno il cui nome inizi per la B, che ovviamente ho già dimenticato. Sono felice che prova a stare con altri ragazzi, almeno così si distrae da mio fratello, sono ormai anni che si è invaghita inutilmente di lui.

Con un pennello bianco si mette un blush rosa, che le dona un aria più "innocente", proprio ciò che vogliono i ragazzi....la tua "innocenza". Peccato che in noi non c'è neanche un pizzico di innocenza...ma è bello farglielo credere.

<Come sto?> chiede girandosi di scatto, facendomi risvegliare dai miei pensieri.

<È inutile chiederlo se già lo si sa di essere bella> dico sospirando, tornando a giocare con il merletto di un suo cuscino. In questa camera sembra che ci abbia vomitato un gruppo di fate. Tutto rosa.

Alza gli occhi al cielo dicendo <Grazie, mi aiuti molto...>. Si alza e si mette i tacchetti con una lentezza inspiegabile.
Sono persino sicura di averla vista tremare.

<Che c'è?> chiedo stranita, mettendomi seduta sul letto.

<Tuo fratello...io...> dice con voce rotta ed io sono subito sugli attenti.
Mi avvicino a lei e scuotendola leggermente dico <Mio fratello cosa Deb?>.

<Ho visto tuo fratello al parco con una ragazza bionda> confessa.
<È questo il motivo per cui ho accettato ľ invito di Baron>.

Ahh ecco come si chiama! Baron!

<Sei crudele> dico fredda andando verso la finestra. Usare qualcuno come cerotto per le proprie ferite è peggio della friendzone. Perchè usare qualcuno per i porci comodi?

<Ora non ci voglio più andare> sospira poggiando i gomiti sulle ginocchia.

<Invece ci vai. Mio fratello è grande Deb, ha i suoi bisogni, di certo non starà con una ragazzina. In più non credo tu debba dargli buca> dico dura. Forse tutto è riferito più a me che a lei...

<Hai ragione. Ma sappi che non è colpa mia se tuo fratello mi ha sempre fatto un certo effetto. Non è colpa mia che quando eravamo più piccoli tutti eravamo migliori amici, ed io ci tenevo...e tengo a lui. E mi dispiace che sento il mondo sparire quando sorride; quando si passa la lingua sui denti o quando ha quel tic dove stringe i pugni...> dice con la voce rotta.

La abbraccio, non sopporto vederla piangere, diventa un chihuahua triste.
Le poggio la mano dietro la nuca e le spingo la testa sopra la mia spalla. Solo ora mi rendo conto che nonostante i tacchi è più bassa di me.

Si stacca, e con gli occhi ancora rossi torna alla scrivania, cercando di riparare i danni delle lacrime.

<Un giorno porterò quello stronzo all' altare, oh ci puoi giurare Viki> dice con la voce provata dal pianto. Sorrido, anche se ciò che ha appena detto è mooooooltoooo inquietante...

Si passa un lipgloss sulle labbra screpolate, per poi aggiustare alcuni dei sui riccioli con le dita sottili.

Mi sento inutile. Non sono brava ad acconciare capelli, a scegliere vestiti, a truccare perfettamente, a capire se sta meglio ľoro o l'argento...
Faccio schifo in queste cose, semplicemente non ci riesco. Mi viene più semplice suonare la batteria bendata.

La vedo alzarsi e mettersi il giubotto, è ľora di andare....

<Spero solo che non provasse a baciarmi o altro, non me la sento con lui> dice spegnendo le luci del salotto.

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