Capitolo 5: L'ultima sera

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Entrambi entrarono nella stanza di Amelia e si tolsero le giacche.
«Dove posso posare lo zaino?» chiese Newt prendendo dallo zaino un pigiama di flanella rosso.

Amelia indicò una sedia di fronte una grande scrivania di color scuro e legno rovinato, dove c'era la sua attrezzatura da disegno.

Newt posò il pigiama sul piumone di lana del letto che aveva fatto all'uncinetto Daisy.
«Cosa vogliamo fare?» domandò il ragazzo che incrociò le braccia al petto e mostrando un sorriso a trentadue denti.
Amelia scosse la testa.

«Non lo so, vogliamo metterci a letto?» chiese.

Si trovavano entrambi ai due lati della stanza e in un secondo Newt eliminò tutte le distanze. Iniziò con il prenderle in volto fra le sue grandi mani e cominciò a baciarla con tutto l'amore che aveva nel corpo.

Amelia gli accarezzava delicatamente i capelli morbidi, passando le dita fra i ricci biondi del ragazzo.
La luce della luna entrava dalla finestra posta sul letto e li illuminava come se fosse una loro complice.

Improvvisamente il bacio cambiò, divenne più carnale.
Newt posò le mani sul sedere della sua ragazza, ancora per poco. Voleva godersi ogni attimo di lei, voleva avere ogni centimetro di lei, per l'ultima volta. Anche se gli doleva il cuore al solo pensiero che per tutta la vita non sarebbe stata più sua.

«Newt...» mugolò Amelia fra un bacio e l'altro mordendogli le labbra.
Il ragazzo la prese in braccio senza mai staccarsi dalla sua bocca e si sedette sul bordo del letto con Amelia sulle sue cosce.

«Cosa pensi di fare?» disse Amelia staccandosi un attimo dalle labbra di Newt, che erano evidentemente rosse e gonfie.

Sul volto del ragazzo apparì un ghigno che poi sparì quando Amelia si buttò completamente su di lui facendolo allungare sul letto sotto di lei.
Continuarono a baciarsi con foga, come se fosse la prima volta, come se si desiderassero da moltissimo tempo.

Newt iniziò a palparle il seno e fu così sorpreso nell'apprendere che, Amelia, non indossava niente sotto quel maglione di lana verde.
Scese con la mano sulla schiena afferrando i lembi del pullover, facendolo salire fino a mostrare la pelle bianca e candida della giovane strega.

Ripresero fiato soltanto quando Amelia si sfilò interamente il maglioncino rimanendo nuda su di lui.
Gli occhi del ragazzo rimasero imbambolati su di lei per ammirare tutta la sua bellezza.

«Dai, così mi metti in imbarazzo!» esclamò la ragazza appiattendosi sul corpo di Newt per nascondere il tutto.

La prese per le spalle e portò il viso su il suo.
«Sei troppo bella...» disse lui sussurrando, come se avesse paura che qualcuno li sentisse.

Tornò seduto sul letto e iniziò a baciarla sul collo, scendendo lentamente verso il seno mentre Amelia inarcava la schiena per avvicinarsi ancora di più a lui.

« Oh!» esclamò, quando lei iniziò a muoversi sui suoi pantaloni. «Sei sicura?»
domandò fermandosi per riprendere un secondo il respiro.
Amelia annuì e tolse la felpa al suo ragazzo, facendola volare via.

Lei rimase senza fiato quando il chiaro di luna illuminò il petto di Newt mettendo in risalto ogni singolo muscolo del ragazzo.
Disegnò le linee dei pettorali passando un dito sulla sua pelle morbida, mentre lui seguiva con gli occhi ogni movimento della ragazza.

«Mi fai il solletico, così...» disse con la voce bassa e con molta tranquillità; Amelia alzò lo sguardo, incrociando quello del suo ragazzo.
Così la baciò di nuovo, rovesciò la situazione prendendola dalle cosce e facendola allungare sotto di lui.

«Vado a prendere...» disse mentre la baciava sul collo e Amelia mugolò quando la lasciò sul letto da sola. Velocemente corse verso lo zaino sulla scrivania, e frugò finché non trovò la protezione.

In men che non si dica, si slacciò i pantaloni, li lasciò cadere a terra, e tornò da Amelia.
Quella fu l'ultima sera in cui potessero possedersi, che fecero l'amore.

«Quindi, non ci vedremo più?» domandò Newt.
Erano nel letto di Amelia, dopo essersi amati, rimasero nudi sotto le coperte a parlare prima di dormire. L'abbracciò prima che lei potesse rispondere.

«No, possiamo vederci. Dopo la scuola ovviamente!» affermò stringendo ancora di più la presa su di lui.
Le baciò la fronte, e le scansò i capelli neri che aveva sul volto angelico.

«Ma che succede se continuiamo a stare insieme?» chiese innocentemente con un briciolo di speranza in se.
Amelia si alzò a sedere con le lenzuola sul petto e sospirò.

«Ecco, tolgono i poteri...» Rispose.

Newt inarcò le sopracciglia e aprì la bocca per dire qualcosa, ma non ci riuscì.
«Poi se la relazione clandestina continua, viene tolta la possibilità di fare figli» continuò, come se si stesse parlando di una cosa normale.

«Castrazione, dici?»
Amelia annuì e iniziò a giocare con i capelli dell'umano, che aveva portato la testa sul petto della ragazza.

«Però ci si può amare tranquillamente, se ci si rinuncia volontariamente ai poteri. Oppure entrambi diventano stregoni, ma è impossibile!» spiegò e lui rimase un po' scosso da queste informazioni.

«Ma tua cugina, la conosco?» chiese Amelia ricordandosi della confessione di Newt qualche giorno prima.

Lui scosse la testa sul petto della ragazza.
«10 anni fa, quando i miei zii hanno saputo che fosse una strega, l'hanno cacciata via di casa. E ora abita all'accademia da quel giorno...» ammise con tristezza.

Amelia rimase senza dire niente, forse aveva toccato un tasto dolente della vita di Newt.
«Scusa, io pensavo fosse...» spiegò, ma fu interrotta da un bacio rubato dal suo ragazzo.

«Ti amo» disse all'improvviso. «Spero che troverai un ragazzo che ti ami, quanto ti amo io...» I suoi occhi si fecero umidi, e anche Amelia cercava di trattenere le lacrime.

«Ma una scappatella ogni tanto?» domandò cercando di sdrammatizzare avvicinandosi ancora di più alle labbra di Amelia.

«Vedremo cosa succederà!» disse ridendo fra un bacio e l'altro.

Amelia e la porta dell'infernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora