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Charles

Non posso crederci.

Non posso credere che i abbia davvero rinfacciato quelle cose...Non sa per nulla com'è andata.

Esco dal locale su tutte le furie, poi mi accascio contro il muro e dei singhiozzi iniziano a scuotermi violentemente il corpo.

Mio fratello e Kj mi raggiungono fuori.

«Amico! Vedrai risolverete tutto.» mi conforta KJ.

Io ho proprio paura che non si risolverà un bel niente. Camila mi ha perdonato molte cazzate in passato, ma temo che questa non sia possibile da superare, tantomeno da perdonare.

«Non vorrà nemmeno più vermi» ribatto afflitto.

«Charles, Camila ti ama; supererete anche questa.» Dice mio fratello, mentre si accovaccia al mio fianco.

«Certo che però, essendo stato il primo a venire a sapere una cosa del genere -dato che ti riguarda da vicino più che a tutti noi- potevi anche aprire la bocca quando serve e dirglielo subito, invece di sparare cazzate quando sei ubriaco in mezzo al campus.» Ribatte Kj, ricordando l'avvenimento di poche settimane prima.

Cavolo, un minuto prima mi dice che si risolverà tutto per il meglio, mentre quello dopo mi rinfaccia le mie cazzate. Manco fosse una donna con il ciclo! sto ragazzo cambia umore più di quanto si cambia le mutande. E ho detto tutto.

«Amico, si era appena svegliata da un coma che è durato ben tre giorni, e io ovviamente appena vedo che apre gli occhi le dico: oh tesoro, sai che hai perso il bambino? guarda un po' non avrai nemmeno il bisogno di pensare tanto all'aborto, non c'è più. Cresci KJ! Avreste potuto benissimo dirlo anche voi, ma siccome io sono il suo fidanzato, tocca a me giusto? Tu sei suo fratello e non hai avuto nemmeno le palle di chiederle come è stata per tutto questo tempo. Oh e non dimentichiamoci di Lili, lei che fine ha fatto? Voleva proteggerla? e da cosa esattamente, da un crollo emotivo che si sarebbe presentato comunque? Ragazzi siamo stati tutti dei coglioni, a non parlare per tutto sto tempo, ok? Ma sopratutto tu e Lili dovevate fare qualcosa!» Dico tutto ciò, rendendomi conto troppo tardi di quello che ho detto.

«Come ti permetti bastardo! dopo tutto quello che sia Lili che Cami hanno dovuto passare, ti metti pure a giudicare?! chi cazzo sei per imporre a qualcuno di fare qualcosa, di rimediare ad un errore tuo, Quando tu stesso non hai fatto nulla per impedire tutta questa situazione di merda?!» urla mio fratello, la vena sulla tempia che si presenta solo quando è fuori di sé, guizza sulla fronte. 

Cole mi tira un pugno sul naso, facendomi uscire copiosamente il sangue dalle narici.

Merda.

Me lo sono meritato, ma non sono in me, da lucido non mi sarebbe nemmeno passato per l'anticamera del cervello di dire ciò che ho detto, anche perché non lo penso davvero, ma quel che è fatto, è fatto.

Ho bevuto solo due birre e mi sento come se fossi terribilmente ubriaco. Cazzo, mio fratello non scherza quando deve menare qualcuno.

KJ cerca di sollevare Cole, che mi si è lanciato a dosso ricoprendomi di pugni, acciecato dalla rabbia; Non ho nemmeno la forza di ricambiare o di spostarmi. So solamente che mi merito tutto quello che mi sta facendo.

Quando finalmente Kj riesce a levarmelo di dosso, la tentazione di ricambiare anche solo metà della tortura che mi ha fatto passare è troppo grande, quindi mentre il mio amico lo tiene fermo per calmarlo gli tiro un pugno sul labbro e un altro sotto l'occhio.

Beh oltre al taglio abbastanza profondo sul labbro, domani si troverà anche un bel livido viola sotto il suo occhio destro.

Ma non poteva pensare di passarla liscia, solo perché ho detto un mucchio di minchiate.

Come se non ci fossimo mai conosciuti 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora