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Madelaine

La scenata di ieri sera al locale, tra i miei due fratelli ha messo tutto in subbuglio.

Quei due stamattina non si sono nemmeno rivolti la parola e sono tornati nelle loro rispettive stanze, il che fa davvero paura, visto che di solito dopo una scazzottata come quella, tornano a ridere e scherzare come sempre; forse non dovrei essere troppo paranoica, tutti quanti abbiamo i postumi da sbornia per colpa di tutto l'alcol che abbiamo ingerito, e di conseguenza non abbiamo molta voglia di parlare, ma devo ammettere che vedere i miei fratelli in questo stato, mi impensierire più di quanto vorrei.

Charles è solo: Camila stanotte ha voluto rimanere a dormire nella mia stanza senza obiezioni, così KJ è andato a dormire nella stanza di mio fratello, la mia migliore amica non vuole proprio saperne di vederlo al momento.

Quando ha scoperto del bambino è andata in pezzi, e se prima credevamo che ci avrebbe messo un po' per riprendersi, ora non sono nemmeno più sicura che si possa riprendere, ed è l'immagine più drastica che si presenta nella mia testa.

Non sopporterei di vedere quella ragazza, che è sempre stata un'esplosione di vita e di positività appassirsi come un fiore d'autunno, è già stato troppo duro subire la caduta nell'oblio di Lili, quest'anno. Dio fai che Cami non sia costretta a passare lo stesso periodo buio che ha passato sua sorella non troppi mesi prima.

La corvina dorme ancora, ma si vede che il suo, è un sonno tormentato: sussulta in continuazione, contrae il volto in espressioni di dolore e continua a girarsi e rigirarsi tra le coperte.

Non credo di poter riuscire a sopportare questa vista ancora per molto.

Tolgo delicatamente le lenzuola aggrovigliate al corpo della mia migliore amica e decido di svegliarla. Fa decisamente troppo male, vederla in questo stato e non poter fare nulla.

«Cami.» la scuoto leggermente.

Non risponde, ma con un verso mi fa capire che lei ancora non vuole saperne di alzarsi, il che è un po' ironico, dato che non sembra avere dei sogni così meravigliosi.

Mi impongo di lasciarle altri dieci minuti di spazio. Mi dirigo in cucina per prendere un grosso bicchiere di acqua e almeno due aspirine, quando si sveglierà, la mia migliore amica avrà un emicrania pazzesco -e lo dico perché io che ho bevuto decisamente meno di lei, ho la testa che potrebbe scoppiare da un momento all'altro.-

«Come sta?» 

Sussulto, quando sento alle mie spalle una voce profonda e stanca.

Mi volto e vedo che Charles è uscito dal suo buco per la prima volta stamattina, dopo essersi scambiato occhiate furenti con Cole che ha portato a Lili, le stesse aspirine che dovrei portare io a Camila.

«Ancora non lo so Charles. Non ne vuole sapere di svegliarsi-» 

«Pff, sai che novità.» mi interrompe, con tono ironico.

«Charles. Sei mio fratello, ti voglio bene, ma capisci che la situazione e decisamente grave e devi smetterla di fare il coglione vero? Cavoli a volte mi chiedo se ti sei mai fermato a chiederti veramente cosa è successo in questi ultimi mesi, da quando sono arrivati Cami e Kj.» sputo, con più risentimento di quello che avrei voluto e lo lascio solo, seduto su uno sgabello dell'isola centrale in cucina.

Non voglio farlo rimanere male, ma quando è troppo è troppo, anche se è mio fratello.

Come ho già detto prima, nonostante non avessi bevuto tanto quanto le mie amiche, non reggo molto bene l'alcol, quindi nel giro di poco tempo mi sono trovata ubriaca; per cui ho avuto modo di sentire chiaramente, solo pochi pezzi della conversazione -rissa- che hanno avuto stanotte i miei fratelli e il mio ragazzo, e da quel poco che ho sentito, so che Charles ha esagerato e ha detto un mucchio di stronzate che avrebbe potuto benissimo evitare anche se non era del tutto lucido.

Come se non ci fossimo mai conosciuti 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora