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LILI

In questi giorni sono veramente irritabile, riesco a farmi salire i nervi con veramente poco.

Da quando ho lasciato furiosa l'appartamento di Cole, non ho semesso nemmeno un secodo di piangere. Ho continuato a correre fino ad arrivare al parchetto dietro al mio dormitorio; il mio posto tranquillo.

Non so cosa mi stia succedendo per l'ennesima volta, ma sono sicura di non essermela mai presa per così poco. Ripensando alle parole che sono uscite dalla bocca di Cole, sento gli occhi bruciare brutalmente.

Come ha potuto rinfacciarmi certe cose?! so di aver sbagliato, e so benissimo che quello sarebbe stato un capitolo daverro difficile da chiudere, ma poteva almeno avere il tatto di non rivolgersi a me con tanto furore.

Sono consapevole di aver gettato per prima il sasso, dicendogli che era difficile dimenticare la sua immagine insieme a Veronica, sapendo comunque che non era successo nulla di irreparabile tra di loro. Eppure sentivo il bisogno di aggrapparmi a una possibile colpa da appioppargli. Non so nemmeno il perchè.

Mi siedo sull'altalena meno cigolante e mi lascio andare ad un pianto disperato. L'ennesimo pianto disperato nell'arco di 20 minuti.

Nonostante il freddo -poichè stupidamente avevo lascito il cappotto a casa dei ragazzi- ero ostinata a non tornare all'appartamento di Charles, Cole e KJ, per nessun motivo voglio tornare in quell'appartamentp in queste condizioni. 

Sono sempre satata troppo orgogliosa -anche da questo punto di vista la differenza tra me e Cami è pari a 0-. La ricaduta di oggi mi dimostra per l'ennesima volta che non mi sono ancora ripresa e non sono nemmeno lontaneamente forte come lo ero una volta, che rabbia.

Ahh, a volte vorrei colpirmi e costringermi a tornare in me.

Dopo una mezz'oretta buona, avverto dei passi pacati alle mie spalle, e qualcuno mi appoggia il cappotto sulle spalle.

Mi volto e vedo l'espressione sollevata del mio ragazzo infreddolito.

è un'immagine tenerissima: lo sguardo di Cole si riempie di sollievo e lascia andare un sospiro di sollievo, come se avesse trattenuto il fiato fino a quel momento. Tutta via non ero ancora pronta a rivolgergli la parola.

Doveva essere in giro da un po' a cercarmi- a giudicare dal rossore sul suo viso e i brividi che ognitanto gli risquotono il corpo-, e adesso mi sento incredibilmente vigliacca, per non aver provato nemmeno a chiarire la discussione.

"Ti ho trovata!" sosprira sollevato.

Faccio fatica a trattenere un sorriso, quando mi si avvicina con il suo viso sconvolto.

Deve capire che non la passerà liscia comunque.

"Mhh" rispondo indifferente, mentre vorrei solo gettarli le braccia al collo e scusarmi con lui.

"Sei arrabbiata vero?" la sua fronte si corruga e si inginocchia difronte a me, posandomi le mani sulle gambe.

Lo guardo come per dirgli: "non ti sembra ovvio?!"

In risposta annuisce triste.

"Non era mia intenzione, scusami. Ma lo sai che quando esce il nome di quel verme non facco altro che dire cazzate." Lo puoi dire forte caro! E anche se hai ragione non ti stai salvando.

"Credo che possa passarci sopra, ma promettiamo entrambi di non rinfacciarci i nostri errori d'ora in poi." affermo con tono che non ammette obbiezioni.
Cole annuisce freneticamente e mi cinge tra le sue braccia.
Mi lascio andare al suo inconfondibile profumo di casa -perché è così che mi sento quando mi stringe in uno dei suoi affettuosi abbracci- tutti i miei muscoli si rilassano e io gli getto le braccia al collo, stringendolo il più forte possibile, con la convinzione che non mi sarebbe più sfuggito.

Come se non ci fossimo mai conosciuti 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora