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CAMILA

Mi gira la testa, devo essermi addormentata, ma non ricordo di aver raggiunto il letto.

Inoltre faccio più fatica del solito a respirare, è come se sul petto avessi un pesante macigno che non mi permette di sfruttare al massimo le mie abilità respiratorie.

Vorrei svegliarmi, ma sento le palpebre pesanti. Che sensazione orribile.

Riconosco di non essere nel mio letto, o nel mio appartamento per via dell'insopportabile odore di asettico e candeggina, inoltre c'è un orribile bip che mi stordisce da ore.

Ogni mezz'ora sento qualcuno entrare nella stanza e stringermi la mano, giurerei di aver sentito anche Mad e Lili piangere e dirmi che andrà tutto bene. Io sto bene, ma non so per quale assurdo motivo, non riesco a parlare. Sono completamente immobile.

La porta si apre per l'ennesima volta.

Dei passi felpati si avvicinano al letto, che a questo punto non posso fare altro che associare ad un ospedale.

"Cami, -sospira violentemente- dio mio. Questa era l'ultima cosa che volevo." sussurra, iniziando a singhiozzare piano.

"Ti amo più della mia vita e non intendevo farti stare male" continua Charles, prendendo la mia mano e stringendola tra le sue.

Non ricordo assolutamente nulla di ieri. Ho solo il brutto ricordo di me e Charles che litigavamo e ora non so perchè sono finita sul letto di un maledettissimo ospedale.

"Ora se sei qui è tutta colpa mia, e se non dovessi svegliarti non saprei come andare avanti con la mia vita. Io ho bisogno ancora di te. La nostra storia non può finire così."

Oh, se solo sapesse che posso sentirlo, e che sto bene.

Sento una lacrima rigare il mio viso, ma nulla, sento le palpebre troppo pesanti per poter aprire gli occhi ed è la stessa cosa per la bocca.

Dio! vorrei tanto urlare!

Una lacrima del mio ragazzo, mi arriva sulla mano.

Non so come, ma riesco finalmente a trovare la forza di aprire gli occhi.

Charles spalanca gli occhi e corre a chiamare un'infermiera.

Vorrei fermarlo, ma sono anocra troppo debole, per fermare un giocatore di football che corre.

Intanto sento le grida di gioia di mia sorella e della mia migliore amica.


MADELAINE

Siamo qui da tre giorni buoni, e Cami non si è ancora svegliata.

Quando stavamo per tornare a casa per riposare e gettare la spugna per oggi, vediamo mio fratello che si precipita a tutta velocità fuori dalla stanza di Cami, esultando.

Chiama il più in fretta possibile una delle infermiere che dormicchiano sulla loro postazione, facendole spaventare.

Sempre il solito. squoto la testa sorridendo leggermente.

Solo nel momento in cui ci rivela che la mia migliore amica ha riaperto gli occhi, mi concedo un vero e proprio sorriso; anzi, sia io che Lili lanciamo un grido di gioia, seguito immediatamente da un pianto gioioso.

Una volta che le infermiere ci danno il permesso di entrare nella camera di Cami, dopo averci avvertiti di andare uno alla volta e minacciati di non sottoporla ad alcun tipo di stress.

Io vado per prima, anche se Lili mi ha fulminata con lo sguardo.

"Ehi, piccola idiota! ci hai fatti morire di paura" dico scacciando una lacrima con l'indice.

Non mi azzardo a chiederle se sa qualcosa riguardo al bambino.

Mi guarda sorridendomi leggermente, tuttavia il suo sorriso non arriva agli occhi, come fa di solito.

Certo è più che normale, nemmeno io sarei molto felice se finissi in coma con una botta in testa.

"Devi solo promettere che la prossima volta non farai le scale tanto di corsa, nel tuo stato." continuo.

Subito il suo sguardo si fa perplesso, anche se solo per un secondo; poi torna a sorridere come un'ebete e mugula qualcosa di incomprensibile, anche perchè l'effetto dell'anestesia non deve essersene completamente andato.

Cadendo l'altra sera, si era procurata una ferita abbastanza importante sulla nuca ed era svenuta; così una volta portata all'ospedale hanno dovuto metterla sotto anestesia generale e metterle più di 10 punti in testa. Decisamente un'incubo.

Istintivamente, si porta una mano al ventre.

Vedere questa scena mi distrugge, così decido di lasciarle un breve bacio sulla fronte e vado fuori dalla stanza.

Nessuno di noi ha ancora chiesto del bambino e le infermiere non hanno accennato assolutamente niente.

Fermo l'infermiera che aveva assistito Cami negli ultimi tre giorni e le chiedo se Cami e anche il bambino sono in salute.

"Oh, la vostra amica si riprenderà molto presto, deve solo stare a riposo, mentre..." il suo sguardo si fa cupo. "...mentre il bambino, purtroppo non c'è più. La vostra amica ha avuto una caduta importante ed era incinta di due mesi...anche se la caduta fosse stata più leggera non ce l'avrebbe fatta comunque. Mi dispiace un sacco." mi fa una breve carezza di conforto sul braccio, poi se ne va.

In questo momento è come se la terra avesse aperto un vortice sotto i miei piedi e io ci stessi sprofondando.

Non penso che Cami lo sappia.

Riporto la notizia anche agli altri.

Non ho mai visto Charles tanto triste. Certo, non era molto entusiasta di diventare padre ad appena 21 anni, ma sapere di aver perso un possibile figlio in questo modo, non credo sia il massimo.

LILI

Provo un senso di sollievo, sapendo che finalmente mia sorella di è svegliata, ma allo stesso tempo mi sembra di sprofondare.
Di sicuro Cami non si aspettava un aborto di questo tipo.
Cole mi si avvicina e mi circonda le spalle con un braccio, per confortarmi, anche se in realtà non sono io quella che ha bisogno di conforto in questo momento.
Non trovo né forza né tanto meno il coraggio di entrare in quella stanza e affrontare mia sorella su un letto di ospedale, ancora sotto gli effetti dell'anestesia, dicendole che non ha più bisogno di preoccuparsi della gravidanza e dell'imminente aborto che avrebbe dovuto affrontare.
No. Non ce la faccio.
Non posso nemmeno entrare in quella stanza e fingere che nulla sia accaduto, sfoggiando il mio solito sarcasmo sardonico, sminuendo la situazione.
Mi fermo interdetta davanti alla porta di Cami, indecisa su quello che devo fare.
Sento che potrei avere un crollo da un momento all'altro.
Intravedo mia sorella che fissa il soffitto della stanza con le mani in grembo.
Oh, che disastro.
Se non fossi mai scappata dall'appartamento perché quello che aveva detto Cole aveva disturbato il mio ego, sarei rimasta e le avrei impedito di correre giù per le scale.
Ma come sempre sono la solita egoista del cazzo.

































Finalmente nuovo capitolo!!!
Cami si è svegliata e tutti sembrano avere i sensi di colpa...ma Camila ancora non sa cosa è successo al suo ipotetico bambino. Secondo voi come la prenderà nonostante il fatto che avrebbe preferito comunque non avere un figlio così presto.
Noi ci vediamo il prossimo mercoledì con un nuovo capitolo e sabato con un nuovo capitolo di "START AGAIN" BACIIIIIIII❤️❤️✨✨

Come se non ci fossimo mai conosciuti 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora