Capitolo 15: Neil

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Finalmente è arrivata la sera della vigilia di Natale, aspetteremo la mezzanotte tutti insieme e, sebbene mio padre mi abbia lasciato a piedi per le vacanze, sono più che contento di festeggiare con i miei compagni. Non tanto per la festa in sé, ma per ciò che ha organizzato Amy a casa sua.

La sua raccomandazione è stata di venire un po' prima per poterla aiutare a cucinare la carne, così, uscendo dal dormitorio, vedo gli altri ragazzi aiutare Devon a ficcare dentro la macchina una griglia portatile.

Non mi curo di aiutarli e salgo direttamente in macchina per arrivare da Amy qualche minuto prima degli altri, ma purtroppo il traffico mi è nemico.

"Uau come l'hai aggiustata bene!" dice Trent ammirando le decorazioni sparse sui mobili

"In parte è anche merito di Neil" confessa lanciandomi un'occhiata di gratitudine.

Poi corre verso Devon che cerca di trasportare da solo la griglia "Non graffiatemi il parquet sennò la vecchia che mi affitta l'appartamento mi scuoia viva!"

Lo portano fuori al balcone e io li seguo per aiutarli a sistemarlo.

Per un po' lavoriamo in silenzio come tante formiche intente a procurarsi del cibo: c'è chi prepara l'insalata, chi cuoce la carne, chi apparecchia e chi prepara l'aperitivo.

Quando è tutto pronto apriamo finalmente le birre fuori al balcone accanto a Devon che si è offerto di stare alla griglia.

"Ad Amy che ci ha gentilmente offerto una casa per le feste!" dice Ryan alzando la sua bottiglia

Lo seguiamo a ruota e facciamo un lungo sorso.

"A questo gruppetto di ragazzini scalmanati che non mi fa passare le vacanze da sola" dice Amy con quel sorriso magnifico. È una strana sensazione, ma mi fa sentire il cuore più leggero saperla felice. Era da tempo che non mi sentivo così spensierato.

A tavola sembra di stare in famiglia: si ride forte, si fanno battutine, ci si raccontano vecchi aneddoti divertenti... come quella volta che Trent è andato a casa di Ryan dopo secoli che non si faceva più vedere e sua madre l'ha rincorso con una padella da tirargli in testa "Ha uno strano modo di dimostrare affetto quella donna" ha confessato Trent guadagnandosi un pugno sulla spalla dall'amico. O come quella volta in cui la madre di James ci ha fatto dormire sul balcone perchè, di ritorno da una festa del liceo, eravamo talmente ubriachi e con i vestiti zuppi di birra da averle appestato di alcol tutta la casa.

Amy ascolta le nostre storie in silenzio, con le gambe raccolte sulla sedia e il mento poggiato sulle ginocchia. Il suo sguarda fa da spoletta tra un narratore e l'altro fino a quando ride e butta la testa indietro facendo ondeggiare i capelli. 

Si sente aria di famiglia ora che siamo tutti qui in tuta, sporchi di grasso della griglia, con le pance piene e gli zigomi che fanno male per il ridere. Ognuno a raccontare le proprie storie.

Amy, qual è la tua storia?

La serata trascorre in allegria fino a quando scatta la mezzanotte e il Natale è arrivato.

"Bene ragazzi. Ora ho una sorpresa per voi." Amy si è alzata dal tavolo e tiene le mani una dentro l'altra all'altezza del ventre. Ecco che spunta di nuovo quel diabolico sorriso malizioso.

"Gentilmente aiutatemi a sparecchiare e a levare la tovaglia" dice continuando a sorridere in trepidazione anche lei per poter vedere le facce che faremo davanti alla sua sorpresa.

Va in camera da letto e quando torna il tavolo è completamente sgombro, mentre lei ha una tovaglia verde in mano della stessa consistenza delle moquette. È una di quelle che si mettono sui tavoli da gioco di Las Vegas.

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