Capitolo 19: Neil

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Amy non è una persona mattiniera e su questo siamo completamente uguali. Il nostro buongiorno è stato un sommesso "mhh" e dopo di quello abbiamo fatto colazione completamente in silenzio. Superato il momento della doccia, passa anche il momento di mutismo selettivo.

"'Giorno" dice sbadigliando e strofinandosi gli occhi.

Nonostante abbia le occhiaie, le labbra screpolate e uno chignon da cui escono i capelli più corti io la trovo bellissima. Non so da quando ho iniziato a guardarla così, ma mi piace farlo. La sua semplicità mi mette di buon umore e ogni volta che sorride viene automatico anche a me farlo, forse è perché mi diverte vedere i suoi zigomi sollevarsi e far quasi scomparire gli occhi.

"Buongiorno tesoro" Si è rimessa la felpa che le ho prestato ieri sera, la stessa con cui ha dormito. Non posso fare a meno di dare uno sguardo alle sue gambe nude e penso che mi basterebbe alzare di poco il bordo della felpa per... scaccio questo pensiero dalla mia mente, ma di certo non aiuta vederla piegarsi per raccogliere il telefono da terra e staccarlo dal caricatore.

"Brianna mi ha detto che la sua compagna di stanza è partita per due giorni"

Che tempismo, penso.

"Quindi non preoccuparti perchè non occuperò oltre il tuo letto" mi rivolge un sorriso di cortesia.

"Amy.." smette di ripiegare i suoi vestiti ormai asciutti per fissare i suoi occhi da cerbiatta nei miei.

"Si?" Mi manda fuori di testa il suo fascino mascherato da innocenza.

"Niente" dico semplicemente.

 "Grazie per avermi ospitata" Si avvicina, sollevandosi in pinta di piedi mi posa un bacio sulla guancia e inizia a raccogliere la sua roba per andarsene.

Non mi sono mai sentito solo in questa stanza, ma credo che questa volta potrebbe succedere.

"Quando vuoi tesoro, ci vediamo in mensa" le faccio un occhiolino e lei abbandona il dormitorio maschile per avviarsi verso la camera di Brianna.

Mi infilo i primi pantaloni e la prima maglietta che trovo ben piegate nel cassetto e afferro la giacca di pelle che ho appeso alla sedia della cucina come se fosse un attaccapanni. Questa camera è fottutamente piccola, figuriamoci a dividerla con un compagno di stanza!

Come ogni mattina il mio ingresso nel campus è motivo di mormorio, soprattutto da parte delle ragazze che mi fissano insistentemente nella speranza che io le trovi interessanti e vada lì a parlargli. Alcune di loro sono decisamente patetiche, altre scopano decisamente bene.

"Buongiorno Neil" dice Taylor mentre mi si affianca per fare un pezzo di strada insieme.

È la tipica bionda con gli occhi azzurri, seno e sedere proporzionati... insomma una barbie. È stata la prima ragazza di tutto il college che mi sono fatto e continuiamo ad andare d'accordo visto che nessuno si aspetta niente dall'altro. Lei non ha mai voluto un fidanzato perché vuole concentrarsi sui suoi studi, ma non si nega un po' di piacere, mentre io avevo solo bisogno di divertirmi e così ci siamo trovati.

Alla fine si è rivelata una buona amica. James la conosce e sa che le ho raccontato la storia di Marilyn, anche se non era molto d'accordo sul fatto che mi fossi aperto con lei dato che non gli ispirava fiducia. L'ho rassicurato che se anche avesse avuto la bocca larga l'avrebbe usata per fare altre cose.

"Buongiorno Tay"

"E' quasi un mese che non ci sentiamo, temevo ti fossi dimenticato di me"

"Ho avuto parecchio da fare"

"Ora si dice così quando se ne trova una nuova da portarsi a letto? Le pettegole parlano" ride divertita indicando con lo sguardo le ragazze che fissano nella nostra direzione.

"Stranamente non c'è nessun'altra che ti abbia sostituita" faccio un sorriso forzato pensando al fatto che avevo tenuto tra le braccia Amy tutta la notte.

"Oddio... non mi dire" tuona lei come se fosse un rimprovero.

"Cosa?" chiedo mentre mi si piazza davanti. Lo spazio che separa i nostri corpi è pari alla taglia del suo seno.

"Sta succedendo" sgrana gli occhi alla ricerca di una risposta nei miei. E' una ragazza così teatrale...

"Cosa?" chiedo di nuovo quasi scocciato.

Lei si avvicina a me con gli occhi spiritati e mi sussurra "Ti stai innamorando" non era una domanda, ma un'affermazione.

"Non dire scemenze, lo sai come stanno le cose" riprendo a camminare, ma lei mi segue camminando all'indietro.

"E hai paura di tutto questo!" continua con quell'espressione incredula e divertita sulla faccia. In questo momento mi verrebbe tanto da zittirla sbattendola contro qualche parete, ma non ne ho una a disposizione e poi il viso rilassato di Amy che dorme mi tormenta.

Stringo le labbra "Lei non..."

"Aaaaaah allora c'è una lei!" si allontana e continua "ti sei cacciato in un bel guaio amico. Se posso darti un consiglio è arrivato il momento di smettere di combattere contro il tuo cuore"

Mi accarezza il braccio facendo su e giù un paio di volte, come a volermi confortare, e alla fine mi lascia un bacio sulla guancia. Non faccio in tempo a rivolgerle un sorriso di ringraziamento che mi ha già dato le spalle per raggiungere la sua aula.

La odio quando capisce cose di me che neanche conoscevo, ma le voglio bene anche per questo.

La giornata è particolarmente noiosa e l'unico momento in cui non mi sembra di essere immerso in una bolla d'acqua è quando incontro Amy in mensa.

"Allora l'hai aggiustata la doccia?" chiede Trent cauto vedendo la mia occhiata assassina. Spero solo che questo argomento non scateni di nuovo l'ondata di battutine su di lei perché questa volta potrei far volare più di un pugno.

"Alla fine si è rotta e si è allagata mezza casa" sorride guardando il piatto e muovendo la forchetta sul fondo vuoto. Chissà se sta pensando quello che penso io. I nostri corpi così vicini da respirare la stessa aria, la pressione gentile del suo bacino sul mio, la sua risata contagiosa... avrei bisogno di una doccia fredda adesso.

"Per fortuna che la compagna di stanza di Brie è via qualche giorno così posso dormire con lei"

Non sembra entusiasta di essere la coinquilina della sua migliore amica, o forse è solo la mia mente che gioca brutti scherzi.

La conversazione si setta automaticamente sul football quando James, Devon ed Evan prendono parola.

"Ah ragazzi comunque ho sentito Erin l'altro giorno" esordisce James.

Erin è il suo compagno di stanza, ma da quando sono qui l'ho incrociato pochissime volte, soprattutto perché è sempre in viaggio per motivi a me sconosciuti.

"Torna verso metà settimana" gli altri compagni sono felici di riavere un membro della loro squadra con loro.

"Ah già voi non lo conoscete" dice Trent "appena torna ve lo presentiamo. Che ne dite se organizziamo una festa per il suo rientro?" dice poi rivolto agli altri. Annuiscono entusiasti più per il fiume di alcol che prevede la festa che per il ritorno del loro amico.

Dopo pochi minuti di beata convivialità ognuno torna alle sue aule per le lezioni pomeridiane.


*Angolo autrice*

Finalmente abbiamo conosciuto Tay! Era come ve l'aspettavate? Io personalmente mi sono divertita un sacco a creare il suo personaggio: un po' diverso dal solito e con una grande inclinazione a fare da grillo parlante. Restate sintonizzati se volete scoprire cosa accadrà alla festa!

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