Capitolo 31: Amy

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"Brent posso chiederti un favore?" stavo finendo di truccarmi davanti allo specchio quando l'ho visto entrare dal riflesso. Mi giro con metà rossetto messo "avrei bisogno di una serata libera questo fine settimana, è importante"

La sua espressione è leggermente confusa e spero proprio che mi dia l'ok perché non posso non festeggiare il compleanno di Brianna. Ci saranno tutti gli amici di Neil e James e mancherei solo io all'appello. La geniale idea è stata di Trent, e Brie non ha potuto controbattere altrimenti si sarebbero insospettiti.

"Oggi mi chiedete tutti il giorno di riposo per questo sabato... pure James"

"Lo so Brent ed è per lo stesso motivo in realtà" i suoi occhi diventano una fessura e cerca palesemente di estrapolarmi altre informazioni con lo sguardo "Non sono ammesse relazioni a lavoro" dichiara.

"Oh no, non mi frequento con James" smentisco subito "è che è il compleanno della mia migliore amica, nonché sua ragazza quindi volevano venire qui a festeggiare"

Pondera qualche secondo allisciandosi la barba da capretta con le dita "Va bene, ma non vi aspettate cocktail gratis solo perché lavorate qui, avverti anche James che ha il giorno libero... l'avevo lasciato in forse"

"Grazie capo" gli faccio un occhiolino e afferro il telefono che sta vibrando da sopra la mensola di legno della toeletta: Neil.

/Io, i ragazzi e Brianna veniamo a trovare James a lavoro. Ti passo a prendere?/

/Non posso devo finire di studiare, anzi credo che addirittura una notte intera non mi basti/

/Vecchietta/

E, come se tutti fossero sintetizzati sullo stesso canale...

"Pupa, ma con Neil come sta andando?" Alex è al mio fianco. Da quando si è presentata a casa mia quella mattina le ho detto che, se anche non ci fossimo viste a lavoro, doveva mandarmi foto delle ferite e dei lividi o anche semplici messaggi per farmi sapere come stava. Ancora riesce a recuperare la memoria e nel dubbio non si avvicina a qualunque cosa contenga alcol, ma le ferite sono quasi svanite a parte qualche macchia giallognola di quelli che prima erano evidenti ematomi.

"Come al solito vado a casa sua e studiamo insieme, ridiamo molto ma nulla di più, per lo meno da quando mi ha portata fuori a cena e... diciamo che l'ho respinto. Lui continua a fare la sua solita vita e io non ho paura di dovergli delle spiegazioni scomode. Tra l'altro giovedì pomeriggio è uscita una biondina dalla stanza proprio mentre stavo per bussare. Dovevi vederla: mezza nuda con la roba tipo cappotto e scarpe in mano mentre Neil la cacciava perché "tra poco ho ospiti"" dico cercando di imitare la sua voce profonda e gonfiando il petto.

Alex sembra tirare una sorta di respiro di sollievo e ride "E tu?"

"Beh non sono nessuno per dirgli cosa può e non può fare, ma spero che almeno abbia usato delle precauzioni. Non sono pronta a vedere la rivolta delle troiette incinte che si fa"

"Quindi nulla nulla?" chiede speranzosa, il labbro inferiore scivola su quello superiore e fa gli occhioni dolci.

"Mhhh... Ah sì l'altro giorno mi ha dato pomeriggio libero e invece che studiare siamo andati al centro commerciale a comprare il regalo di compleanno per Brianna"

"Almeno con te è gentile?"

"Sì e direi anche fin troppo gentile... forse non mi considera più come possibile preda" vista da questo punto di vista era un minimo mortificante essere scartata da qualcuno, questo pensiero mi mette una sorta di nervosismo strano, un senso di mancato appagamento come quello che ti assale quando hai lo stomaco che brontola per la fame, ma non vuoi sentire sapori in bocca.

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