Capitolo 34: Amy

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Scendiamo sotto e ci dividiamo: io e Neil in una macchina, mentre Brie e James nell'altra.

Nessuno dei due parla del bacio che c'è stato appena qualche minuto fa, così passiamo tutto il viaggio in silenzio: lui a guardare la strada e io ad alternare la mia attenzione tra il paesaggio fuori dal finestrino e le sue mani che stringono il volante. Per un attimo credo abbia girato la testa verso di me, ma suppongo fosse per guardare lo specchietto.

Quando arriviamo tutta la squadra è lì ad aspettarci con una decina di bottiglie di spumante in mano.

"Abbiamo fatto riservare un tavolo così voi ragazze non avrete problemi a poggiare i giubbini e le borse"

Dice Evan, è stato un pensiero davvero gentile e io e Brie apprezziamo molto avere una sedia dove riposarci tra un ballo e l'altro. Iniziamo a stappare gli spumanti e rapidamente perdiamo il conto dei brindisi.

"Alla migliore amica che abbia mai avuto! La sua fedeltà, risolutezza, leggerezza possano guidarmi fino alla vecchiaia, altrimenti non saprei davvero come fare!" i nostri bicchieri si toccano e sento il ringraziamento ovattato di Brie. Caliamo tutto il bicchiere d'un fiato e corriamo sotto le luci colorate al centro del locale.

Ovviamente, nonostante abbia un fidanzato, il suo primo ballo è con me. La trascino al centro della pista e iniziamo a dimenarci come matte urlando e sculettando. Quando la musica cambia Brianna viene catturata da James. Mi chiede il permesso di sottrarmela per un ballo e io accetto. Quando torno verso il tavolo Neil mi si para davanti e mi porge la mano con un lieve inchino in stile orgoglio e pregiudizio. "Posso avere questo onore, madame?"

Non so se sia il caso. Prima ci baciamo, poi non parliamo e ora fingiamo che non sia accaduto nulla? Così all'infinito, ma non posso respingerlo per ogni minima cosa per sempre.

"Certamente, sir" appoggio con delicatezza la mia mano sulla sua e iniziamo a ballare il lento che il dj ha scelto di mettere al momento giusto. La sua mano mi accarezza dolcemente la spina dorsale lì dove non c'è la zip e, visto che ho la guancia poggiata sulla sua spalla, chiudo gli occhi per godermi a pieno la sensazione di essere cullata da lui. Il lento finisce e la musica torna a rimbombare frenetica. È quasi brutto questo cambio improvviso di ritmo, come se avesse rovinato la magia che si era creata in sala.

Persa nei miei pensieri sento un'altra mano che mi afferra e inizia a farmi girare. Ballo prima con Trent, poi con Evan e con Ryan... ah già e con Devon.

A qualche metro da me Brianna è nella stessa situazione, ma la sua idea geniale è stata levare i tacchi e ballare con Erin tenendoseli in mano. Sorride di gusto. In fondo anche lei avrà tanto da raccontare al nostro amico comune.

Dopo mezza squadra di football ho i piedi disintegrati e di certo i tacchi non aiutano: ho praticamente i carboni ardenti sotto la pianta e uno spillo ficcato nel tallone.

"Posso?" quella voce alle mie spalle la riconosco benissimo. Quando mi giro il suo sorriso mi travolge e fa sorridere anche me. Bello come pochi, questa sera ha tirato i suoi capelli biondi all'indietro, anche se a me sono sempre piaciuti lunghi, quando potevo levarglieli da davanti a quegli occhi azzurri.

"Erin" dico porgendogli la mano.

Il suo modo di tenermi tra le sue braccia risveglia in me dolci ricordi.

"Mi dispiace che tra noi sia finita così" dice dopo un po'.

"Mi hai abbandonata al locale di mio padre e non ti sei fatto sentire per un anno intero"

"E' stata la notte più brutta della mia vita. Non avrei mai voluto lasciarti con lui, ma ha minacciato di uccidere la mia famiglia se non ti avessi lasciata" a quella confessione sgrano gli occhi.

"Mi amavi ancora allora?"

"Non ho mai smesso" dice facendo un sorriso triste.

"Ora è tutto finito per fortuna" dico serena anche se mi torna alla mente la foto di Vicky e Alex. Non sarò mai sicura da nessuna parte fin quando l'avidità e la cattiveria saranno di questo mondo.

"Questo vuol dire che potremmo riprovarci?" chiede cauto.

Preferisco non rispondergli, soprattutto perché in questo momento sto pensando a Neil e ai suoi occhi verdi che prima mi stavano pregando di dargli un'occasione.

Finiamo il ballo e cerco di farmi strada verso il tavolo, ma non è proprio destino che stasera torni a sedermi dato che Neil si riavvicina e mi chiede un ultimo ballo.

"Pensavo che non sapessi ballare visto che non vieni mai" nel buio non riesco a decifrare la sua espressione e sono certa che sia anche colpa dell'alcol e di tutte le giravolte che i ragazzi mi hanno fatto fare.

"Non è che non sono mai stata in discoteca in vita mia... semplicemente non è il mio ambiente" provo a difendermi pensando alla mia copertura.

"Sai... da quando abbiamo conosciuto te e Brianna la nostra vita sembra più semplice" suona molto come un plurale maiestatis.

"Questo perché ti alleggerisco lo studio, tesoro" faccio notare divertita, ma anche se un lato della sua bocca guizza all'insù, torna subito serio.

"Quello certamente, intendo che prima io e James vagavamo alla ricerca di qualcosa di stabile visto che la nostra adolescenza non è stata così lineare, soprattutto la mia, e sono contento quando vedo che ha trovato il suo posto nel mondo, anche grazie a Brianna"

"E tu?" chiedo approfittando del momento e sperando di cavargli qualche informazione di bocca.

"Non voglio trovarlo altrimenti prima o poi mi toccherà pagarne lo scotto" gira lo sguardo lontano da me come se il solo guardarmi gli facesse bruciare gli occhi. Recupero il suo viso accarezzando la sua guancia ed ecco che tornano tutte le sensazioni che il contatto con la sua pelle suscita alla mia. Respiro cercando di scrollarmele di dosso.

"Non potrai restare nel limbo per sempre. So cosa vuol dire sentirsi in colpa per aver fatto scelte pessime e non essersene accorti prima. Soprattutto... non aspettare che qualcuno venga a salvarti: è difficile recuperare qualcuno che annega se lui continua a nuotare in basso"

In questo momento non ho paura di esprimere i miei pensieri e di iniziare a tirare quel filo invisibile che pare legarci.

Mi bacia. Questa volta un bacio leggero dato sulle labbra. Suona come un grazie. Vorrei non staccarmi mai, ma mi costringo a farlo prima che le cose diventino più complicate di quanto già non lo siano.

"Lo so" sono le uniche parole che riesce a dire.

Qualche ora prima dell'alba risaliamo in macchina e torniamo nelle case e nei dormitori.

Prima di dare la buonanotte a Neil ho la necessità di fargli una domanda. Spinge e scalcia rimbalzando nella mia mente e muovendosi verso il palato e la lingua, appena apro bocca esce immediatamente senza che il mio cervello dia alcun comando "Cosa intendevi prima per 'adolescenza non lineare'?"

"Vorrei evitare di parlarne" stringe forte il volante tanto che le sue nocche impallidiscono.

"Cosa è successo in passato, Neil?" chiedo con troppa curiosità.

"Credo che dovresti risalire" lo dice guardando oltre il parabrezza. Quando vede che non scendo, si china di lato verso di me e apre la portiera del lato passeggero. Scendo e prima di sbattere la portiera gli dico con una voce che voleva essere severa, ma esce più come una supplica "Non chiudermi fuori"

Non aspetta neanche che io trovi le chiavi del portone che riparte. Era visibilmente scosso per il fatto che avessi smosso le acque e i suoi ricordi di una vita peggiore, ma ora che avevo la certezza che nascondesse qualcosa non mi sarei fermata, quindi avrebbe dovuto farci l'abitudine. E tra l'altro non puoi baciare una ragazza e cacciarla dalla macchina a distanza di due ore.


*Angolo LETTORI*

Pregasi i gentili lettori di sclerare in questo spazio appositamente creato <3  :) vi voglio bene

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